World Bike Relief Poker Run: in California potrete giocare a poker… pedalando!

Quante volte avete detto o pensato “questa è un’americanata!”? Solitamente si usa questo termine per indicare un qualcosa, con accezione dispregiativa, che è grandioso e allo stesso tempo pacchiano. Come sono spesso le ‘invenzioni’ americane, insomma.

La World Bicycle Relief Poker Run, con tutta probabilità, rientra appieno nella categoria sopracitata, però visto lo scopo benefico di questa originalissima gara ‘made in U.S.A.’ possiamo darle ancora una chance per farci ricredere.

Cosa hanno ideato dunque in California? Una gara ciclistica non competitiva che unisce bicicletta e poker… per un connubio più unico che raro.

La gara si svolge ogni anno nello stato che si affaccia sull’oceano Pacifico, precisamente nella cittadina di San Luis Obispo: per chi avesse voglia di partecipare, quest’anno si terrà il prossimo 17 maggio. Siete quindi ancora in tempo per ‘skillare’ il vostro poker e le vostre gambe.

La manifestazione prevede un percorso di 11 chilometri da percorrere, quindi non è necessario che siate agili sui pedali come Vincenzo Nibali, dove i partecipanti troveranno cinque fermate intermedie nelle quali cercare di completare, a fronte di un’offerta di 5$ per ciascuno stop, la miglior mano possibile di texas hold’em. All’arrivo, poi, verrà premiato dagli organizzatori il punto più alto e quello peggiore.

L’originale evento, che negli anni ha attratto personalità del poker come Tony G, Phil Hellmuth e Kara Scott, esiste dal 2005 e grazie ai contributi versati dai numerosi partecipanti, è stato possibile per la fondazione benefica far avere 125.000 biciclette, assemblate in loco, a studenti, volontari che in Africa aiutano i malati di HIV/Aids, dando in questo modo lavoro a circa 800 meccanici specializzati.

Secondo uno studio condotto da esperti del settore ciclistico, comunque, l’originale connubio tra le due discipline non sarebbe poi una follia, dato che giochi strategici, quali il texas hold’em, se praticati con costanza e cognizione di causa, aiuterebbero i ciclisti a scegliere la strategia di gara migliore nei frangenti più faticosi della competizione, quando la lucidità, a causa della mancanza di energia, viene meno.