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il 13 Lug 2010

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Main Wsop, un re al river lancia Candio tra i leader del day3: “E ora sono c….”

Main Wsop, un re al river lancia Candio tra i leader del day3: “E ora sono c….”

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LAS VEGAS – Trovare due assi quando hai due re e mancano sei mani dalla fine del day3 del Main Event Wsop. Uno dei peggiori incubi di un pokerista, specie se hai uno stack importante – 400.000 chip contro le 330.000 circa del suo rivale quando la media è a 170.000 punti – e sei a uno dei tavoli televisivi della Espn.

Filippo Candio l’ha vissuto, questo incubo: ne ha assaporato tutta l’amarezza, mentre le esigenze della troupe tv imponevano al dealer di girare con esasperante lentezza le cinque carte comuni.

Flop nulla, nulla, nulla, le carte che si girano manco le vedi perché è solo una testa coronata che ti interessa  vedere.

Turn nulla, e ormai non ci credi più perché quel maledetto cinque per cento di possibilità mai che si verifichi quando serve.

Ma un magico re di fiori al river lo ha fatto svegliare da quell’incubo di botto, il nostro Pippo, sudato e tremante per la paura svanita tutt’a un tratto per trasformatasi in gioia pazza, incontrollata, al punto da farlo saltare come un matto da legare davanti agli occhi del mondo perché tanto-non-ti-frega-niente-di-nulla-e-di-nessuno-adesso.

httpv://www.youtube.com/watch?v=u8SnJ_ENceU

E ora sono c….per tutti” ha urlato il sardo una volta finito di esultare in modo scomposto, considerato che riteneva d’essere stato “slowrollato” dal rivale e non ha mancato di farglielo notare (“e ti sta bene, slowroller!”).

Come dargli torto, a Candio. Con 727.300 chip a fine day3, quando la media dei 1.205 player in gioco è 182.216, “Drive On” è quasi il chip leader del torneo, a un passo da tale James Carroll che dovrebbe aver chiuso davanti a tutti a 800.000 circa, e poco sopra a Johnny Lodden, 656.400, e a un icona del gioco, Johnny Chan, 636.000. Sognare è obbligatorio. Altrimenti che diavolo siamo qui a fare.

IL PRECEDENTE Ricorda tremendamente la folle corsa di Dario Minieri nel Main Event del 2007, il torneo finora disputato da Pippo Candio. Entrambi giovani, matti da legare, aggressivi, estroversi al tavolo. Entrambi carichi di chip nel torneo più importante del mondo.

E non solo per fortuna, ma anche per merito e coraggio. Come ha dimostrato il cagliaritano rischiando l’osso del collo quando ha spinto i resti con 6-6 per quasi 400.000 gettoni “squeezando” un pot in cui Jason Mercier si è trovato costretto a passare con disappunto A-K.

Certo se poi non fosse caduto un re al river nel sest’ultimo colpo di giornata, nel piatto aperto da Pippo a 7.000 da early position, controrilanciato a 24.000 da un avversario dietro di lui, “4bettato” dal sardo a 75.000, “5bettato” dal rivale dopo una riflessione esageratamente lunga a 170.000, e chiuso con l’all in azzurro e il call dell’opponent per girare K-K contro A-A, staremmo qui a raccontare un’altra storia.

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Ma in quell’esultanza di Candio, esplosa dopo la frustrazione di quattro vele viste senza trovar conforto per il secondo scontro tra monster del genere incontrato da Filippo in questo torneo (nel primo caso sabato gli assi del suo rivale tennero), ci piace vedere un segno del destino.

Speriamo che, nella gestione dei prossimi giorni di torneo, Filippo sappia trarre insegnamento dalla fine della parabola di Minieri nel torneo di tre anni fa quando, dopo giorni di dominio ad onor del vero ben più marcato di quello di Candio, Dario finì per scialacquare tutto finendo out senza neanche arrivar vicino al tavolo finale. Per guidare a dovere bisogna anche saper scalare marcia usando il freno motore di tanto in tanto. “Drive on”, nomen omen, dovrebbe saperlo.

GLI ALTRI AZZURRI Non ce ne voglia il resto dell’Italpoker se oggi releghiamo racconto e riflessioni sulla loro giornata ad altro articolo. Ma se sogniamo, almeno per una notte, di essere una nazione pokeristicamente all’altezza del mondo-che-sa-giocare-per-davvero-con-le-due-carte-coperte, è per merito altrui.

Sarebbe però ingiusto non ricordare che non siamo solo Candio, qui al Main Event Wsop. Archiviamo infatti un day3 da ricordare con un super Giovanni Rizzo per PartyPoker.it, 361.500 chip, con la bella sorpresa di Alessandro Pompei, 312.100, con la gradita conferma di Amerigo Santoro a 218.300, e con una serie di player capaci che domani si ripresenteranno per il day4, quello che vedrà scoppiare la bolla visto che a premio andranno in 747, con stack non lontani dalla media:

Flavio Ferrari Zumbini 176.300, Gianluca Speranza 173.000, Paolo Giovanetti 164.300, Nicolò Calia 149.500, Giovanni Direnzo 143.800.

Cortini, ma ancora pienamente in corsa, Salvatore Bonavena con 88.900, Emanuele Rugini con 70.800, Alioscia Oliva con 54.100.

httpv://www.youtube.com/watch?v=ZmI51lR6ZfY

Nulla da fare, invece, per Dario Alioto, Emanuele Marzano, ed una dozzina d’altri italiani, nell’arco della giornata caduti, “pokeristicamente” parlando, sul campo. Sta agli altri vendicarli. Forza azzurri.

Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo

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