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il 29 Giu 2012

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WSOP 2012 – Il Grinder si ripete nel 50K Eight Game

WSOP 2012 – Il Grinder si ripete nel 50K Eight Game

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“Un sogno rivincerlo, ora sotto col Big One”

Grinder! Grinder! Grinder!”.

Il coro che si alza dalle tribune della Amazon Room del Rio è assordante.
Michael Mizrachi “did it again”.

Per la seconda volta in capo a due anni il Grinder, 31enne di Miami che in Italia abbiamo conosciuto bene nelle vesti di avversario di Filippo Candio al tavolo finale del Main Event 2010, ha conquistato il Poker Player Championship, sbarazzandosi nell’heads up finale di Chris Klodniki, e coronando così un tavolo finale dominato dall’inizio alla fine.

Vincere questo torneo una volta era già un sogno. Riuscirci una seconda volta è qualcosa di davvero straordinario, che ovviamente non mi sarei mai e poi mai aspettato di poter ottenere. Eppure sono qui, a due anni di distanza, a tenere in mano questo pesantissimo trofeo dedicato a Chip Reese, e sono davvero entusiasta di come è arrivato. Credo di aver messo in fila i cento giocatori di poker più forti al mondo nel gioco più complesso di tutti, l’Eight game, grazie a cinque giorni di poker passati senza quasi mai fare errori. Ho davvero fatto tutto come si doveva, e poi le carte che per vincere sono sempre necessarie han fatto il resto. Direi che sono in grandissima fiducia e ora nulla mi sembra impossibile: nemmeno poter rivincere il Poker Players Championship pure l’anno prossimo. Ma d’altronde come poteva essere altrimenti, dopo il titolo Nba che ho visto vincere nei giorni scorsi ai miei Miami Heat”.

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Dopo le battute sportive, il Grinder continua a ruota libera, con in sottofondo il chiasso assordante della gang dei fratelli tutti assiepati attorno a lui a festeggiare per il suo terzo braccialetto e per il milione 451mila dollari portati a casa.

Nel 2010 vincere questo torneo diede il là ad una superlativa campagna World Series, culminata con un Main Event straordinario. Sento che quest’anno potrei fare anche meglio di quel quinto posto ottenuto dietro a Candio, quindi state in guardia.

Ma Michael, struttura fisica possente e piglio aggressivo, non ne ha ancora abbastanza e annuncia un ulteriore re-raise. “Prima però c’è il Big One for One Drop. Ora posso tranquillamente confermarvi che sarò al via, innanzitutto per essere partecipe di una causa umanitaria come quella promossa da Guy Lalibertè, e poi per provare a portare a casa quei 14 o 15 milioni di dollari che mi renderebbero il giocatore in grado di vincere la maggiore somma in singolo torneo della storia. Io penso davvero di potercela fare e mi prenderò un paio di giorni di riposo fino a domenica per arrivare all’appuntamento carico al massimo”.

Vicino a lui Donny, il fratello più piccolo del poker di Mizrachi brothers che due anni fa riuscirono ad andare tutti a soldi al Main Event, annuisce convinto ai taccuini di Ipc. “Il Grinder è testardo e duro. Quando ha in testa qualcosa non la molla finché non la ottiene. State sicuri che lo rivedrete ancora protagonista in queste tre settimane”.

Donny poi, professione mago ma notevoli skill pure al tavolo da poker, aggiunge:

Vuoi sapere se Michael è sempre stato il più forte di noi quattro? Beh, Robert, che è il più grande, è sempre stato un punto di riferimento. Ma ben presto è stato chiaro che tra tutti non c’era nessuno che aveva edge sugli altri nelle partite che continuamente giocavamo a casa tra noi. Una cosa però è certa. Michael è sempre stato il più pazzo negli home games: o usciva per primo, oppure andava fino in fondo.

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