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il 1 Ago 2010

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Kill Phil – Blair Rodman Lee Nelson Steven Weston

Kill Phil – Blair Rodman Lee Nelson Steven Weston

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Nell’ambito dei libri dedicati alla tecnica e strategia da applicare nei tornei di Poker, un modus operandi sicuramente intrigante è quello proposto e spiegato nel libro “Kill Phil”, scritto da  Blair Rodman, Lee Nelson e Steven Weston, originariamente pubblicato dalla Huntington Press e introdotto in Italia dalla Boogaloo Publishing.

L’originale testo si dipana per la sua lunghezza illustrando minuziosamente, con esempi e possibili varianti, una tecnica di gioco utile ad affrontare i giocatori professionisti, provando a minimizzare il  loro edge: già il titolo è una “dichiarazione di guerra” verso la categoria dei “Phil”, nome di battesimo di Hellmuth, Ivey, Laak. Gordon, etc, ma che viene dagli autori generalmente associata alla figura dei professional poker players.

Secondo gli autori il vantaggio dei professionisti rispetto ai neofiti si dimostra maggiormente nel gioco post flop, mentre con pochi accorgimenti è relativamente semplice metterli in difficoltà nel preflop, evitando quindi scontri successivi, con una strategia molto aggressiva e quasi “maniac”che addirittura consiglia, arrivati all’Heads Up finale, di muovere all in incondizionatamente ad ogni mano!

Nella prima parte del testo vengono analizzate le variabili di partenza per attuare la strategia, dividendo la casistica in “new school” e “old school”, e analizzando i rischi e benefici sia della strategia long ball che di quella small ball, caratterizzando poi le qualità vincenti per un giocatore di poker.

Kill Phil – Blair Rodman Lee Nelson Steven Weston

I successivi tra capitoli invece caratterizzano la strategia “Kill Phil”, ognuno in base al livello di esperienza raggiunto dal lettore (principiante, intermedio, avanzato).

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Il livello “Principiante” introduce il calcolo del fattore M (nel libro denominato Chip Status Index) e raggruppa le mani di partenza in base alla loro forza, concentrandosi sulle Monster hands e il loro utilizzo nella fase a bui bassi.

Il livello “Intermedio” invece studia, tra gli altri, ulteriori concetti sul potere del controrilancio e dell’immagine al tavolo mentre il livello “Esperto” si concentra per lo più sugli steal e sui reverse tells.

In definitiva una lettura godibile e interessante che analizza il gioco sotto un punto di vista totalmente diverso, e che può “aprire la mente” sia ai giocatori inesperti sia ad appassionati più smaliziati.

Recensione pubblicata sul numero di Gennaio 2010 della rivista Poker Sportivo

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