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il 18 Lug 2013

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PokerStars.com banna un giocatore a vita accusato di “buttoning”

PokerStars.com banna un giocatore a vita accusato di “buttoning”

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Accusato di cosa? Ai nostri amati anglicismi (chi non ha mai “checkshovato il nuts?”) oggi aggiungiamo uno nuovo a questo elenco: “buttoning“, una nuova pratica fraudolenta che per fortuna è stata bloccata sul nascere con il ban del “genio” che l’ha utilizzata a lungo, un certo “Jama-dharma”.

Prima di tutto: in cosa consiste questo buttoning?

Come alcuni di voi avranno già capito, c’entra con la posizione da bottone, cioè, quella alla destra dei bui. Il buttoning consiste nel sedersi sistematicamente sul bottone in modo di poter giocare non solo in posizione ma anche senza postare i bui. Molti di voi stanno pensando che quando uno si siede in un cash game non può avere le carte e basta perchè la prima volta bisogna pagare il buio. Questo è certo ma solo se la partita è già iniziata.

Come sarebbe? Se uno decide di aprire un tavolo vuoto e si siede nell’ultimo posto (il 6 nei 6-max, il 9 nei full-ring) sarà il bottone appena un altro giocatore entrerà a giocare allo stesso tavolo. l modi dunque per vincere questa prima mano e poi scappare con il bottino sono tanti: a volte basta il raise preflop per vincere il buio, altre, essendo in posizione si potrà forzare la mano anche con il nulla cosmico per far foldare il nostro avversario, che probabilmente non vorrà giocarsi un intero buy-in nella prima mano della partita.

In realtà non è una cosa nuova, come dimostra il fatto che per esempio qua in Italia già Niccolò Caramatti se ne lamentava un anno fa. Il pro di Sisal Poker li chiamava “hit & runners”, cioè, quelli che entrano, vincono il piatto e vanno via con le vincite senza dare nemmeno la possibilità di una seconda mano. Diciamo che il “buttoning” ha perfezionato questa tecnica dal punto di vista del profitto ma andando anche oltre la legalità.

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L’allarme è saltato fuori nei forum 2+2, quando un utente della famosa poker room, “piranha“, ha deciso di tirare fuori qualche dato per capire se “Jama-dharma” stesse veramente abusando di questo “trucchetto”. Il dato più evidente è questo: “dalle 330 sessioni che ho giocato contro di lui [negli ultimi 3 anni], in 195 di esse Jama-dharma ha giocato 10 mani o meno“, per poi aggiungere “la sua media di gioco è di 16 mani a sessione“.

Altri giocatori hanno supportato la tesi di “piranha” con le proprie statistiche e hanno fatto arrivare il loro malcontento a PokerStars, che a quel punto ha deciso di inviare una prima mail a “Jama-dharma” chiedendogli spiegazioni sull’andamento di alcune di queste sessioni e minacciandolo di chiudergli l’account se avvessero avvertito altri comportamenti di questo tipo. Soprattutto perché non si tratta di un ragazzino che fa queste mosse al 0.10/0.20 ma le ha fatte dal 10/20$ fino al 1.000/2.000$ di Limit Hold’em.

“Jama-dharma”, lontando dal riconoscere il fatto, ha iniziato pochi giorni fa una discussione proprio su 2+2 dicendo che “PokerStars mi ha chiuso il conto per niente”.  Bisogna dire che le spiegazioni fornite da “Jama-dharma” sono piuttosto povere e si muovono fra le solite scuse “non ho fatto niente che vada contro il regolamento” e “anche a me l’hanno fatto”. Niente di molto consistente, diciamo.

Come potete immaginare, ripetere sistematicamente un’operazione del genere nei limiti più alti di una room non solo è molto profittevole ma è anche una truffa, perché si bypassano le meccaniche naturali del gioco. Anche se è vero che non c’è una norma che ti costringa a rimanere al tavolo un numero determinato di mani, giocare in modo di evitare i bui va contro lo spirito delle leggi del poker, ed è quello che ha deciso di punire la poker room, che dopo un intenso scambio di mail con “Jama-dharma” ha deciso di bannare a vita il giocatore, a cui comunque è stato permesso di fare cash out.

Probabilmente dietro questa decisione non c’è solo la volontà di punire questo giocatore ma di lanciare un messaggio concreto a tutti gli altri player che possano sentirsi tentati di fare “buttoning” o pratiche simili.

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