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il 18 Ott 2018

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Come salvarsi dopo aver floppato un monster draw? Ce lo spiega Maria Konnikova

Come salvarsi dopo aver floppato un monster draw? Ce lo spiega Maria Konnikova

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Se difendiamo il grande buio e hittiamo un monster draw al flop, è inevitabile andare rotti?

Non proprio. Specialmente nei tornei, con degli stack abbastanza profondi, si può provare a contenere la varianza e a salvarsi in caso di ultime streets non favorevoli.

Ce lo dimostra Maria Konnikova, pro di PokerStars che è stata recentemente ospite di David Lappin e Dara O’Kearney nel loro Chip Race podcast.

Maria durante il podcast ha raccontato una mano interessante che risale al Seminole Hard Rock Poker Open di agosto. Tuffiamoci nell’action…

Siamo nel terzo livello e i bui sono 300/500 con un big blind ante di 500. Maria ha già pagato l’unico re-entry a disposizione ed è ora seduta sul grande buio con dietro uno stack di 57.000 chips. Un giocatore aggressivo (con circa 60.000) rilancia a 1.200 da early position. C’è history tra lui e Maria, che chiama con J8.

Il pot è di 3.200 e il flop recita 679. Maria ha progetto di scala e di colore. Lei checka e l’avversario cbetta 1.500 chips. Maria allora rilancia a 4.000 e l’oppo controrilancia a 11.000, sorprendendola. Maria chiama e spiega:

Non mi aspettavo che rilanciasse anche lui perché su quel board non dovrebbe aver hittato molte mani. È un flop buono soprattutto per chi difende il buio. Per due assi per esempio non è il flop ottimale. Io ho solo il Jack come carta alta al momento ma ho un monster draw. Preferisco rilanciare piuttosto che chiamare in risposta alla sua cbet perché farei lo stesso con mani fatte come dei set o una scala nuts con 10-8. Voglio bilanciare il mio range.

Quando mi 3betta non faccio un call facile. Chiamo però perché spero di portagli via tante chips chiudendo un progetto. Lui è un giocatore aggressivo e se ha davvero qualcosa di forte mi pagherà“.

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Il pot sale a 25.200 e il turn porta un 3. Maria checka e il suo oppo punta 13.000 dandole un rapporto di 3 a 1 per il call. Lei allora chiama, ingrossando il pot a 51.000 pezzi.

Il river è un 4 che vanifica tutti i draw. Maria a questo punto si arrende. Checka e il suo avversario punta solo il 20% del pot (11.000). Maria folda con una mano che è diventata una delle peggiori su quel board.

Io blocco molti suoi bluff. Per esempio non può avere A8 o AJ e un 8 glielo tolgo. Ma ho una mano troppo brutta al river per inventarmi qualcosa.

Lui è gentile e mi gira 108“. Una mano difficile da leggere fin dall’inizio. Non si dovrebbe aprire il gioco da UTG+1 con 10-8. Maria conclude guardando il lato positivo: “Ho perso molto nella mano ma sono contenta di non essere uscita in quel momento dal torneo

 

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