Friday, Apr. 26, 2024

Strategia

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il 17 Nov 2017

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Gli errori tipici dei principianti dell’Omaha secondo lo specialista Jurij Naponiello

Gli errori tipici dei principianti dell’Omaha secondo lo specialista Jurij Naponiello

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Da anni è tra i migliori giocatori di Omaha in circolazione.

Non a caso recentemente ha vinto l’Omaha Main dell’ISOP Championship di Nova Gorica imponendosi in heads up su un altro specialista come Matthew ‘ilgitano86’ Scuffi.

Stiamo parlando di Jurij Naponiello, player di lunga data trapiantato a Udine, da dove grinda su People’s la variante a quattro carte senza disdegnare qualche capatina al Perla.

Abbiamo chiesto a Jurij di aiutarci a individuare gli errori tipici che commettono i giocatori principianti nell’Omaha. Ci siamo concentrati in particolare sugli sbagli più comuni in cui incappa chi passa dal Texas Hold’em al PLO.

Sentite intanto cosa ci spiega Jurij per introdurre l’argomento: “I principianti e i giocatori occasionali dell’Omaha fanno una marea di errori. Io guardo sempre con che mani si presentano agli showdown per capire il loro livello di gioco; li osservo soprattutto nelle fasi iniziali di un torneo.

Si può notare se giocano per esempio mani troppo scoordinate o overplayano certi punti. Ce ne sono tanti comunque di leak che vengono a galla, specialmente nei tornei dove bisogna giocare diversamente in base alla fase di gioco in cui ci troviamo“.

Andiamo allora a scoprire quali sono questi errori secondo Jurij. Ecco cosa combinano i principianti…

 

Seguono i draw singoli

Ecco un tipico errore che fa chi viene dall’Hold’em secondo Jurij: “Molti sono disposti a chiamare tante strade o a giocarsi tutto con progetti singoli di scala o di colore. L’Omaha invece è un gioco da double draw, bisogna spingere quando si hanno delle belle combo. Non è il caso di sperare troppo in un determinato draw senza coperture“.

Jurij ci porta un esempio dall’ultimo tavolo finale ISOP: “Mi sono trovato di fronte un flop Q-10-x con due picche. Con la trilatera ne ho chiamata una e al turn sono andato via. Invece un giocatore non capace arriva fino al river senza coperture. Non sanno uscire dal colpo. Il discorso vale ancora di più nei multiway“.

 

Non sanno foldare set o second nuts

Si sa che nell’Omaha è più facile chiudere punti molto forti, eppure tanti giocatori secondo Jurij non sono in grado di trovare il tasto fold quando serve: “Non sanno foldare per esempio i set nei primi livelli di un torneo. Se la struttura è deep e qualcuno finisce ai resti con 2-2-x-x o 7-7-x-x su un flop 9-7-2, si capisce subito che è un amatore.

In generale non sanno foldare il second nuts o il colore non nuts. Ci sono degli spot in cui è palese che siamo indietro, anche se poche mani ci battono.

Per esempio, supponiamo di avere Q-Q-x-x e di subire una 3bet. Chiamiamo affrontando verosimilmente degli assi. Cade un flop A-Q-10. Oppo checka e noi checkiamo dietro. Turn 10. Dobbiamo stare attenti perché dall’altra parte troveremo spessissimo full più alto o poker“.

 

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Pottano sempre con mani forti e non sanno sizare

Jurij fa notare come certe giocate siano molto leggibili: “Gli amatori nell’Omaha con un punto forte o un draw forte fanno il classico ‘pot’. Così facendo dichiarano in pratica quando sono disposti ad andare ai resti.

Non sanno gestire la profondità degli stack. Pensano che pottando si tutelino dagli scoppi. Il giocatore navigato invece punta, sa scegliere la size giusta sia nel torneo che a cash per costruire il giusto pot“.

 

Overplayano gli assi a bui bassi

Attenti perché gli assi non hanno lo stesso valore nel Texas e nel PLO: “Gli assi nell’Omaha hanno il loro valore di partenza preflop ma in un multiway non funzionano bene come in heads up a bui alti. Se rilanci preflop facendo capire a tutti che hai gli assi, per terra poi vuoi vedere solo un flop A-x-x e niente altro“.

 

In late stage overplayano i kappa e le dame

Se con gli stack profondi non bisogna overplayare gli assi, nelle fasi avanzate dei tornei bisogna andarci cauti con K-K-x-x o Q-Q-x-x: “Spesso vedi qualcuno che è in avg e decide di repottare con kappa o dame. Poi non sanno foldare di fronte al push e trovano proprio gli assi che li dominano. A quel punto meglio fare la mossa con un 7-8-9-10 per flippare contro gli assi“.

 

 

Vi regaliamo qualche altra considerazione di Jurij, per esempio sul bluff: “Il bluff nell’Omaha funziona solo contro chi capisce bene le dinamiche del gioco. Contro i principianti è inutile bluffare, lo sconsiglio. Bluffcatchare è rischioso e ancora di più lo è bluffare.

Meglio giocare tranquilli, per valore. Dal vivo basta giocare un buon ‘ABC’ di Omaha per risultare vincenti. Del resto per gli occasionali è difficile migliorare facendo pratica con l’Omaha,se si ha la possibilità di grindare ogni giorno online. Il Texas Hold’em invece anche dal vivo lo puoi giocare spesso, magari nel circoletto sotto casa“.

Jurij ci spiega inoltre che “in un torneo con pochi iscritti, c’è meno varianza a Omaha rispetto all’Hold’em, contrariamente a quanto si crede; è più facile che ‘te la combinino’ a Hold’em”.

Chiudiamo con qualche altro pensiero di Jurij a favore della sua amata variante: “Preferisco il field dell’Omaha perché si può chiacchierare e scherzare più facilmente. Il giocatore di Omaha non è presuntuoso come quello dell’Hold’em“.

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