Monday, Sep. 29, 2025

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il 29 Set 2025

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Alex Foxen e il torneo che segnò la svolta della sua carriera: “A 27 left avevo 1bb…”

Alex Foxen e il torneo che segnò la svolta della sua carriera: “A 27 left avevo 1bb…”

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Alex Foxen è uno dei giocatori più forti al mondo, quando si parla di tornei di poker live. Le sue vincite lorde superano ad oggi i 53 milioni di dollari, collocandolo all’11° posto nella All Time Money List di Hendon Mob.

Tuttavia, come per ogni campione che si rispetti, anche per Alex non è sempre stato tutto rose e fiori. Il pro americano ha raccontato alcuni particolari inediti della sua carriera in un podcast condotto da Chance Kornuth, pro e coach che è anche suo amico di vecchia data.

Da Tight End a… Loose Player: il passaggio dallo sport al poker di Alex Foxen

In gioventù, Alex Foxen praticava il Football Americano, disciplina nel quale era un discreto prospetto. Dopo tre anni da Tight End per i Boston College Eagles, una serie di scontri con commozioni cerebrali (le famigerate “concussion”) lo costrinsero a smettere con l’attività agonistica.

“Cercavo qualcosa che continuasse ad alimentare il mio spirito competitivo”, racconta Foxen, “e il poker, in questo senso, era perfetto. Avevo infatti studi in matematica e finanza e per me il gioco fu da subito una sfida intellettuale.”

L’aspetto monetario era inizialmente non solo in secondo piano, ma totalmente sottovalutato dal ragazzo. “Non ho mai giocato per i soldi, anzi agli inizi avevo un pessimo bankroll management. […] Non mi sono mai visto come uno con l’obiettivo di giocare i tornei da 1.000$, ma anzi per me è sempre stato tutto un lungo satellite, come una continua scalata verso i livelli più alti.”

Agosto 2017: il torneo della svolta per Alex Foxen

“Non giocavo per i soldi, il cui peso in realtà non l’ho mai sentito, anche perché ho avuto spesso persone che hanno creduto e investito in me. Questo peso relativo del denaro mi ha aiutato nella scalata, ma c’è un torneo che rappresentò una specie di svolta per me.”0

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Foxen parla del 2.650$ NLHE al Seminole Hard Rock Poker Open in Florida, a Hollywood. Era l’agosto 2017 e Alex raccontaA un certo punto, a 27 left, mi ritrovai con un big blind. Avevo fatto delle stupidaggini in serie, tra cui perdere pot da un miliardo con top pair contro un avversario che era scritto avesse gli assi. Ero sul bottone versus small blind e chiamai la sua 3-bet nonostante sapessi che era una specie di tombino. Avevo KQ e chiamai tre strade come un cretino. Al tempo avevo un rapporto difficile con il fold…”

“Dopo quel successo, il mio nome iniziò a circolare…”

Ma perché una rimonta da 1bb ha rappresentato la svolta? Foxen lo spiega bene.

“Vincere quel torneo fu per me un’esperienza pazzesca, che mi ha cambiato per sempre e non solo perché mi dato sicurezza, anche da un punto di vista economico. In quel periodo credo di aver avuto un bankroll sotto i 30.000$ e quello lo giocavo al 50% (l’altra metà era finanziata proprio da Kornuth, ndr). Presi la mia metà dei 200mila dollari di primo premio, andai in camera e scoppiai a piangere. Credo le volte in cui ho pianto si possano contare con le dita di una mano, e questa era una di quelle volte.

L’aspetto più importante di quella vittoria era però un altro, ovvero quello di essere stato uno straordinario catalizzatore della mia carriera. Grazie a quel successo, il mio nome iniziò a circolare maggiormente nel circuito e trovare investitori fu molto più facile, da allora. Se penso a quei momenti, mi vengono ancora i brividi.”

Immagine di copertina: Alex Foxen (Jazmin Le & PokerNews)

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