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il 7 Giu 2019

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Si rivede Luca Pagano alle WSOP: “Non ho rimpianti nel poker e non escludo un ritorno in futuro”

Si rivede Luca Pagano alle WSOP: “Non ho rimpianti nel poker e non escludo un ritorno in futuro”

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Ci ha fatto una bella sorpresa ieri Luca Pagano quando nel count di un evento HORSE delle WSOP è apparso il suo nome accanto alla bandierina italiana.

Il torneo non è andato benissimo al nostro Luca, ma almeno è stata una buona occasione per scoprire qualcosa in più su quello che sta combinando.

Ci hanno pensato i colleghi di PokerNews a intercettarlo a Las Vegas e intervistarlo. Del resto Luca oggi è 11° nella Money List del nostro Paese con 2,2 milioni di dollari incassati live ed è ancora famoso anche all’estero. Da due anni e mezzo, però, non fa registrare risultati ufficiali secondo The Hendon Mob.

Questo perché Luca è ormai passato agli eSports come altri suoi illustri colleghi: Bertrand Grospellier, Eugene Katchalov o Xuan Liu.

Ecco cosa racconta Luca a riguardo: “Mi sono appassionato agli eSport. Stavo già studiando questo fenomeno esplosivo quando ho partecipato a un evento di League of Legends a Las Vegas con il mio buon amico Eugene Katchalov. Siamo entrambi stati sopraffatti dall’atmosfera, dall’energia, dall’entusiasmo di un’arena affollata. Fondamentalmente quella volta abbiamo deciso di creare un nostro team eSports“.

Il team è nato nel 2017 e si chiama QLASH: “Questo è più o meno quello che ho fatto da allora. Assorbe ogni minuto del mio tempo. Sto lavorando 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana per rendere QLASH il miglior team di eSports al mondo. C’è tanto da fare, naturalmente, ma sono fiducioso, siamo sulla strada giusta“.

È a causa del suo team di eSports che Pagano si è allontanato dal poker: “Non voglio sedermi a un tavolo da poker e prendere parte a una competizione se non posso essere totalmente concentrato su di essa. Il poker è ciò che mi ha reso quello che sono adesso, quindi non ne parlerei mai male. Sono lontani i tempi del boom del poker. Chissà se torneranno. Ma questo non significa che il poker sia morto.

Sì, c’è stato un calo di numeri per alcuni anni, specialmente dopo il famigerato Black Friday, ma molti pensavano che il poker sarebbe scomparso o si sarebbe ridotto a una piccola nicchia. Guarda dove siamo ora. Penso che l’intero ecosistema sia sopravvissuto abbastanza bene e in realtà stia crescendo di nuovo“.

 

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I ricordi pokeristici di Pagano

Dato che ora è pienamente impegnato con gli eSports, Pagano non inserisce il poker tra le sue priorità immediate, ma non esclude un ritorno in futuro lontano: “Non sto chiudendo nessuna porta, il poker sarà sempre una parte importante della mia vita“.

Ricordiamo che Pagano è stato per 15 anni un pro del team PokerStars (fino al 2017 per l’esattezza). Ha commentato il poker in TV insieme a Giacomo Valenti e ha piazzato risultati importanti all’European Poker Tour.

Ecco quali sono i suoi ricordi più belli: “Beh, ci sono molti bei ricordi nella mia carriera nel poker. Tra questi ci metto decisamente l’IPT che ho vinto a San Remo nel 2011 e il mio primo tavolo finale in un Main Event dell’EPT a Barcellona. Accidenti, sono passati quasi 15 anni“.

Il tavolo finale di Barcellona non è però un ricordo positivo al 100%: “Stranamente, l’EPT Main Event di Barcellona è uno dei miei ricordi più dolci e più acerbi. Sentivo davvero di poter vincere quel torneo, ma a tre left ho perso la mia ultima mano con A-J contro A-4 per colpa di un 4 al flop. A parte questo, non posso davvero pensare a qualcosa che vorrei poter cambiare tornando indietro. Le scelte che fai ti definiscono come una persona. Non ho molti rimpianti nel poker, onestamente“.

Pagano ora è tornato alle WSOP insieme a Katchalov e magari il suo curriculum pokeristico potrebbe pure allungarsi. Un motivo in più per continuare a seguire questa meravigliosa 50esima edizione delle Series americane.

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