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il 11 Mar 2019

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Poker moments: Seidel racconta lo storico scontro con Chan al Main WSOP 1988

Poker moments: Seidel racconta lo storico scontro con Chan al Main WSOP 1988

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Se provate a menzionare le World Series of Poker ad un qualsiasi cinofilo, penserà subito al film “Rounders”, il film del 1998 con Matt Damon e Ed Norton.

Nello specifico penserà  alla scena in cui Mike McDermott, impersonato da Damon, guarda vecchi filmati di Johnny Chan ed Erik Seidel nel Main Event delle WSOP nel 1988.

Nella scena, Chan osserva il soffitto del Binion’s Horseshoe.

Il suo momento “Eye to the sky” preannuncia l’all-in seguito dal call nella mano finale del torneo.

Johnny Chan ha avuto la meglio su Seidel vincendo l’evento principale delle World Series.

Vediamo qui il racconto rilasciato a Pokernews di Seidel, colui che ha perso il Main Event delle WSOP 1988, oggi diventato uno tra i più grandi giocatori di No-Limit Hold’em.

 

La partecipazione al torneo

“Ho giocato nove satelliti e li ho persi tutti. Ho perso la fiducia in me stesso, così ho finito per prendere dei partner per giocare nel torneo”.

L’azione di vendita era di per sé importante per partecipare a tornei come il Main event delle World Series.

Las Vegas era in fermento, con giocatori che scambiavano percentuali l’un l’altro. Seidel si rivolse a dei compratori di NewYork.

“Tutte le persone che stavano scommettendo su di me stavano prendendo una grande occasione. È stato bello che ci fossero persone che riponevano fiducia in me: erano tutti giocatori di New York. Sarebbe stato pazzesco pagare 10.000$ per conto mio. Rimase circa il 30% in mio possesso”.

 

L’aggressività paga

Seidel era uno dei 167 partecipanti al torneo.

“I primi giorni è stato interessante vedere che stavo facendo cose che altri non facevano. Ricordo di aver trovato molti spot in cui il bluff era efficace”.

La fiducia di Seidel stava tornando.

“L’aggressività è stata davvero premiata perché le persone non erano abituate a giocarci contro”.

Sebbene parte del field delle World Series era composta da giocatori Inglesi e Irlandesi, i giocatori americani ne costituivano la maggioranza.

“Ci è voluto un po’ di tempo prima che tutto ciò cambiasse. Ora ci sono giocatori da ogni parte del mondo. Chiunque abbia le risorse giuste ed è disposto a lavorare sodo può diventare un giocatore di successo”.

“Oltre Chan c’erano anche altri giocatori di grande esperienza al tavolo finale, come T.J. Cloutier e Humberto Brenes”.

Nello specifico, colui che più impressionò Seidel fu Brenes.

Il costaricano era famoso per aver portato al tavolo il suo giocattolo, un piccolo squalo, facendo divertire tutti al Main Event del 1988.

“Brenes è sempre stato una persona molto amichevole e divertente. Amo il suo entusiasmo per il poker. Mi fa sempre sorridere, ama il gioco ed ha molte capacità”.

Brenes cercò di resistere, per poi cedere in quarta posizione.

T.J. Cloutier era già uscito in precedenza e Ron Graham finì in terza posizione, il palco era pronto per la resa dei conti.

L’ Heads-up tra Johnny Chan, un uomo di tutta esperienza, contro Seidel il debuttante.

“Ero davvero stanco ed è stato molto difficile per me essere concentrato come avrei dovuto. Sono stato battuto in quell’esperienza, non avevo mai visto il tavolo finale in precedenza”.

 

Il testa a testa contro Johnny Chan

Seidel non aveva mai giocato in un heads’up di quel livello in vita sua, si è ritrovato di colpo in un heads’up alle WSOP.

Mentre le sue strategie aggressive avevano funzionato bene durante l’evento, Seidel ammette che non era adeguatamente preparato allo scontro con Chan.

“Non ho utilizzato il mio piano A, ma nemmeno il mio piano A era sufficientemente buono contro lui. Chan era un grande giocatore, mentre io ero grezzo e cercavo di capire come uscirne”.

Seidel Identifica le debolezze di cui era colpevole all’epoca.

“Ricordo che non stavo variando le mie puntate. Cercavo di mantenere tutte le mie puntate esattamente uguali tra loro e non avevo idea di cosa avrei dovuto giocare. L’heads-up è un qualcosa di completamente differente ed io ero piuttosto perso, cercando di capire cosa fare”.

Seidel dice di aver “giocato male la mano” nel momento definitivo del torneo.

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Johnny Chan ha floppato una scala mentre Seidel una top pair di donna.

“Per lui floppare una scala è stata ovviamente una situazione ottimale, ma pensavo di poter uscire da quella mano senza perdere il mio stack per intero. Avrei dovuto capire che una qualsiasi aggressione da parte sua indicava che la mia regina con un sette kicker non era buona”.

Al river, Chan “Eye to the sky” ha invogliato Seidel ad andare all-in, per poi vincere chiamando immediatamente.

Seidel aveva perso tutte le sue chips, era finito.

 

L’elaborazione della sconfitta

“Subito dopo, siamo andati tutti a cena fuori. Ero circondato da più di venti giocatori, tuttavia mi sentivo particolarmente solo. Non pensavo che qualcuno tra loro potesse capire come mi sentivo”.

Non c’erano abbastanza giocatori che avevano perso il tavolo finale del Main Event WSOP in quel momento storico del poker.

Seidel necessitava di un po’ di tempo per dare un senso al tutto.

“La prima volta che subisci una sconfitta del genere, non sei abituato ad elaborarla. Mi ci sono voluti giorni. È stata una sconfitta davvero difficile da digerire, per me”.

Quella delusione è stata fondamentale per lo sviluppo di Seidel come giocatore.

Si concentrò sul traguardo raggiunto che segnò lui e la sua famiglia.

“Ero entusiasta di vincere tanti soldi. A quel tempo mia moglie era incinta, quindi il denaro era una priorità per noi.

Non avevamo una stabilità finanziaria. È stato davvero importante per noi.”

Seidel non era l’unico ad aver tratto profitto dalla sua vittoria.

Tutti i giocatori Newyorkesi che investirono su lui ebbero un profitto non indifferente.

“È stato davvero divertente far sì che i miei amici guadagnassero un sacco di soldi. Questa è stata una sensazione incredibile premiare tutti per la loro fiducia riposta in me.”

 

Le considerazioni su “Rounders”

Seidel e Chan avevano giocato uno scontro head’up che sarebbe rimasto impresso nella storia del poker per secoli.

Ma questo non fu l’inizio di una rivalità.

“Abbiamo giocato insieme solo un po’ da allora. Non gioca molto e quando ha giocato negli ultimi anni, non l’ho incontrato spesso. Eravamo sempre in amicizia, ma non ci frequentavamo spesso.”

Poche volte infatti si sono riaffrontati Seidel e Chan.

Seidel ammette di non aver mai visto il film “Rounders” finché non è uscito al cinema.

“Quando ho visto per la prima volta la sceneggiatura, ricordo di essermi sentito un po’ offeso. Mi ci sono voluti pochi minuti per poi capire che avevano ragione, io ero il fish! Penso che sia stato accuratamente raffigurato.”

Essere parte di un grande capolavoro Hollywoodiano è eccitante.

Sarebbe stato positivo anche per la sua carriera.

“È stato un grande film di poker, John Dahl è un grande regista. Essere in un film che ha diretto è stato molto bello per me.”

Più di 30 anni dopo, i ricordi di Seidel dello scontro dell’88 contro “Eye to the sky” Johnny Chan sono ancora positivi.

“Sono stati quattro giorni davvero emozionanti, anche se ho perso. Rimane comunque uno dei miei tornei preferiti.”

Per Johnny Chan il momento avrebbe catturato la sua “vita da poker” in uno sguardo al soffitto.

Erik Seidel avrebbe da lì in poi definito la sua vincente carriera nel poker.

Eclissando il ricordo di quella mano, di quel torneo e di quell’era.

Quella è la vittoria più grande che un giocatore di poker possa mai desiderare: sopravvivere al ricordo della sua più grande sconfitta.

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