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il 6 Giu 2011

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Dopo il Black Friday 50.000 grinder senza lavoro!

Dopo il Black Friday 50.000 grinder senza lavoro!

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Black Friday, ovvero Venerdì nero. L’apertura delle WSOP ha concentrato nuovamente l’attenzione dei media statunitensi e mondiali sul poker, risollevando così anche le polemiche relative ai ben noti avvenimenti del 15 Aprile scorso, con alcuni punti ancora da chiarire ed un enorme punto interrogativo per quanto riguarda il futuro.

La poker community, riunita per seguire il torneo più importante del mondo, discute animatamente sugli aspetti al momento più visibili: online si commentano le dichiarazioni shock di Phil Ivey, si sottolinea la silenziosa assenza dalle WSOP di Howard Lederer e Chris Ferguson, i due volti più noti di Full Tilt Poker, si dibatte sull’eticità di indossare o meno le patch delle poker room coinvolte nello scandalo.

Ma al di là di queste polemiche, andando ad indagare più in profondità sulle singole situazioni, si scoprono situazioni interessanti sia a livello pokeristico, sia soprattutto a livello umano. In Aprile, subito dopo lo scoppio del caso, già si parlava di 50.000 giocatori professionisti rimasti senza lavoro. Molti di questi nei giorni successivi hanno deciso di parlare, raccontare, discutere e sfogarsi sulla Rete, e così i forum ci raccontano decine di storie di persone in difficoltà economiche più o meno gravi. Dopo un mese e mezzo dalla crisi i ragionamenti hanno preso il posto della frenesia, e si può giungere ad alcune conclusioni “a freddo”.

Molti grinder hanno abbassato la testa e sono corsi a cercare un lavoro più sicuro per mantenere se stessi e la propria famiglia. Altri hanno in mente soluzioni drastiche, come traslocare vicino a Las Vegas o ad Atlantic City per provare a sfondare nei tornei e nei tavoli cash dei casinò. I più intraprendenti meditano di trasferirsi, o lo hanno già fatto, in altri Paesi, dove si possa giocare online liberamente e (magari) le vincite al gioco non siano tassate. La meta più gettonata è senza dubbio il Canada, seguono i Paesi europei; qualcuno addirittura si vuole muovere verso le Filippine o l’Australia.

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Se i pro rimasti senza lavoro soffrono e cercano di adattarsi, altri se la passano decisamente meglio. Moltissimi semiprofessionisti, studenti o lavoratori che giocavano a poker soltanto per arrotondare, stanno in questi giorni notando come la qualità della loro vita sia migliorata notevolmente. Pur con meno soldi in tasca, questi giocatori stanno meglio fisicamente ed emotivamente grazie alla diminuzione delle ore davanti al PC.

Gus Hansen, Patrik Antonius, Kagome Kagome e moltissimi altri giocatori europei hanno saldamente preso il controllo dei tavoli cash high stakes sulle poker room online, facendo registrare enormi profitti. E a proposito di high stakes, l’impossibilità di giocare online, unita alla massiccia presenza di giocatori a Las Vegas per le WSOP, ha fatto aprire sabato scorso il tavolo a cifre più alte mai giocato nella storia del Rio Casino: Pot Limit Omaha con bui 2000 / 4000 dollari, piatti che hanno raggiunto il mezzo milione contesi tra gente come Ashton Griffin, Kido Pham e Tom “durrrr” Dwan.

Nel bene e nel male, sicuramente il Black Friday ha rivoluzionato il mondo del poker, e gli effetti a lungo termine di questo importante avvenimento sono ancora da scoprire per intero.

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