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il 22 Giu 2009

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Pesca, pesca, Pescatori

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Max Pescatori alle Wsop 2009

Ieri vi ho raccontato di Phil Hellmut, dell’effetto che mi ha fatto vederlo a due metri di distanza. Certo, parliamo di uno dei più forti giocatori del mondo: ma quanto incide il fatto che sia straniero ai nostri occhi? Credo un’infinità, perché nel pomeriggio entra al Rio Max Pescatori , capitano del Team Pro di Gioco Digitale, e a noi italiani sembra di incrociare l’amico del bar: certo, è un ragazzo socievolissimo, ma si tratta di un campione assoluto.

Mi invita a bere un cafè e mi racconta del periodo, pokeristico, che sta passando: lo spunto è davvero interessante. Ho verificato che nei grandi eventi ottengo buoni risultati nei primi giorni, poi il rendimento va gradualmente calando. Tendenzialmente la prima settimana mi tolgo delle soddisfazioni, poi arriva una flessione sulla quale debbo lavorare, perché, sennò, sarà dura andare a premio al main event!”.

Max Pescatori alle Wsop 2009Max si chiede per quale motivo l’appuntamento che vale una carriera non lo veda competitivo come in quelli minori che affronta ad inizio World Series ed usa un verbo preciso: lavorare. Percepisco, stando al suo fianco, la sensazione di rapportarmi con un vero professionista, non uno dei tanti che dice di “essere un professionista”, ma uno che lo è.

Ne ho già conosciuti diversi di “rounders” e posso dire che molti usano impropriamente il termine succitato. Spesso parliamo di ragazzi di talento che si sono tuffati nel mondo del Texas hold’em ma ne hanno viste un decimo di quelle che ha visto Max.
In quindici anni ho visto i migliori costruire delle fortune, ne ho visti altri che le hanno costruite e dilapidate giocando partite per le quali non erano pronti e, ancora, ho visto veri vincenti del Texas hold’em buttare tutto alla roulette”.

Pescatori è un grande giocatore ma, soprattutto, è un “uomo”, una persona che è stata capace di vivere con serietà questo mondo.

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Il gioco è solo una parte del mio mestiere, la seconda è resistere alle tentazioni. Quando cominciano a girare i soldi è inutile che ti dica che cominciano a girare falsi amici, donne senza scrupoli e, purtroppo, droga: un professionista deve saper stare lontano da tutto ciò. Sia chiaro che questo vale non solo nel mondo del poker, ma nella vita in assoluto, poi è chiaro che in questa realtà i soldi sembrano essere estremamente facili e tutto è amplificato”.

Max Pescatori qui a Las Vegas sembra la “chioccia” dei giocatori italiani. Lo vedo prendere sottobraccio “Swissy” Rinaldi e dirgli sottovoce: “quello è il tuo tavolo, il giocatore con i capelli lunghi ha soldi, poco talento e ama fare sempre call, quello pelato evitalo, perché sa bene quello che fa, il cinquantenne incravattato è troppo chiuso: aggrediscilo!”.

Pensate dia questi preziosi suggerimenti a tutti? Vi sbagliate, uno che fa di questo gioco un mestiere capisce in un istante chi ha la qualità per recepirli, se poi è un amico tanto meglio! Gli chiederete una foto o un autografo lui non si negherà mai, ma questo non vuole dire che tutti possano fermarlo e attaccare così: “Allora Max, avevo kappa e jack e ho rilanciato, da terzo a parlare: ho fatto bene?”. Oppure: “Max vorrei fare un po’ di cash, che tavolo mi consigli?”. Giocate, mostrate al mondo del poker le vostre qualità e Max Pescatori vi verrà incontro: mi è apparso un perfetto mix di tecnica e umanità.

Jack Bonora

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