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il 11 Set 2019

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Niklas Heinecker 4 anni dopo il ritiro dal poker: Quella volta con Nanonoko andò così…

Niklas Heinecker 4 anni dopo il ritiro dal poker: Quella volta con Nanonoko andò così…

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Sono tanti i poker player che, una volta arrivati all’apice, decidono di dedicarsi a qualcosa di molto poco materialista o inerente a qualsiasi forma di competizione.

Attività come la meditazione, lo yoga, lo sport, o la semplice cura dell’alimentazione e del bio-ritmo sono diventati dei capisaldi per giocatori che paradossalmente hanno raggiunto la vetta sorvolando su questi aspetti.

I ritmi di un grinder online li conosciamo tutti, quelli di un player cash high stakes come Niklas Heinecker non sappiamo se siano troppo differenti, ma sicuramente il livello di stress, di concentrazione e il dispendio di energie mentali è enorme e il “burn-out” può essere sempre dietro l’angolo.

Chi è LLinusLLove?

Le parole che vi riportiamo provengono dall’ultimo podcast al quale l’ormai ex-giocatore ha partecipato, pubblicato sul sito highstakesdb.com, nel quale ripercorre le tappe della sua carriera spiegando i motivi che lo hanno portato ad abbandonare le due carte.

Heinecker è stato protagonista della Golden Age del cash-game, quando ai tavoli giravano gente come Alex “Kanu7” Millar, Ben “Sauce123” Sulsky, Ben Tollerene, raggiungendo superando quota 10 milioni di dollari nel 2013.

A 35 anni la sua vita ha preso un’altra direzione, ormai dal 2015 non calca più la scena high stakes, ma di questo non sembra curarsene più di tanto:

Sai chi è LLinusLLove?” gli chiede l’host del podcast.

Sinceramente…No.

E’ tra i più grandi, forse il migliore in circolazione al momento.”

Non seguo più tanto cosa accade nel mondo del poker, al momento preferisco concentrarmi su altre cose. Il poker di per sé è un’attività che ti spinge a competere costantemente con chiunque con l’unico obiettivo di accumulare denaro. Ho fatto tesoro di questa esperienza ma non potevo continuare per tutta la mia vita a fare un’attività così limitante. Il mio corpo e la mia mente avevano bisogno di qualcosa di diverso e arrivato a un certo punto ho deciso di smettere.

Cosa fare dopo esser stato un poker player professionista?

Ho sempre pensato che il poker potesse darmi tantissime possibilità e in un certo senso è così. D’altro canto mentre giocavo pensavo solo al poker, mi addormentavo col laptop sul letto in attesa che l’allarme suonasse e che qualcuno si fosse seduto al tavolo, non riposavo mai veramente. 

Trovarsi ad avere l’esigenza di cambiare ed avere i mezzi economici per farlo non significa necessariamente esser pronti a farlo. Nella mia vita avevo praticamente sempre e solo giocato e il poker era tutto ciò che conoscevo. E’ difficile capire su cosa buttarsi perché non si hanno le basi per capire a fondo le proprie inclinazioni

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E’ possibile una sorta di crisi da abbandono?

E’ sicuramente qualcosa che accade. Se di punto in bianco smetti di fare quella cosa nella quale hai il giusto grado di confidenza, dove sei amato e rispettato e che ti ha dato così tanto riconoscimento e ti cimenti in qualsiasi altra cosa dove le tue competenze pokeristiche valgono meno di zero…Beh, il senso di disagio è ben presente.

Mi ero reso conto di non riuscire nemmeno a sedermi a leggere un libro: dopo pochi minuti lo trovavo noioso e mi stancava. In generale tutte le mie attività si concentravano sul produrre un profitto ed è stato complesso capire cosa fare senza avere il chiodo fisso del denaro. Spiritualità e psicologia sono attualmente le materie che più mi interessano.”

La via della meditazione

Dicono che la meditazione sia talmente noiosa che è proprio per questo motivo che uno poi riesce ad apprezzare tutto ciò che ha attorno. Oh, guarda, una foglia che si muove…Tutto piuttosto che stare in silenzio!

Niklas scherza citando una battuta evidentemente ben conosciuta tra chi la pratica, sta di fatto che la sua vita ha preso una svolta proprio grazie alla meditazione:

E’ un modo per rientrare in contatto con se stessi. Siamo sovraesposti a una serie di impulsi e ci ritroviamo a fare tante cose in modo fin troppo automatico. Dimentichiamo di cosa realmente abbiamo bisogno e continuiamo a soddisfare delle apparenti necessità facendo tutto in modo compulsivo: bere, fumare, giocare a un certo videogioco, passare troppo tempo sui social. 

Con la meditazione, che in fondo è saper restare in silenzio, ci si rende conto che in fondo c’è tempo per tutto. C’è tempo per rispondere a quelle mail, c’è tempo per uscire, c’è tempo per sbrigare quelle faccende…Basta saperselo prendere senza necessariamente caricarsi dello stress aggiuntivo di non farcela in tempo o non essere in grado.”

Quella volta con Nanonoko

Ti ricordi quella volta in cui giocasti una sfida epica contro Nanonoko – Randy Lew ndr. – “su PokerStars alla 25/50 se non sbaglio…Quanto vincesti?

Si ricordo bene perché non ero ancora troppo conosciuto su PokerStars. Agli inizi addirittura la evitavo perché girava voce che gli americani fossero una spanna sopra tutti, poi una volta capito come funzionava il gioco ho scalato i livelli anche là.

La partita a cui ti riferisci è un heads-up cash game alla 25/50, esatto. In quel periodo sapevo di essere più forte di Nanonoko e alla fine vinsi qualcosa come duecentomila dollari in una sola sessione. Al 25/50.”

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