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il 31 Mag 2020

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I retroscena delle partite High-Stakes nel racconto di Jason Koon

I retroscena delle partite High-Stakes nel racconto di Jason Koon

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Gli High-Stakes sono un pianeta a sè stante nella galassia del poker.

Le partite ‘nosebleed’ tra le divinità delle due carte sono regolate da dinamiche completamente avulse a noi comuni mortali, che possiamo solamente ammirarle nelle trasmissioni televisive o nelle dirette streaming.

Ma è quando le telecamere si spengono che le cose si fanno davvero pepate, come ha raccontato Jason Koon in un Podcast di PokerCentral / PokerGo.

Il professionista statunitense ha svelato diversi retroscena, dalla sua prima volta a Macao alla coolness di Phil Ivey, per finire con l’entità dei piatti che si giocano ‘off record’.

 

La prima volta a Macao

Nella Las Vegas del sud-est asiatico Koon spiega di essere andato assieme all’amico David Benefield.

“David è stato un grande amico, nel mio primo viaggio a Macao non avevo tanti soldi e mi ha dato un grande aiuto”.

In quella sua prima trasferta a Macao, Koon dice che un giocatore in particolare dominava la scena:

“Mi sono dovuto sedere con ‘trueteller’ che al tempo era davvero giovane. Lo ammiravo mentre annichiliva tutto il tavolo, me incluso”

Tornando all’amico di quella trasferta, che ultimamente si vede di rado al tavolo verde: “David Benefield ha investito in Crypto ma resta una delle menti più fini del poker. Anche a Short Deck è un giocatore davvero forte”

 

Il big call di Phil Ivey a una sessione privata

Parlando di Short Deck, Koon racconta di una sessione High Stakes giocata a margine di una tappa delle Triton Super Series.

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Diversamente dal solito, le telecamere non stavano seguendo i giochi. Può sembrare un dettaglio secondario ma come vedremo è significativo.

Al tavolo c’è anche Phil Ivey che gioca con le cuffie indosso. A un certo punto si ritrova dentro a un big pot.

“Senza mostrare alcuna emozione fece un grande call – dice Koon – Non diceva niente. Mi guardò e lentamente fece scivolare le cuffie un po’ fuori dalle orecchie. ‘Old man still got tricks huh’ disse rivolto a me. (più o meno suona come ‘Il vecchio ha ancora qualche bel trucchetto eh’, ndr). Poi si rimise lentamente le cuffie. E’ così cool. E’ un enigma”

 

Quanto sono grandi i big pot delle partite High Stakes

Quando Koon parla del big call di Ivey il conduttore del Podcast Remko Rinkema coglie la palla al balzo per chiedergli quanto è grande il piatto più grande mai visto nella sua intera carriera, che fosse coinvolto lui stesso in prima persona oppure no.

“Immagina lo spot più grande che hai mai visto in tv. Moltiplicalo per due o per tre – dice Koon.

Il professionista High-Stakes rivela che ci sono anche partite ben più grandi, ma che per lui e i suoi colleghi sono inaccessibili.

“Anche le nostre partite private si possono definire giochi tutto sommato piccoli, rispetto alle partite private cui mai saremo invitati”

Koon snocciola un aneddoto significativo:

“Una sera ero al Les Ambassadeurs Casinò di Londra e stavo parlando con Richard Yong e altri giocatori dicendo che era uno dei migliori Casinò in cui mai fossi stato. Yong mi disse che il precedente proprietario lo aveva perso a poker. Ecco quanto possono arrivare a essere grandi le partite a poker. Di quanto stiamo parlando? Non lo so precisamente, credo 25-30 milioni”

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