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il 10 Lug 2012

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I numeri delle WSOP 2012: calano gli iscritti ma Rocco tiene alta la bandiera Italiana

I numeri delle WSOP 2012: calano gli iscritti ma Rocco tiene alta la bandiera Italiana

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Con il Main Event che ha completato le registrazioni, possiamo cominciare a valutare i numeri di questa 43° edizione delle World Series Of Poker 2012 che, aspettando poi l’epilogo del main, ha comunque portato di nuovo in Italia almeno un braccialetto, quello al polso del player di Winga Rocco Palumbo.

Ma oltre a ottimi motivi per gioire, ce ne sono altri che meritano altrettanta considerazione. Dal numero degli iscritti, allo strapotere dei player USA, ad un medagliere dove almeno questa volta siamo presenti anche noi.

Presenze in calo

Scende (anche se non di molto) il numero di iscritti totali a queste WSOP 2012. Lo scorso anno erano 75.681 (su 58 eventi) i player iscritti ai vari tornei, quest’anno invece si è chiuso esattamente a 74.763 nonostante gli eventi fossero anche aumentati a 61.

Se analizziamo ulteriormente vediamo come in realtà gli eventi del No Limit Hold’Em abbiano subito un calo di iscritti ancora più notevole, visto che invece risulta  in aumento il numero di player nei tornei a “variante” (pur essendo a volte difficile il confronto per molte variazioni dei buyin). Sembra quindi che soprattutto i player d’oltre oceano comincino a spostarsi su specialità diverse dal classico NLHE, in contro tendenza con quello che in Italia sta succedendo, dove invece le varianti (Omaha su tutte) non sembrano godere di tanto interesse (il traffico sulle .it è costantemente in calo in queste tipologie di gioco).

Lo stesso Main Event WSOP, ha portato un segno “meno” nel numero degli iscritti rispetto allo scorso anno (6.598  contro 6.865 del 2011), e se guardiamo alla prima moneta di $8.527.982 dobbiamo tornare addirittura al 2007 per avere un premio inferiore (allora erano $8.250.000).

Numeri di grande spessore per carità, ma è evidente come alcune dinamiche si stanno cominciando ad intravedere anche su larga scala e meritano un approfondimento da parte degli addetti ai lavori.

USA Docet

Che i giocatori americani dominassero le varie classifiche WSOP era abbastanza ovvio. Ma un’altra delle differenze rispetto allo scorso anno è certamente il dominio USA per quanto riguarda partecipazione e vittorie negli eventi.

Il “Black friday” americano sembra quindi aver portato ancora più voglia di gioco per i player statunitensi che portano a casa ben 46 braccialetti su 60 in palio (aspettando il Main ovviamente), per un 76,6% di vittorie. Nella scorsa edizione furono “solo” il 64,9% degli eventi a sentire l’inno degli States (37 vittorie su 57 eventi, abbiamo escluso il main per pareggiare il confronto).

Oltre agli USA solo Canada e Germania sono riusciti a portare in patria più di un braccialetto, in un elenco di nazioni che come sappiamo, torna a vedere protagonista anche l’Italia con la vittoria di Rocco Palumbo all’evento #44.  Ecco il “medagliere” per questa edizione :

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USA 46
Canada 3
Germania 2
Italia, Olanda, Belgio, Giappone, Inghilterra, Ucraina, Repubblica Ceca, Russia e Francia 1

Unico record a non avere bandiera stelle e strisce è quello del player con maggior numero di piazzamenti, che quest’anno va a Konstantin Puchkov, il quale riesce a piazzare niente meno che 11 ITM. Per il russo però il miglior risultato è un sesto posto al torneo 8-Game.  I primi due italiani di questa speciale classifica sono invece Marco Traniello e Dario Alioto del team Sisal, entrambi con 4 bandierine piazzate in queste WSOP (sempre in attesa della conclusione del Main Event che speriamo possa aumentare ancora questo numero).

Vincitori e Ri-vincitori

Va poi detto, che dei vincitori non americani sembra delineata la “linea verde”. Tutti o quasi sono giovanissimi provenienti dall’online, seppur alcuni già ampiamente affermati come Oleksii Kovalchuk (al suo secondo braccialetto), Dominik Nitsche o appunto il nostro Rocco Palumbo.

Quasi a segnare che il “vecchio mondo” sta puntando a colmare il gap di gioco, proprio ripartendo dai giovani terribili dell’online che stanno cominciando a fare valere più che mai il loro valore anche nel terreno del live.

Ciò detto però, è chiaro che in queste wsop un paio di nomi rimarranno impressi più di altri per ovvie ragioni.

E’ stato l’anno del grande ritorno alla vittoria per Phil Hellmuth che segna la dodicesima tacchetta nel suo foglio di vittorie. Un record difficilmente eguagliabile e che come abbiamo già avuto modo di dire, rilancia le quotazioni di questo incredibile player di MTT.

Rimarrà naturalmente il nome del futuro vincitore del main event, che rischia però di vedersi soppiantare in quanto a prestigio sia dall’ennesima vittoria di Michael Mizrachi (che porta a casa il $50.000 The Poker Players Championship) sia, certamente, dalla vittoria di Antonio Esfandiari nel torneo più ricco del mondo, quello da 1.000.000 di dollari di iscrizione, che ha portato il più grande primo premio mai consegnato ad un torneo di poker. Quei 18.000.000 di Dollari andati a “The magician”, che segna ancora di più il suo nome nel libro di storia del poker.

Ora non rimane che attendere l’epilogo dell’ultimo torneo in corso, quel Main Event che abbiamo quasi sfiorato una volta con le gesta di Filippo Candio e che potrebbe radicalmente cambiare questa analisi puramente numerica con una prestazione di rilievo di uno dei nostri portacolori.

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