Friday, Apr. 26, 2024

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il 20 Lug 2016

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Il vincitore del Mini IPT Diego Raimondi: “Ho abbandonato l’online perché sono un animale da tavolo verde!”

Il vincitore del Mini IPT Diego Raimondi: “Ho abbandonato l’online perché sono un animale da tavolo verde!”

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Gioca a Texas Hold’em da più di 7 anni, adora il poker live e nella serata di ieri è andato a prendersi quel primo posto che ancora gli mancava, assicurandosi la picca del Mini IPT e un premio da 22.000€.

Diego Raimondi, 29 anni da Milano, è a tutti gli effetti un vero e proprio grinder ‘da casinò’ e in queste ultime settimane sta vivendo uno dei periodi pokeristicamente più floridi della sua carriera: appena un mese fa chiudeva al secondo posto il Barracudas 28 per 12.600€, a inizio giugno centrava final table e terzo posto nell’IPO dei record (21° edizione), conquistando la bellezza di 96.800€.

Qualora il suo nome vi suonasse nuovo, il motivo è presto spiegato: a differenza della crew di amici-colleghi meneghini, Raimondi ha scelto quattro anni fa di quittare l’online per dedicarsi esclusivamente al gioco dal vivo, creando la sua casa base al casinò di Campione, che gli ha recentemente riservato un posto nel Team Pro.

“Come tanti altri ragazzi che si sono appassionati a questo gioco, io ho iniziato a giocare nelle classiche partitelle tra amici. Era il 2009 e di lì a poco, dopo aver iniziato a studiare, mi tuffai nel mondo dell’online. Partii con il il cash game 6-max, ma poco dopo ebbi una folgorazione per gli MTT ed iniziai a multiroommare. Ottenni diverse soddisfazioni sia su Gioco Digitale, sia su Poker Club, sia su PokerStars, dove sono riuscito a chiudere runner-up un Sunday Special e a vincere per due volte il Night On Stars. Poi, però, nonostante i discreti risultati, mi resi conto che l’online non mi entusiasmava così tanto. Quasi tutti i miei amici giocano regolarmente, ma loro sono essenzialmente di un’altra generazione. Io sono come un ‘fratellone’, sempre pronto a dispensare consigli su temi pokeristici e non!”

Tre anni fa Diego decide dunque di abbandonare definitivamente il mouse (fatta eccezione per qualche raro domenicale) per dedicarsi al gioco live:

“Il gioco live mi permette innanzitutto di uscire di casa, vedere posti che mi piacciono, parlare con la gente, guardarla negli occhi quando siamo seduti al tavolo, prendermi i miei momenti di relax prima di un torneo, cenare insieme agli amici e tanto altro ancora. Direi che non c’è proprio paragone. Grazie alla sponsorizzazione di Campione mi sto dedicando tantissimo al poker, ma la mia vita orbita intorno ad un altro lavoro: mio padre ha un’azienda di catering e io lo aiuto nel rifornimento di varie panetterie, bar e locali. Il mio futuro, tra qualche anno, credo che sarà incentrato su quello, ma il poker resterà comunque una parte importante della mia vita.”

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Diego (a destra) con i ‘fratellini’ Denis Karakashi, Alessandro Giordano e Aris Theodoridis

La tanta pratica di questi anni ha aiutato Raimondi ad affinare le sue skill da giocatore live:

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“Mi sento un vero e proprio animale da tavolo verde! Io sono uno di quelli che parla in continuazione e cerca di porsi in maniera sempre molto ‘friendly’ con tutti. Uno dei miei segreti? Giocare piatti piccoli contro avversari che mi sono fatto amico per poi infilarli al momento giusto, magari bluffcatchandoli river! Come mi ha detto un mio amico pochi giorni fa: ‘Diego, tu riesci a portar via le chips agli avversari, riuscendo addirittura a farli sorridere!’ A parte questi trucchetti credo che l’educazione al tavolo sia uno degli aspetti più importanti in una competizione dal vivo: sono cresciuto con determinati valori e so bene che il poker è soltanto un gioco. Non mi vedrete mai alzarmi e imprecare contro qualcuno! Ogni qualvolta vengo eliminato mi alzo e stringo la mano al mio avversario, a prescindere dalla bontà della sua giocata…”

A testimonianza di ciò, anche nella giornata di ieri, Diego ha mostrato grandissima eleganza al momento del deal a 3 left:

“Conosco abbastanza bene sia Stefano che Luca [Mantovani e Sebastiani. ndr.]. Sono due regular online molto preparati e so quanto possa essere importante per loro centrare uno shot del genere dal vivo. Avevo circa il triplo delle chips del secondo, ma ho preferito chiuderla tra amici, pattuendo un accordo che assegnava 22.000€ e picca a me e 21.000€ a loro due. Entrambi sono dunque riusciti ad assicurarsi 7.000€ in più rispetto al terzo posto originario [14.000€] e sono certo abbiano apprezzato il mio gesto. Gesto che, lo ammetto, è stato reso ancor più facile dopo la bella vincita centrata all’ultimo IPO”.

Nel futuro di Raimondi ci sono ora progetti sempre più ambiziosi:

“…ovviamente sempre per ciò che concerne il live. Ho già giocato qualche IPT e senza ombra di dubbio lo farò nuovamente. A settembre ci sarà il WSOP Circuit a Campione e lì giocherò in casa. Probabilmente proverò anche l’emozione di un EPT. In ogni caso i prossimi 365 giorni saranno decisivi per capire cosa fare del mio futuro. L’idea di passare qualche settimana a Vegas nell’estate 2017 c’è eccome. Sono già stato a Sin city due volte e non vedo l’ora di tornarci per giocare un po’ di poker… e divertimento!”

 

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