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il 3 Mar 2021

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Un comandante di yacht nel deal dell’UltraDeep Carnival Series: il racconto di Marco MrFlanagnan Flandin

Un comandante di yacht nel deal dell’UltraDeep Carnival Series: il racconto di Marco MrFlanagnan Flandin

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Tra i giocatori che l’altra notte hanno siglato il deal finale di uno degli eventi più attesi di questa edizione Carnival Series, l’UltraDeep, c’è anche Marco ‘MrFlanagnan’ Flandin, giocatore di Milazzo che lavora come comandante di yacht.

Il 45enne ha trovato il colpaccio durante un periodo ‘a terra’, visto che quando è in navigazione non ha il tempo necessario ai tornei.

“Ma quando posso gioco comunque qualche mano cash game – ci racconta al telefono da Genova, la città in cui si trova lo yacht che la prossima estate porterà in giro per tutto il Mediterraneo.

 

La sliding door

Il colpo che ha segnato il torneo in cui Marco ha chiuso con deal al terzo posto, vincendo però il premio più grande, è arrivato a 120 player left:

“In tutta sincerità ancora devo rivedere il torneo che sono più di 700 mani. Le strutture come quella dell’UltraDeep sono quelle che prediligo, con livelli molto lunghi che permettono di abbattere la varianza e di correggere errori anche gravi. Nel middle stage ne ho fatto uno grosso che mi ha lasciato con 25bb perché ho sottovalutato un avversario alla mia sinistra. Per fortuna poi mi sono ripreso. Ho iniziato il day2 con uno stack di 30bb in un tavolo difficilotto, non potevo aprire troppo quindi sono sopravvissuto fino a 120 left, quando mi sono ritrovato con appena 8,5bb di stack e ho fatto all-in da cutoff con coppia di cinque. Mi hanno chiamato A-Q e 9-9 e ho trovato il fortunato triple-up grazie a un cinque sceso al flop. Una volta risalito è stato tutto più semplice anche grazie alla bella struttura.”

 

Il deal

Marco spiega le ragioni che lo hanno portato ad accettare il deal a cinque:

“Nell’ultimo periodo ho fatto diversi tavoli finali, seppur a tornei non importanti come questo, ma sono sempre stato scoppiato in modo irragionevole. Quindi malgrado fossi chipleader mi sono ritrovato in quella situazione, a notte fonda, dopo qualche ora sarei dovuto andare a lavoro, ho pensato che se avessi preso un brutto scoppio magari avrei tiltato e sarei andato a letto arrabbiato. C’è chi ha iniziato a chiedere il deal all’inizio del tavolo finale. Quando siamo rimasti in cinque ho scritto in chat che mi andava bene se avessimo fatto la divisione per ICM. Quando ‘babi7978’, che secondo me era il più forte al tavolo, ha dato l’ok, ci siamo accordati lasciando 4.000€ al vincitore. Quando siamo rimasti in tre ho fatto un grosso errore di valutazione e sono stato eliminato, ma con 19.000€ vinti sono andato a letto con un sorriso da ebete stampato in faccia.”

 

Il percorso col poker

L’amore di Marco per il poker nasce da lontano:

“Quando ero ragazzo la partita della domenica pomeriggio a cinque carte con gli amici era un must. Facevamo la telesina a tre o cinque vele in cui ero davvero esperto.”

La scintilla per il Texas Holdem è invece scoccata grazie a un episodio particolare:

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“Con il Texas Holdem ho iniziato nel 2009 a causa di un incidente. Stavo facendo un giro d’Italia in solitaria per prepararmi per una regata transoceanica quando mi ruppi una caviglia. Mentre ero a casa iniziai a giochicchiare. Tempo dopo mi resi conto che per andare avanti si doveva studiare. Stampai tanto materiale che trovai in giro per il web. Nel 2010 sbarcai da una delle barche più importanti del mondo e presi un periodo sabbatico ed ebbi la fortuna di vincere un ticket per l’EPT 8 in programma a Campione”

 

Quegli incontri che ti segnano

A quell’EPT Campione per Marco arrivò un incontro che segnò il suo percorso pokeristico:

“Al tavolo avevo Massimo Mosele a sinistra, non sapevo chi fosse, poi nacque una amicizia. Mi ha insegnato davvero tante cose. In quel torneo ci fu una mano particolare in cui aprii coppia di assi da utg ma il dealer non lo prese come un raise ma come un openlimp. Solo per la reazione che ebbi Mosele capì che avevo coppia di assi, me lo disse poi in pausa.”

Poco dopo Marco conobbe Mario Bucca e decise di affidarsi agli insegnamenti della sua scuola:

“A casa ho tanti libri di poker, SuperSystem, Small Ball, quelli di Mike Caro… Ma volevo studiare qualcosa di più moderno. Mentre ero in giro vidi l’annuncio di questo ragazzo di Barcellona Pozzo di Gotto, che poi è il paese vicino al mio, e acquistai il suo corso trovandolo eccezionale. Un giorno lo vidi entrare nel bar del mio paese e lo riconobbi subito. Anche con lui è nata una bella amicizia e poi ho continuato a seguire i suoi corsi, anche quelli che ha realizzato assieme a Giuliano Bendinelli, altra persona davvero simpatica e super disponibile oltre che umile, anche se magari si potrebbe pensare il contrario viste alcune sue dichiarazioni pubbliche”

 

Gli obiettivi

Per festeggiare la vittoria, ieri Marco è andato a mangiare sushi con un suo collega e il secondo visto che Genova è zona gialla. Ma i festeggiamenti non sono ancora finiti:

“Appena tornerò a casa festeggerò con la mia compagna Elisa che è una delle mie più grandi sostenitrici. Già sopporta il fatto che io sia fuori casa per la maggior parte dell’anno, figurarsi quando mi vede tornare e poi magari aprire qualche tavolo!”

Nonostante la bella iniezione al bankroll portata dal deal alle Carnival Series, però, le abitudini pokeristiche di Marco non cambieranno:

“Continuerò a giocare i tornei che gioco, userò la maggior parte della vincita per il bankroll, sono davvero un maniaco del bankroll! Al più mi regalerò un altro corso e un bell’evento dal vivo quando si potrà tornare a giocare.”

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