The Big Game: quando Greenstein affondò Brunson e Negreanu

Il Big Game di PokerStars era un format televisivo che, oltre a dare la possibilità ad un perfetto sconosciuto (soprannominato “Loose Cannon”) di confrontarsi al cash game con dei grandi campioni senza alcun rischio, spesso riservava anche ottimi spunti di discussione derivanti da grossi scontri tra i professionisti che sedevano a quel tavolo.

Come in questo caso.

Un sorpasso continuo

Siamo nella prima stagione del fortunato programma targato PokerStars. E’ una delle prime mani della serata, per cui ogni giocatore ha una dote di circa 100.000$.

Il format prevede una partita pot-limit preflop e no-limit postflop. I bui sono $200/$400 con ante $100.

Apre Doyle Brunson a 2000$ con 6 3, nello small blind Barry Greenstein alza A Q a controrilancia a 6000$. Daniel Negreanu, nel grande buio, ha K K e dopo una lunga riflessione si limita al call.

Doyle, data la posizione favorevole sugli avversari, decide di fare call.

Flop: Q 2 3

Greenstein trova la top pair, ed esce puntando 10.000$. Negreanu, sul grande buio e con la mano migliore, fa solo call, così come Brunson.

Turn: 3

Barry fa check, Negreanu check e Brunson punta 21.000$. Greenstein chiama. Negreanu sorride amaramente e chiama.

River: 4

Greenstein va all-in per 60.600$. Negreanu riguarda le carte e folda, Brunson invece fa call, scoprendo di dover pagare a Greenstein il suo colore.

Ci sono molti dettagli da analizzare su questa mano: vero che il gioco è poi-limit preflop, ma la cauta condotta di Negreanu è corretta o risulta rivedibile? Al flop, poi, cosa può cambiare? Ci sono modi per cui a vincere fossero Brunson o Negreanu?