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il 1 Ott 2015

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Sergio Castelluccio: “Il final table è stato facile, ho detto subito agli altri che non avrei discusso deal…”

Sergio Castelluccio: “Il final table è stato facile, ho detto subito agli altri che non avrei discusso deal…”

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Con la vittoria del Main Event WSOP Circuit di Campione d’Italia Sergio Castelluccio sfiora i due milioni di dollari vinti in carriera dal vivo e, sentendolo al telefono, pare tranquillo come se il final table fosse stata una faccenda di ordinaria amministrazione.

“E’ stata una finale davvero semplice – spiega Sergiotutti erano abbastanza spaventati dal payout, a differenza mia. Sin dall’inizio hanno provato a parlare di deal, ma ho detto loro che finché ci fossi stato io al tavolo non avrei accettato alcun tipo di accordo…”.

La grande esperienza aiuta a sentire meno la pressione e così è stato per Castelluccio, che ci ha rivelato di non averne sofferto neanche un po’. Sapeva di essere il favorito e ha fatto quello che doveva fare: giocare al meglio e provare a vincere.

“In heads up, certo, mi sarebbe dispiaciuto non raggiungere il successo pieno, ma qualche mano strana e sfortunata può sempre capitare. Comunque non ho avuto troppi problemi. Nella mano finale, con top pair, ho checkato river per indurlo al bluff e così lui ha fatto”.

Contento per i 114.000 euro vinti e l’anello, non manca però di dire la sua, senza peli sulla lingua, su questo evento esordiente nel nostro paese.

“E’ sicuramente vantaggioso sfruttare un marchio importante come quello delle WSOP, ma a mio avviso ci sono stati troppi tempi morti tra un torneo e un altro, cosa negativa per un professionista come me che è in trasferta per giocare a poker. Menomale sono sempre rimasti aperti i tavoli di cash game…”.

Negli ultimi mesi, avendo anche saltato, tra le altre, la trasferta EPT di Barcellona, Sergio ha giocato saltuariamente pure online, dove gli stimoli non sono adesso enormi.

“Sul punto it c’è davvero poco, semmai siedo al cash game Zoom dove l’azione arriva subito. Nei tavoli normali, invece, rischio di entrare, trovare solo regular e star lì ad attendere ore che arrivi il fish di turno. Non so cosa si debba fare per rivedere i numeri di qualche anno fa, ma personalmente sono pessimista riguardo un’eventuale ripresa”.

Col ‘Genio delle Tartarughe’, dunque, tocchiamo in modo quasi automatico il tasto ‘punto com’.

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“Si, ci sto pensando, ma ho una famiglia e non è così semplice. Entro un anno, comunque, avrò tutto più chiaro”.

Per Castelluccio sono pochi i problemi, almeno finché il livello dei tornei live in Italia sarà quello attuale.

“Prima dell’accumulator, ad esempio, gli IPT si erano induriti molto, c’erano un sacco di regular, tanta gente capace insomma. Con la nuova formula sono tornati i fish e la cosa si è mantenuta anche dopo che è stata tolta, complice l’abbassamento dei buy-in. Gli mtt, ora, sono molto facili qui da noi”.

Gli abbiamo chiesto, perciò, quale consiglio darebbe a una persona che per la prima volta si affaccia a un torneo tipo il Main Event del WSOP Circuit.

“Gli direi di giocare per valore, senza inventarsi nulla. Lo stile vincente è quello tight-aggressive, far valere dunque il peso delle buone carte. Generalmente è più che sufficiente”.

Da poco tornato a casa, Sergio ha ancora le idee un po’ confuse per quanto concerne l’ultima parte del 2015.

“Andrò a Malta per lo European Poker Tour, poi non ho programmato altre trasferte. Ci sono molti tornei che si accavallano, perciò devo ancora decidere cosa fare e cosa non…”.

 

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