Grigliata, shopping, gite: ma oggi si torna ai tavoli

LAS VEGAS – Quando il prossimo evento Wsop in calendario è lontano un paio di giorni, i professionisti del team Sisal si trasformano in ragazzi come gli altri. Sembrano a Las Vegas in vacanza. Di tanto in tanto parlano di poker, ok. Affiora nelle conversazioni quella mano di omaha in cui “con quattro quinti di scala e di colore ho chiamato l’all in, ma se non avessi avuto il flush draw non avrei mai visto”. Comprensibile. In fin dei conti sarà anche il loro lavoro, ma giocare è comunque una passione che questi giovani hanno dentro, e che salta fuori perciò pure nei momenti di relax, tra una grigliata nel giardino di Casa Sisal accarezzati dal fresco della sera (da anni a Las Vegas non si godeva di un giugno con temperature tanto umane), o una uscita con i go-kart nel dopo cena. A dire il vero c’era in programma una gita in elicottero al Grand Canyon, ieri. Programma poi saltato, rinviato ai prossimi giorni anche a causa del tempo. Pensate che ieri è persino caduta qualche goccia di pioggia, qui nell’arido Nevada.

Oggi comunque si riparte.

C’è in calendario il 5.000$ pot limit Omaha. Se al 2.500$ omaha Dario Alioto, Maurizio Guerra e Marco Wegher tenevano molto, figuratevi al 5.000$. Per chi, come Guerra, non farà il championship da 10.000 dollari che assegnerà il titolo mondiale della specialità, è l’”evento” di queste World Series. Roberta Santoro, la sua ragazza, confida che “anche se non lo dà a vedere, quando si avvicinano questi appuntamenti Maurizio dentro ci tiene tantissimo”.
Ieri per tenersi carico “Laguerra” è andato al Rio a farsi una sedutina di cash game. “Poteva andar meglio, ho perso un brutto colpo, ma sono soddisfatto perché sono riuscito a giocare molto chiuso, aspettando le carte. E questa è la cosa che mi è mancata domenica nel 2.500. Quando ho fatto chip ho continuato a giocare molto loose, mettendomi in situazioni da cui in un gioco come l’omaha poi fai fatica a toglierti”. Lezione appresa, insomma.

Alioto e “Wuby” invece ieri pomeriggio sono stati con Paola a fare spese negli outlet di Vegas. “Wegher – racconta Paola – viene sempre qui con le valigie vuote e si rifà il guardaroba. Ha comprato come un pazzo anche stavolta. Ed io e Dario li a guardare questo matto. Che almeno mentre faceva acquisti parlava un po’ meno”.
Che forza, Wegher.
“Qui – dice Marco, un vero esperto degli outlet vegasiani – trovi capi di abbigliamento firmati a prezzi davvero bassi. Guarda questa maglietta, una Ralph Lauren, neanche venti dollari. Certo, il tessuto non è quello di una maglietta di quella marca comprata in Italia, però non è male”.

Anche nel vestiario, insomma, prevale quell’attenzione tutta americana all’apparenza che vedi anche nel cibo. Basta prendere un pomodoro, bellissimo, o una fragola, tanto gonfia e succosa quanto rossa. Ti pare di essere in paradiso, finché non le assaggi. Ad occhi chiusi, faresti fatica a distinguerle. Apparenza. That’s America. Prendere o lasciare.

Rudy Gaddo