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il 19 Giu 2020

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Virtual Heads Up Ep.1 : Stu Ungar 1981 vs Mustapha Kanit 2016

Virtual Heads Up Ep.1 : Stu Ungar 1981 vs Mustapha Kanit 2016

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Nel 2020, ormai lo sappiamo, per la prima volta dopo molti anni non si disputeranno le WSOP a Las Vegas, a causa dell’emergenza COVID che tanto ha modificato le nostre vite.

Noi di Italiapokerclub, per riassaporare il pathos che puntualmente ci accompagnava nei mesi estivi, abbiamo pensato ad una nuova rubrica chiamata “Virtual Heads Up”.

In pratica, stileremo i profili di alcuni campioni di poker, del presente e del passato, attribuendovi dei “punteggi” per alcune delle caratteristiche di gioco, per poi andare a confrontarli l’un l’altro e vedere chi emergerebbe da un testa a testa di No Limit Hold’em, in una gara al meglio delle cinque partite.

DISCLAIMER: Come nel calcio risulta IMPOSSIBILE stabilire chi sia il migliore tra Maradona e Messi (fondamentalmente per epoche e avversari diversi), anche nel poker risulta infattibile definire in senso assoluto chi sia più forte tra un giocatore di molti anni fa ed uno attuale. Avversari, tattiche di gioco, strumenti a disposizione risultano incredibilmente mutati e differenti: va precisato pertanto che il “Virtual Heads-Up” è solo un gioco, per ridere, discutere, confrontarsi e divertirsi! Non ce ne vogliano le fazioni di questo o quel player che non ottiene i risultati sperati!

Prima puntata:

Stu Ungar 1981- Mustapha Kanit 2016

Siamo al cospetto tra due grandi campioni, forse il più grande di sempre (Stu Ungar) con uno dei professionisti più affermati e più vincenti di questi anni (Mustapha Kanit).

Ovviamente (e sarà una costante di questa rubrica) i punteggi che stimiamo per ambo i giocatori sono adattati al tempo in cui si trovano: l’aggressività di Ungar, ad esempio, risulta minore rispetto a Kanit perchè in quel momento storico (di un poker tendenzialmente molto più tight dei primi anni ’80) sarebbe stato paradossalmente impossibile esserlo di più.

Stu Ungar 1981

Stu Ungar, l’abbiamo visto in tante occasioni, rappresentava nettamente negli anni ’80 lo stereotipo del giocatore avveniristico, imbattibile, imprevedibile, per le linee e i livelli di pensiero già allora estremamente moderne e superiori rispetto alla maggior parte dei propri avversari. Questa modernità di Ungar risulta ancor oggi pressoché inspiegabile, dal momento che non esisteva l’online, non c’erano forum di discussione, social, non vi era l’hud, coaching e via dicendo: tutte le sue intuizioni erano frutto di esperienza “sul campo”.

Nel 1981 il ventottenne Ungar è chiamato a bissare il titolo conquistato nell’anno precedente, e un Main Event WSOP della durata (per la prima volta) di ben quattro giorni vede eliminati progressivamente i suoi grandi antagonisti Brunson e Amarillo Slim Preston. Ungar arriva agevolmente al final table, in cui il più grande pericolo sembra essere Bobby Baldwin, che però incappa in una serie di colpi negativi ed esce quasi subito. Di lì in poi “The Kid” domina il tavolo con un’alta percentuale di rilanci preflop e –cosa insolita per l’epoca – con svariate Cbet anche nel caso in cui non “hittasse” il flop.

Con tre eliminazioni di fila da parte sua, Ungar arriva in heads up con Perry Green, temibile giocatore dall’Alaska, in una situazione di stack molto simile. Un grande cooler (AJ di fiori per Ungar contro 102 di fiori su board J 9 8 con due fiori) porta Stu in enorme vantaggio in termini di chips, con lo stesso giocatore che terminerà il lavoro pochi minuti dopo riconfermandosi campione del mondo.

Mustapha Kanit 2016

Dal biennio 2010-2011 il giovane Kanit domina i tavoli sia italiani che mondiali. Scegliere un periodo “d’oro” nella sua giovane carriera può risultare complesso, per l’elevata frequenza di risultati vincenti che il talento piemontese riesce a centrare.

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Nel 2016, infatti, i successi raccolti sono addirittura meno rispetto alla media, ma la prestazione di “Mustacchione” all’High Roller di Dublino è di quelle da ricordare.

L’azzurro, in quella occasione, si è seduto al tavolo finale con Rossitter, Kornuth, Bertilsson, Johnson e Charlie Carrell. La battaglia con quest’ultimo, forse il rivale più accreditato per la vittoria, è entusiasmante: “Musta” lo mette nella condizione di compiere numerosissimi errori, disinnescandolo fin da subito.

Leggendario il bluff al povero svedese Bertilsson, che si vede costretto a foldare la propria coppia di Q contro la Q9 di Kanit, dopo una poderosa azione preflop, su un board con A alta.

La prestazione complessiva è impressionante, dal momento che induce gli avversari a pagare da sotto e a passare da meglio, riuscendo a foldare negli spot più complicati.

Kornuth, in heads up, non ha alcuna chance.

L’Heads Up Virtuale

Stu Ungar è il più grande, e se fosse vissuto più a lungo oggi sarebbe ancora uno dei poker player più competitivi. Ma per quanto avveniristico, lo Stu Ungar 1981 secondo noi perderebbe contro il devastante Mustapha Kanit del 2016.

Risultato finale: Ungar 1 – Kanit 3

Siete d’accordo con l’esito del testa a testa virtuale? Fatecelo sapere!

 

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