Castelluccio esulta: “Mi hanno scoppiato così tante volte che non ci credevo più”

Al sesto tavolo finale del domenicale più importante di Pokerstars, il Genio delle Tartarughe è finalmente riuscito ad assaporare la gloria dello shippo.

Una vittoria, quella di ieri al Sunday Special, arrivata contro tutte le previsioni del caso, come spiega Castelluccio al telefono.

“Non ci credevo davvero, sembrava che tutto stesse andando storto – dice il bravo Sergio – In entrambe le giornate di gioco, ogni volta che ho spillato coppia di re ci ho rimesso mezzo stack.

Al day 1 ho perso in allin preflop contro un re-dieci che trova due dieci al flop. Poi sono stato scoppiato due volte da underpair, l’ultima quando eravamo 30 left. Mi sono trovato nelle ultime posizioni del chipcount e davvero nero per lo scoppio subito. Infatti a mia moglie avevo detto che non era il mio torneo. Per fortuna la coppia di re che ho visto al tavolo finale ha retto: in un solo colpo ho ripreso quello che mi era stato tolto fino a quel momento”.

Per Castelluccio questa è stata la mano decisiva per la vittoria finale: “Il timing è stato dei migliori, perchè era la terza volta che aggredivo le aperture di De Bonis da bottone. Quando ha flattato la mia tribet e ha chiamato la mia puntata al flop ho capito subito che avrebbe condotto la mano aggressivamente. Niente di meglio, visto che avevo floppato ‘solamente’ poker. Sul river ho puntato un sesto del piatto apposta per farlo speware resti, cosa che è puntualmente avvenuta. Una volta ritrovatomi chipleader ho iniziato ad aprire il 100% delle carte, visto anche il tavolo abbastanza passivo”.

Il Genio rivela di aver espresso il suo gioco migliore in questo Sunday: “Non ho ancora fatto review ma credo di aver giocato come meglio non potevo. Sicuramente qualche sbavatura c’è stata, in particolar modo al tavolo finale: per esempio, ricordo che prima del double-up ho aperto connectors suited da utg quando l’average era di 30 bui e dunque il gioco era quasi in push-fold. Credo però di essermi aggiustato benissimo agli avversari, abbandonando mani che in un field più duro avrei giocato a occhi chiusi: così su due piedi, mi viene in mente lo spot in cui ho foldato un re-donna suited sulla tribet di un giocatore che fino a quel momento aveva dimostrato di essere molto tight. E anche dopo aver preso un cooler a sfavore, contro il giocatore che è poi arrivato terzo, ho capito che dovevo cambiare marcia, iniziando ad aprire più vero”.

Questi cambi di stile hanno permesso a Castelluccio di arrivare all’heads-up contro l’amico Donato De Bonis con un notevole vantaggio di chips: “Conosco benissimo Donato, vive a una settantina di chilometri da casa mia e assieme abbiamo anche fatto qualche trasferta. So che è un giocatore che non si fa intimidire dal payout, così per abbassare un po’ la varianza abbiamo cercato di discutere un deal. Io ho proposto 40 mila a me e 25 mila a lui, lasciando 5 mila euro da giocare per la prima piazza. Lui ha chiesto al moderatore il calcolo per chips, secondo cui avrebbe dovuto prendere 27mila. Anche io al suo posto avrei continuato a giocare”.