Giaroni, le quota su Bonavena e la stoccata ad Alioto

LAS VEGAS – Un vecchio adagio sostiene che nei giochi da casinò a vincere sempre sia il banco. Nel poker a vincere sempre pare proprio essere Gianni Giaroni. Anche quando non gioca o quando non arriva direttamente lui, a premio.

Sentite infatti cosa si è inventato stavolta il Professore bolognese. “Ieri quando erano rimasti in gioco 160 giocatori – racconta riferendosi all’evento 56 delle Wsop, il 2.500 dollari no limit hold’em che domani vedrà il suo epilogo con Salvatore Bonavena a presentarsi da chip leader al tavolo finale – ho dato 5.000 dollari, e non a parole ma tirandoli fuori dal portafogli, a Salvatore per comprare il 20 per cento del suo torneo”.

“E’ vero – conferma Mister Ept – pensa che vista lunga ha Gianni. Io sono stato contentissimo, ora penso lo sarà anche lui. Non fossi arrivato almeno 15esimo lui ci avrebbe rimesso, eppure anche stavolta ha avuto ragione lui”.

“L’investimento sarebbe valso 5.200 dollari” puntualizza Giaroni riferendosi a calcoli probabilistici e matematici che anche mettendoci con carta e penna non riusciremmo a comprendere e che quindi tralasciamo “ma io a dire il vero mi sono accollato il rischio perché credevo, come credo ora, nel giocatore Bonavena”.

Che se domani dovesse conquistare il braccialetto frutterebbe a Gianni un profitto di 160.000 dollari o giù di lì. Non contento dell’incasso in arrivo, grande o grandissimo che sia, Giaroni però aggiunge, togliendosi un sassolino dalla scarpa: “Non li avrei mica messi, quei 5.000 dollari, su un campione del mondo come Alioto”.

Ahi. Polemica. Nelle vecchie ruggini che tornano a galla noi ci sguazziamo, quindi registriamo e scriviamo. Con una domanda però: “cui prodest”, stampa a parte?

Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo