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il 28 Gen 2016

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L’Eden di ‘raffibiza’: “Ho vinto da Playa del Carmen, qui grindo a orari umani e con 24°!”

L’Eden di ‘raffibiza’: “Ho vinto da Playa del Carmen, qui grindo a orari umani e con 24°!”

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Vincere un major domenicale di PokerStars.it in un posto paradisiaco, baciato dal sole e da spiagge di sabbia bianca finissima che fanno da trampolino per tuffarsi in un mare cristallino.

No, non stiamo vaneggiando, tutto ciò lo ha fatto il grinder calabrese Raffaele ‘raffibiza’ Sorrentino, che ha vinto il Sunday High Roller da Playa del Carmen, una delle più belle località del Messico.

Lui è lì principalmente per giocare il TCOOP di PokerStars.com, ma non si fa mancare i principali tornei italiani, visto che le sue skill gli permettono di poter raggiungere ottimi risultati.

Lo abbiamo così raggiunto tra un cocktail e un altro e ne è venuta fuori una piacevole chiacchierata.

 

IPC: Il Day 2, dato che sei in Messico, lo hai giocato nel pomeriggio: è un vantaggio oppure hai dovuto modificare il plan della giornata?

Raffaele ‘raffibiza’ Sorrentino: No, non ho cambiato il plan della giornata, perché alle 14.00 iniziava un evento TCOOP su PokerStars.com e un’ora dopo il Sunday High Roller. Sono venuto in Messico proprio perché gli orari sono ottimi per grindare!

IPC: Al tavolo finale c’erano un sacco di reg… è stato, quindi, complesso? C’è stata qualche mano particolare che ti ha lanciato verso la vittoria?

R.S.: Ho avuto una mano fortunata a inizio Day 2. Un giocatore loose apre da utg+1, il bottone 3-betta e io fourbet/callo da big blind con Q-Q per 35 blind. Lo spot è abbastanza standard, solo che il bottone ha girato A-A, ma sono andato io. Per il resto non ho giocato molti showdown, sono sempre stato chipleader o top tre dopo questo colpo, fino ad arrivare a vincere. Si, c’erano diversi regular, ma mi sono sempre sentito confident col mio gioco, così non ho avuto troppe difficoltà.

IPC: Ormai sei un regular rispettato e vincente del ‘dot com’: quanto è più semplice gestire final table con payout ‘piccoli’ come può essere il Sunday High Roller su PokerStars.it? Riesci a giocare questi tornei con la medesima cattiveria che metti sul .com?

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R.S.: Se si gioca per vincere e non si sente il peso del denaro, tutto diventa più semplice nel poker! Ad esempio, in heads-up, con 350.000 chips io e 650.000 chips lui, l’avversario mi ha proposto un deal alla pari, io gli ho risposto che volevo di più. Ovviamente si è messo a ridere e mi ha preso in giro. Sul dot com l’ultimo heads-up che ho giocato valeva 60.000$ e anche in quell’occasione mi sono sentito a mio agio, avevo più chips dell’altro ed ero sereno. Le ultime due volte che ho fatto deal, invece, mi sono accorto di non giocare con la medesima tenacia, quindi, se non in casi eccezionali, non credo di farne molti. La differenza del dot com è che già a due/tre tavoli left si affrontano regular molto forti, che ti mettono in difficoltà in ogni spot, perciò le decisioni da prendere sono decisamente complesse.

raff

Raffaele alla ricerca di ‘fish’

 

IPC: Prima Bahamas, poi il Messico per grindare al meglio il TCOOP: come riesci a organizzare il lavoro con questa vita errabonda? Giocare online in un posto che offre molti svaghi pensi sia vantaggioso?

R.S.: E’ chiaro, quando tocca svegliarsi al mattino per fare qualche evento, si evita di far serata con gli amici, ci sarà dopo il tempo per festeggiare. Il lavoro viene prima di tutto! Il vantaggio di giocare dal Sud America è quello di poter fare, grazie al fuso orario, una vita molto più normale. Poi con 24° è tutta un’altra storia, specialmente per me che odio il freddo.

IPC: Quanto starai a Playa del Carmen? Qual è il plan – se lo hai – per questa prima parte del 2016?

R.S.: Ho il volo di ritorno il 15 febbraio, ma non credo di rientrare, si sta troppo bene qui (ride)! Vado in palestra, mangio sano, grindo a orari normali, sono sul mare e fa caldo. Non escludo in futuro prossimo di venire a vivere qui. Ora capisco perché i player più forti hanno scelto Messico o Costa Rica. Salterò l’EPT di Dublino, per i miei gusti c’è troppo freddo, mentre farò il Grand Final di Montecarlo.

IPC: Il livello gioco – lo si dice sempre più spesso – si è alzato, non è più quello di qualche anno fa. Questo sta incidendo sulla quantità di tavoli da aprire? E’ vero che la tendenza è di aprirne meno per non missare spot +EV?

R.S.: Il livello di gioco si alza costantemente, rispetto a qualche anno fa ci sono molti più giocatori competenti, grazie a studio e coaching. Personalmente non sono mai stato un grinder da 30/40 tavoli come Palumbo o Bognanni, bensì cerco di aprire un numero di tavoli che possa controllare senza difficoltà, al massimo 20. Diversi top reg, invece, aprono solo i tornei principali, quindi 5/6 tavoli, magari per loro è più profittevole così. E’ indubbio, in tal modo si riesce a seguire lo sviluppo del gioco con grande attenzione.

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