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il 11 Nov 2016

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Il The Poker One si avvicina: in cerca dell’equilibrio vincente con Luca Moschitta!

Il The Poker One si avvicina: in cerca dell’equilibrio vincente con Luca Moschitta!

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In attesa del The Poker One, il grande evento live by Stanleybet in programma a Malta a dicembre, andiamo con Luca Moschitta alla ricerca dell’equilibrio vincente!

Ancora un’altra ‘brillante’ presenza al ‘The Poker One’, l’evento live da 200.000 euro garantiti che si terrà al Casinò Portomaso di Malta dall’8 all’11 dicembre prossimi. Stiamo parlando di colui che fu incoronato come il più giovane ‘SuperNova Elite’ al mondo, il siciliano Luca Moschitta, affermato giocatore professionista, che oggi continua la sua carriera vivendo stabilmente nell’isola maltese.

La redazione di Stanleybet lo ha raggiunto al telefono per una chiacchierata: è stata non soltanto l’occasione per capire il motivo delle sue scelte e raccogliere le sue impressioni sul torneo in arrivo, ma anche per parlare più in generale delle possibili evoluzioni del Poker e, infine, per strappare un suggerimento a un vincente come lui.

Redazione Stanleybet: In quella settimana ci sarà una concorrenza spietata, ma anche tu hai preferito confermare la tua partecipazione al The Poker One by Stanleybet (e noi ne siamo felicissimi). Che tipo di valutazioni fa un professionista come te rispetto alla convenienza di un torneo rispetto ad un altro? Montepremi garantito, field del torneo, struttura dei sat online rientrano in queste valutazioni?

Luca Moschitta: Qualsiasi torneo in cui il primo premio è di 100 buy-in o superiore ha un ottimo valore. Il ‘The Poker One’ ha un montepremi garantito importante e un field pieno di giocatori qualificati live e online. Tutti fattori importanti per chi come me non vuole solo divertirsi ma anche fare un buon investimento. Inoltre vivo a pochi metri dal Casinó Portomaso e si aggiunge anche la comodità di poter giocare un torneo letteralmente ‘dietro casa’ in una bellissima location e con uno staff professionale che conosco molto bene. È vero che durante quei giorni ci saranno molti tornei in giro per l’Europa, ma ricevuto l’invito di Stanleybet non ho avuto dubbi per tutti i motivi menzionati.

R.S.: Cosa ne pensi della struttura del torneo (disponibile a questo link)? Garantisce buona giocabilità? Che tipo di giocatori possono emergere con questo tipo di struttura?

L.M.: Lo stack da 50k chips rende la struttura molto giocabile soprattutto durante il Day 1. Penso che, a parte cooler imparabili, sia molto difficile essere eliminati durante i primi livelli e uno stack così deep permette la possibilità di poter giocare molto post-flop. Questa struttura premia sicuramente i giocatori più pazienti durante il Day 1 e probabilmente quelli un po’ più loose durante il Day 2.

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R.S.: Non si sa ancora se ‘The Poker One’ è solo l’inizio o se sarà un evento unico. Tu che cosa ne pensi? Credi ci sia ancora spazio per eventi live o che il mercato sia troppo saturo e, quindi troppo rischioso?

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L.M.: Mi auguro che il “The Poker One” sia un successo e sia il primo dei tornei organizzati da Stanleybet, farne un paio all’anno non sarebbe una cattiva idea. I tornei dal buy-in contenuto ma dal garantito importante sono la ricetta giusta del poker live moderno e accontentano tutti, professionisti e amatoriali. Ho recentemente giocato l’IPO e il BOM, tornei molto simili al “The Poker One”, e non vedevo così tante facce nuove ai tavoli da molto tempo.  Non parlo solo di giocatori ma anche di addetti ai lavori: non ci scordiamo che il poker dà anche lavoro a molte persone. Questi tornei avvicinano giocatori di tutte le tasche, creano un intrattenimento sostenibile e i giocatori e l’industria hanno bisogno di aziende che investono in questa direzione.

R.S.: Abbiamo parlato abbastanza dettagliatamente del live, ora passiamo all’online. Cosa ne pensi dell’idea della liquidità condivisa, come salvagente per il mercato italiano? Ti sembra valida, positiva? Cominceresti anche tu in maniera graduale, per poi estenderla, o ritieni che la soluzione migliore sarebbe aprire le ‘frontiere’ da subito con tutti i Paesi esteri? Ma, soprattutto, credi che avverrà davvero? E, se sì, in che tempi?

L.M.: Il mercato italiano è maturo per questa naturale evoluzione e sono sicuro che non passerà molto tempo ancora. La liquidità allargata con i suoi benefici permetterebbe di organizzare un’esperienza di gioco più piacevole per tutti i giocatori e le aziende dell’industria, specialmente quelle più grandi, ricomincerebbero a investire di nuovo in marketing con la consapevolezza di aver quote di mercato più ampie su cui poter puntare.
Il livello dei giocatori italiani, inoltre, non è più quello di 5 anni fa, siamo decisamente molto più forti. Sono sicuro che i giocatori italiani, messi di un field IT-FR-ES, sarebbero i più vincenti e in un field .com si saprebbero difendere, fatte le ovvie eccezioni. Una liquidità .com sarebbe sicuramente la migliore soluzione ma accetterei volentieri anche una sinergia con solo Francia e/o Spagna, tassazione permettendo.

R.S.: Poiché a scuola questa era la mia domanda preferita, la ripropongo: parlami di un argomento a piacere! 😀  Scherzi a parte, poiché sei stato il più giovane ‘SuperNova Elite’ al mondo – da me invidiatissimo possessore di ben due Porsche J – mi farebbe piacere che aggiungessi qualcosa di personale, anche solo un piccolo suggerimento, o un aneddoto, che possa essere di aiuto o di ispirazione a chi si avvicina ora al Poker, ma anche a chi lo gioca da anni e potrebbe non aver valutato una particolare sfumatura del ‘giochino’…

L.M.: Ci provo! 🙂 Non so di preciso il motivo ma ho sempre raggiunto i miei migliori risultati quando proprio non me lo aspettavo.  Saranno state non so quante le volte che mi sono seduto con l’obiettivo di stravincere il torneo e quasi tutte le volte è stato un disastro. Ma anche sedersi al tavolo pensando che la fortuna non è dalla nostra parte è ancora più controproducente. Penso che quando si gioca a Poker non bisogna essere né troppo motivati né troppo demotivati. Bisogna stare nel mezzo, è un punto di equilibrio molto difficile da trovare ma è anche il motivo per cui avere un buon mindset è la caratteristica fondamentale per un giocatore professionista.

 

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