Daniele Amatruda: «Che emozione recitare in Poker Generation!»

L’uscita del film Poker Generation è ormai imminente e l’attesa si fa sempre più sentire.

Tra i protagonisti del film ci sono numerosi giocatori pro di poker che, per qualche ora, si sono cimentati con la recitazione diventando dei veri e propri attori.

Tra questi abbiamo ascoltato Daniele Amatruda, pro di Enjoybet.it, con il quale abbiamo scambiato diverse considerazioni sul film e spaziato su altri argomenti come poker e informazione. Ecco le sue parole.

Ciao Daniele. Parliamo del film Poker Generation. Quando hai appreso della notizia di far parte del cast di Poker Generation, come hai reagito? Cosa hai pensato?

Ho provato subito molta emozione. Ero lì a Malta con Marco Bognanni e il nostro presidente ci ha detto che dovevamo fare un paio di minuti nel film. Ho pensato subito: “Wow che figata… vedrò il mio faccione al cinema!”

Come è recitare davanti ad una telecamera? Si è più tesi durante una ripresa o durante un bluff in un pot importante?

Onestamente mi sono lasciato andare e mi sono divertito. Inoltre guardo molti film e mi ha sempre affascinato il cinema, ma quando ho visto girare il film ho capito davvero la fatica e la concentrazione che ci vuole. Rifare la stessa scena 25\30 volte da diverse inquadrature non è per niente facile… Comunque è meglio fare un bluffone: tanto una volta che hai messo i soldi in mezzo dici tra te e te: “Vabbè ormai è andata!!!”

Hai aneddoti da raccontare su qualche episodio divertente durante le riprese?

Sì. La scena che vedrete me come protagonista è seria, ma è stato molto divertente girarla. Andrea Montovoli, che è il protagonista, aveva un copione scritto, mentre invece noi giocatori abbiamo improvvisato, naturalmente con l’aiuto del regista e dello stesso Andrea che è stato davvero disponibile. Però non posso svelarti nulla, la dovrai vedere al cinema!

Parliamo di poker e informazione. Spesso si è visto come gli organi di informazione hanno trattato l’argomento “poker” in modo superficiale con numerose inesattezze. Pensi che il cinema, e nello specifico Poker Generation, possa riabilitare l’immagine del poker texas hold’ em?

Il poker è un argomento che da molti viene affrontato in maniera sbagliata: i pregiudizi ci sono e ci saranno sempre. Ma un conto è fare cattiva informazione e un conto è inventare le cose o far credere che il poker di oggi sia ”spazzatura”. Questo film spero possa far capire che quello che facciamo non è rubare, non è illegale, non è reato e noi non siamo brutte persone perché ci manteniamo giocando a poker. So che ci vorrà tempo per far cambiare idea alla gente e il 13 aprile con questo film sarà davvero un gran passo in avanti per il nostro mondo.

Come pensi, quindi, che verrà accolto questo film in Italia? Ci sarà molta curiosità tra gli spettatori? E’ auspicabile che riesca anche a “sfondare” tra le persone non appassionate di poker, non del settore?

Un film che parla di poker può far pensare che possa essere noioso per chi non è del settore, ma in realtà qui c’è una storia dietro davvero molto particolare e bella. Ti racconto anche un fatto che è capitato proprio in famiglia: oggi a pranzo ero dai miei e gli ho fatto vedere il trailer del film e mia madre alla fine mi ha detto: “Cavolo che bello non pensavo fosse così…pensavo fosse solo sul poker!”