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il 6 Set 2010

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Intervista a Giulio Astarita – Tra passato, presente e futuro

Intervista a Giulio Astarita – Tra passato, presente e futuro

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Giulio Astarita è un personaggio che chiunque frequenti anche solo un pò il mondo del poker, non può non conoscere. Il suo nome (e il suo nickname Gi01) era fuso quasi indelebilmente con i successi ottenuti da Gioco Digitale, di cui è stato per due anni marketing manager, ma più ancora una vera e propria icona sia ai tavoli che fuori.

Per questo ha particolarmente colpito la sua decisione comunicata tramite una sentita lettera, di lasciare la room arancione. Abbiamo quindi deciso di chiedere direttamente a lui, di approfondire le motivazioni che lo hanno portato ad una scelta così difficile.

 

Partiamo dall’inizio, le cose belle. Quello che hai costruito con GD è un vero miracolo, merito non solo tuo certo, ma di sicuro quello che più si è esposto e dato da fare è il tuo nome. Nel calcio oltre ad una buona punta ci vuole un buon gruppo…era cominciato così il progetto GD?

Il 100% del merito del miracolo iniziale va a Carlo Gualandri, Carlo D’Acunto e Fausto Gimondi. Loro hanno messo giù il primo embrione di GD ed hanno avuto la “visione” di quello che poteva succedere. A Gualandri, una delle persone più intelligenti che l’Italia abbia mai generato, andranno sempre tutti i miei ringraziamenti. Indimenticabile per me una frase che mi disse appena 7 giorni dopo il mio arrivo: “Giulio fai tu, mi fido”.

Dare un business del genere in mano a un ragazzo di belle speranze di 29 anni… In quanti lo avrebbero fatto? Nell’Italia degli amici, dei nipoti, dei cugini, del “Lei non sa chi sono io” praticamente nessuno. La sua follia fu credere istintivamente in me. E, fortunatamente, non si è mai lamentato.

Il resto della squadra arrivò in fretta, perché GD stava diventando un “centro di competenza”. Arrivare in una start-up così in crescita era un piacere ed un onore. E la forza di volontà è quella che ha fatto il miracolo. Te l’immagini, lavorare 6 settimane di fila weekend inclusi? Potresti mai farlo senza una sorta di amore folle per la tua azienda?

A parer di molti, uno dei punti di forza di GD era proprio la possibilità di interagire direttamente con persone competenti e disponibili come te, sei d’accordo che questa era ed è una capacità unica per GD? Quali erano i reali punti di forza di una room che ha avuto tanto successo? E chi vedi come tuo “successore” in arancione?

Quando ho iniziato questo lavoro, quello che volevo era dare un taglio nuovo. Non volevo che fosse qualcosa di già visto. E quello che non mi piaceva (da giocatore) era la distanza room/giocatore. Quindi facendo 2+2… ecco il mio modo di fare, che all’inizio parve qualcosa di rivoluzionario. Tanta gente non avrebbe mai detto che ero il manager di GD.

La ricetta era semplice: Rapporti diretti, risate, semplicità, guardandosi negli occhi e mettendosi sullo stesso piano. La distanza è fatta per altri campi, non per il nostro. Questa mossa prese totalmente in controtempo tutti gli altri operatori, dove l’azienda era (è spesso è) un’entità distante dal giocatore, non un amico da chiamare quando si vuole. Certo, all’inizio fu davvero stancante.

Ma la soddisfazione era enorme, e non solo: interagendo con i giocatori c’era ancora più possibilità di capire cosa volessero (unito alla “mia” esperienza da ex giocatore), e questo ci permise di lavorare ad una velocità disumana; questo in un’azienda “normale” sarebbe stato impossibile. In sintesi, era di sicuro uno dei grandi punti di forza di GD, e lo è ancora.

Senza me? Per fortuna, si è fatto un po’ di scuola. Carlo Cavaliere e Michele Simone (che lavorano con me rispettivamente da 1 anno e mezzo e da 9 mesi) hanno le idee chiare e ottimi rapporti con i giocatori. Sono orgogliosissimo di loro e gli faccio il mio migliore in bocca al lupo: anche qualora diventassimo concorrenti, sarei felicissimo di vedere loro successi.

Ora le dolenti note. Almeno per chi ti stima. La scelta di lasciare GD. Tra le motivazioni delle tua schietta e sentita lettera, scrivi che non riesci più a dare una spinta propulsiva come in passato. Assodato che le tue energie sono simili e la tua voglia di fare pure, viene da pensare che l’unico altro cambiamento sia stata la fusione con BWin. Puoi dirci qualcosa su come sono cambiate le gerarchie dopo quel passo così importante?

Ho praticamente detto tutto sul tema, ed aggiungere altro risulta difficile. Chi mi conosce sa bene che non amo raccontar “balle”, o fare giri di parole. Semplicemente, la componente tecnica di quest’azienda non va alla mia velocità, ed è troppo minore di quello a cui ero abituato prima.

E se non puoi cambiare il sistema (pur avendoci provato), hai due alternative: o ti uniformi, o ti fai da parte. Io ad uniformarmi non sono mai stato bravo; per fortuna, uno dei lati positivi di questi 2 anni sono i molti stimatori, ergo non sarà certo impossibile trovare un buon lavoro altrove. Ma non in GD, non ci riesco a sopportare una tale differenza.

Una persona così importante e rinomata all’interno di un azienda come questa che decide di andare via, non ha portato una serie di controproposte per fermarlo? Hai ricevuto qualche offerta ulteriore per restare o la tua scelta è stata accettata senza obiezioni?

Senza obiezioni… no. Ma l’azienda ha capito che il mio non era certo un voler tirare sul prezzo – era una questione di motivazioni. E i soldi non aiutano ad averne di nuove, non entro certi limiti. Molto meglio lasciarsi da grandi amici e con tanto affetto. Mentre scrivo (2/9) sono ancora in ufficio, a festeggiare il compleanno di Gioco Digitale. Quota 2 anni! E c’è solo stima nell’aria, molto meglio che se il rapporto si fosse logorato. E’ un po’ come le grandi storie d’amore…

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Il tuo spirito di vicinanza con GD è tangibile e condivisibile, ma anche il fatto stesso di lasciarlo porta a priori un “danno” nell’immagine soprattutto per gli utenti che ti erano e sono vicini. Cosa hai pensato tu riguardo a questo e come credi che anche GD affronterà il problema?

Ci ho pensato, ma la sola alternativa era non fare nulla, ed anche quello avrebbe danneggiato GD nel lungo periodo tanto caro a noi pokeristi. Quindi si supera e si va avanti: in un’azienda così è sempre possibile sostituirti. Forse non sarà uguale, ma GD le idee le ha, e vedrete che sapranno ancora stupirvi con nuove iniziative.

E poi volete mettere che grande possibilità si è creata? Se un giorno tornassi in GD sarebbe un veicolo pubblicitario spettacolare 😉
Scherzo naturalmente, ma sono sicuro che GD soffrirà meno di quanto si pensa a livello di immagine la mia partenza.

Il lavoro che GD ha fatto per la risoluzione dei tanti problemi verificatesi dopo la fusione con Bwin è sotto gli occhi di tutti, come pure la vostra disponibilità nel confronto con gli utenti. Ma fin dove arriva la possibilità di miglioramento? Ovvero dove era posto il confine sulle decisioni propositive su software, offerte e migliorie future rispetto ai vostri “partners” stranieri?

Il SW di Ongame è potenzialmente ottimo. Io ho visto delle cose incredibili che si potrebbero fare – cose che non ha NESSUNO in questo momento. E’ che se queste cose arrivano tra 3 anni non è che sono tanto utili: è là che si vede tutto, quale sarà la velocità di sviluppo.
Le decisioni su cosa sviluppare, come e quando, beh, chiaramente non erano in mano a me e questo l’ho detto nella lettera. Spero che qualcosa cambi in questo specifico ambito perché i margini di miglioramento ci sono.

Una persona immersa nel poker come sei stato tu in questo periodo, ha pieno diritto al dovuto riposo, ma non credo che sarà facile staccarti da certi ambienti. Cosa ti lascia di buono questa esperienza arancione? Porti anche qualcosa di negativo con te, di irrisolto?

Marco, questa domanda è un assist per un gol troppo facile… Da GD mi porterò dietro tante cose imparate dai miei colleghi e dai miei capi, tante idee, tanti buoni risultati, tanti errori fatti che mi hanno permesso di imparare sulla mia pelle e un numero incredibile di amicizie. GD mi lascerà solo cose buone.
L’irrisolto è fin sotto troppo gli occhi di tutti 😉

C’è un progetto che avevi in mente ma che non sei riuscito a portare a termine in GD (per tempo, impossibilità, o altro)?

Si, ce ne sono tantissimi. Ho una marea di idee, alcune che necessiterebbero un lavoro ad hoc. Magari qualcuna se ne realizzerà, qualcuna si rivelerà sballata, qualcuna no. Ma progetti “da solo”, in questo mondo, non esistono. Il team è tutto.

Ma soprattutto, c’è qualche progetto futuro per ruoli simili magari in altri luoghi, o perchè no per dedicarti al gioco in maniera ancora più attiva. Insomma dove ritroveremo Giulio Astarita tra breve?

A breve lo ritroverete in compagnia di una persona a cui vuole molto bene. Forse sui tavoli, ma ora non so se ho la forza e la voglia di grindare seriamente. Magari qualche MTT, quello si, qualche live se mi qualifico.
Progetti in altre aziende? Mi pare un filo presto per parlarne. Dammi qualche settimana di riposo.

Sai che c’è già anche chi, vuoi per il tuo legame sentimentale vuoi perchè sarebbe un bel colpo di “mercato”, ti vede già con la “picca” al braccio. Più in generale la tua tranquillità sentimentale di questo periodo ha contribuito a fare alcune scelte anche in ambito lavorativo?

Elena sicuramente è stata la novità più bella di questo 2010, ma direi che siamo “off topic”. Averla vicino nelle scelte, non facili, che ho preso è stato sicuramente un di più. Penso che a tutti al mondo faccia piacere una compagna (o un compagno, dipende dai punti di vista) con cui potersi confrontare e che possa esserti vicina. Ma penso sia la scoperta dell’acqua calda.

Sul mio futuro sotto il segno delle Picche, la prima volta che fui avvicinato a PS era… il 2008. Non mi pare che sia successo molto da allora no? Se succede qualcosa, lo vedremo tutti.

Ok, mi sono già fatto abbastanza i fattacci tuoi, inutile dire che il nostro in bocca al lupo vale qualunque scelta tu faccia in futuro. C’è sempre bisogno di persone come te in questo ambiente, qualunque colore indossino. Se vuoi raccontarci un altra “bomba” in esclusiva su te o altri dell’ambiente siamo ovviamente in ascolto 😉

Marco sei un po’ ingordo, già le mie dimissioni sono un bel fatto no? 😉
Di racconti ce ne sono e ne saranno, ma non ora. Del resto ho 31 anni, datemi il tempo di divertirmi ancora che per le memorie c’è tempo. Un abbraccio a tutti i lettori e ci vediamo in giro!

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