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il 23 Giu 2009

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Mixed games: Alioto ci fa sognare. Benelli, out in bluff

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LAS VEGAS – Alioto a soldi nel mixed event e a caccia del secondo tavolo finale di queste sue World Series. Benelli fuori in bluff nello shootout. E i braccialetti dell’ennesimo 1.500$ no-limit hold’em e del mondiale di pot limit omaha assegnati a notte fonda, anzi fondissima, con le vittorie di Ray Foley nel 1.500$ no limit hold’em e di Matt Graham nel Championship di Omaha.
Insomma, giornata calda oggi al Rio. Rinfreschiamoci la memoria con alcuni flashback.

MIXA CHE TI PASSA – Dopo una settimana di “nera” assoluta, che aveva influito anche sul suoi umore, Dario Alioto ha ritrovato la strada che porta in the money superando da par suo le insidie celate dal day 2 di una delle discipline più ostiche del poker: il mixed game. Il torneo del palermitano ha cambiato marcia poco prima della pausa cena, proprio quando si è andato spegnendo quello di Alessio Isaia. Da quel momento in avanti, Ryu non si è più fermato, portando con sé di tavolo in tavolo, di gioco in gioco (sono otto nel mixed), la “sedia fortunata” che ha usato sin dall’inizio del day2.
Alla faccia della superstizione, nella notte vegasiana il capitano del team Sisal ha imbustato 240.000 gettoni (sesto assoluto) e domani sarà uno dei 14 player in corsa per un posto al final table e per il titolo. Sulla sua strada troverà gente come Layne Flack, Jimmy “Gobboboy” Fricke e il chip leader John “Pearljammer” Turner.
Sono contento perché ho giocato bene – dice stanco ma soddisfatto Alioto a fine giornata -. Il mio torneo ha cambiato faccia quando ho piazzato un bel bluff tecnico nello stud che mi ha dato carica. Avrei molte altre mani da raccontare, ma domani è un altro giorno”. E allora si vedrà…

Andrea Benelli

Andrea Benelli

BENELLI E LA “BOBO VIERI” – Coraggioso. Aggressivo. E, soprattutto, senza rimpianti. Andrea Benelli è fatto così. E così si è voluto giocare la sua chance di arrivare al tavolo finale dell’evento 41 delle World Series of Poker, il 5.000$ no limit hold’em shootout di cui oggi è andato in scena il day2.
Con azione ridotta a quattro giocatori, perché con lo shoot-out si giocano dei sit&go in cui solo il primo si qualifica alla fase successiva, il toscano ha aperto a 9.000 da primo a parlare con 32, beccandosi il contro-rilancio a 26.000 di Peter Traply, ungherese già visto al tavolo finale dell’Ept di Montecarlo.
Fluke
a questo punto, spregiudicato come lui sa essere, ha messo nel mezzo del piatto tutti i 120.000 gettoni che gli erano rimasti. Purtroppo, dopo lungo travaglio, l’ungherese ha visto con AQ e nemmeno il board è riuscito a venire in soccorso a Benelli, escluso così dal torneo incassando soli 16.739$. L’azzurro peraltro non è stato l’unico nome di peso a mancare il tavolo finale a cinque di domani, visto che a casa senza passare dal via sono stati mandati al secondo turno anche Phil Ivey, Jennifer Harman, Neil Channing e Mark Teltscher, battuti dai vari Nasr el Nasr, Danny Wong, Andrew Lichtenberger e Maxim Lykov.

Max Pescatori

Max Pescatori

CARTA BASSA VINCE – E’ il razz. Specialità poco giocata on line, ancora meno nei casinò. Non fosse per questi eventi targati Wsop, come il 2.500$ partito oggi, probabilmente cadrebbe nel dimenticatoio. Al via del torneo odierno avevamo anche tre italiani: Dario Minieri, Max Pescatori e Marco Traniello. A tarda notte tra i 291 rimasti su 315 iscritti c’erano ancora i soli Minieri e Pescatori.

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Vitaly Lunkin

Vitaly Lunkin

BRACCIALETTI – Dopo Phil Ivey e Jeff Lisandro, sarebbe potuta essere a volta di Vitaly Lunkin. Ma il russo, vincitore dell’evento 2 di queste Wsop, ha mancato il bis di successi in questa edizione delle World Series dopo essere stato a lungo chip leader del tavolo finale del campionato del mondo di pot limit omaha. Alla fine, quando la notte di Las Vegas già lasciava spazio al sole nascente sul deserto, ha vinto Matt Graham aggiudicandosi i 679.000 dollari del primo premio.

seniorL’INVASIONE DEI CAPELLI GRIGI – Chiamateli senior, “nonnetti”, oppure master. Se preferite definiteli “quelli che il poker on line non sanno neanche cosa sia”. Fatto sta che oggi a ora di pranzo il Rio è stato letteralmente preso d’assalto da una moltitudine di ultracinquantenni, 2.707 per la precisione, che hanno pagato 1.000$ di iscrizione per dare la caccia al braccialetto “dei non più giovanissimi”. Hanno giocato per dieci ore, partendo con uno stack irrisorio, 3.000 chip. Eppure hanno chiacchierato e riso gioviali, si sono divertiti ad essere ritratti nelle foto delle mogli o dei mariti, a loro agio ai tavoli come i partecipanti di nessuno degli altri tornei hanno fatto. Beata età dell’oro. A fine giornata ne sono sopravvissuti 415. Domani la loro resistenza sarà provata da almeno altre dieci ore di poker.

Il sogno di un tavolo finale e di 437.585 dollari di prima moneta val bene la fatica.

Rudy Gaddo

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