La classifica dei delusi

Il ruolo del giornalista di poker è un po’ quello del confidente: sei amico dei giocatori, un po’ perché sei giocatore come loro ( e, a volte, puoi pure batterli ) un po’ perché ogni tua parola o articolo può dargli una mano a trovare uno sponsor più ancora di un risultato.
I manager delle poker room sanno bene che il successo è effimero, sanno bene che anche i migliori possono restare fuori dalla zona premio per lungo tempo: per questo cercano sempre più personaggi immagine.
In alcuni casi, che non cito, talento e telegenia coincidono, in altri no. Li incrocio tutti gli italiani presenti alle World Series e, immediatamente, mi viene da paragonarli ai professionisti di altri sport.Penso al mio ruolo di giornalista sportivo, in particolare ad inizio carriera, ma, in parte, anche oggi, che deve strappare una battuta al cestista che ha appena perso al supplementare o al calciatore che ha subito la stessa sorte al novantesimo. Li vedo defilarsi, entrambi: con nessuna voglia di parlare e con addosso l’auto giustificazione di non doverlo fare, in un momento così tragico….
Continueranno a guadagnare milioni, una velina li aspetterà al tavolo ( della discoteca ), ma, per loro, spesso, non c’è motivo per dedicarsi alla stampa: che sarebbe poi il tramite tra loro e il pubblico che gli paga lo stipendio…
Il pokerista invece ti cerca, come un amico appena lasciato dalla fidanzata che vuole sfogarsi: non ti dirà che la sua donna è scappata con il suo migliore amico, ma che una donna al river gli ha fatto sfumare un sogno. E tu, paziente, lo ascolterai, perché l’hai già provato sulla tua pelle ( fortunatamente solo il secondo caso…) e perché sarai felice, un giorno, di brindare ai suoi trionfi.
Loro, a differenza degli altri sportivi, hanno pagato di tasca propria un’iscrizione, non hanno guadagnato, ma, anzi, hanno perso: e per la velina, chissà… Nonostante ciò sono pronti a raccontare al blogger di turno la mano assassina. Ho stilato, quindi, una classifica dei delusi: in pratica chi accusa di più il colpo.

Al primo posto metto Max Pescatori, mentre scrivo è appena uscito dall’Horse da 50.000 dollari, che dopo l’eliminazione è cortese con tutti ma sente l’esigenza di stare da solo. Due parole di circostanza, poi si ritira a riflettere. “Andiamo a cena, Max”. “No ragazzi, scusatemi, ma non sarei di compagnia”.
Gliel’ho già sentito dire più volte, purtroppo. Spero di sentirgli dire presto: “Ragazzi andiamo a brindare!”.

Al secondo posto Fabio Coppola per il quale, onestamente, ci vorrebbe l’esorcista! Al tavolo, invece, è estremamente corretto. L’ ho sentito “piangere” tanto, ma, viste le bad beat, non so dargli torto!

Al terzo posto Luca Pagano. Uscito dal 1500 dollari shootout, dopo avere subito non delle bad beat ma degli atti criminali…., mi ha detto: “E poi mi chiedono perché faccio sempre meno tornei, hai visto che gente gira?” Ha perfettamente ragione, ma quello che l’ha eliminato farà fatica a pagare il mutuo Luca ha il record di “bandierine” all’ EPT…!

Mi fermo al podio, alla prossima!