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il 7 Feb 2014

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Quelle partite segrete tra poker pro e businessman ambigui: Alec Torelli racconta la sua Macao

Quelle partite segrete tra poker pro e businessman ambigui: Alec Torelli racconta la sua Macao

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La scena del poker internazionale, almeno quella del cash game milionario live di cui sappiamo poco o nulla, si è trasferita negli ultimi anni a Macao. 

L’ex colonia portoghese, adesso regione ad amministrazione speciale della Cina, è diventata il centro focale di partite ricchissime, alcune delle quali private, che coinvolgono selezionati professionisti provenienti da tutto il mondo e businessmen che con un poker rivedibile si divertono a sperperare parte del loro incalcolabile patrimonio.

Da più di due anni presenza fissa a Macao è il professionista Alec Torelli, da cui ci facciamo raccontare i segreti della città e delle sue partite.

IPC: Da quanto sei a Macao? Pianifichi sempre quanto rimarrai o dipende molto da come va il gioco?

Alec Torelli: Ormai sono già più di due anni! La primissima volta che sono venuto era il 2007. Durante un viaggio in Asia ho fatto tappa a Macao quando l’industria dei casinò stava iniziando a sbocciare, c’era poco e niente, tanto meno il poker. La seconda volta che sono tornato, invece, ho avuto una bella sorpresa, tanto che non me ne sono più andato. Per quanto riguarda la mia permanenza, purtroppo alla dogana sono piuttosto restrittivi con i permessi di soggiorno: ai cittadini americani sono concessi 30 giorni e poi un’altra sequenza di 20, dopo di che bisogna andarsene per 30 giorni prima di ottenere un nuovo visto. La cosa non mi dispiace più di tanto, perché in ogni caso la vita a Macao è talmente intensa che dopo 50 giorni di poker una pausa è necessaria.

IPC: Si sa poco di quello che succede a Macao: cosa puoi dirmi delle partite cash game? I business men sono migliorati o sono sempre dei fish pazzeschi?

A.T.: Tante cose sono cambiate. I primi tempi c’erano solo un paio di ragazzi occidentali e il resto erano tutti giocatori asiatici, mentre adesso è il contrario: i giocatori arrivano da tutte le parti del mondo… Germania, Scandinavia, Stati Uniti, Inghilterra. Le partite sono diventate molto più competitive e ora ai tavoli ci sono tutti i player migliori in attesa di veder arrivare un fish. Il mercato è cambiato e la concorrenza è aumentata drammaticamente. Solo i migliori sopravvivono. Quando poi arriva un amatore al tavolo, di solito si tratta di businessmen cinesi. Non si sa mai bene di cosa si occupino, e loro cercano di tenere l’informazione per sé. A volte mi arrivano all’orecchio storie misteriose e cupe su questi vip, ma chissà poi se son vere…

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Wynn: il casinò preferito da Alec Torelli

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IPC: Puoi descrivermi la tua giornata tipo a Macao? Come ti prepari alla sessione?

A.T.: I miei giorni a Macao possono essere incredibilmente intensi oppure sorprendentemente routinari. Quando c’è tanta azione gioco sessioni interminabili e il ritmo giorno-notte viene annullato completamente. Nelle giornate più normali, invece, mi alzo intorno alle 10.00, bevo un frullato e vado in palestra. Poi, a seconda di quello che devo fare, sbrigo un po’ di lavoro, che riguardi il coaching o il business di marketing online che gestisco con mia moglie. Verso le 15.00 inizio a giocare live e vado avanti fino alle 23.00, a volte più tardi se c’è una ragione per farlo. Poi, quando rientro a casa, mi rilasso facendo stretching, leggendo e stando insieme a mia moglie. E’ molto importante cercare di mantenere una vita sana e regolare fuori dal poker, è proprio questa normalità che mi permette di dare il meglio ogni giorno.

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The Sands: nel suo loft le partite più ricche e segrete.

IPC: Giochi sempre nello stesso casinò oppure cambi? Qual è, dunque, il tuo preferito e perché?

A.T.: Solitamente gioco al Wynn dove la poker room è sempre attiva. Per me è in pratica come una seconda casa: non solo è un ambiente impeccabile ed elegante, ma ospita anche alcuni dei migliori ristoranti di Macao. Per quanto riguarda i posti dove si svolgono i giochi privati la scena cambia: dalle stanze di Starworld al fantastico loft in cima al grattacielo del The Sands, ma queste avventure non sono di pubblico dominio ed è bello che restino così…

 

Questo è solo un estratto dell’intervista integrale ad Alec Torelli che uscirà sul prossimo numero di Poker Sportivo, l’unico mensile italiano di poker in edicola e su Apple Store!

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