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il 26 Nov 2020

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Virtual Heads Up ep.14 : Roberto Romanello 2010 vs David Vamplew 2015

Virtual Heads Up ep.14 : Roberto Romanello 2010 vs David Vamplew 2015

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Non c’è nulla di più appassionante, nel calcio e nello sport in generale, di un “derby” tra due contendenti provenienti dallo stesso territorio: oggi, con la nostra rubrica “Virtual Heads Up” mettiamo a confronto due grandi giocatori britannici: il gallese Roberto Romanello e lo scozzese David Vamplew.

Chi risulterà essere il miglior giocatore del Regno Unito?

 

DISCLAIMER: Come nel calcio risulta IMPOSSIBILE stabilire chi sia il migliore tra Maradona e Messi (fondamentalmente per epoche e avversari diversi), anche nel poker risulta infattibile definire in senso assoluto chi sia più forte tra un giocatore di molti anni fa ed uno attuale. Avversari, tattiche di gioco, strumenti a disposizione risultano incredibilmente mutati e differenti: va precisato pertanto che il “Virtual Heads-Up” è solo un gioco, per ridere, discutere, confrontarsi e divertirsi! Non ce ne vogliano le fazioni di questo o quel player che non ottiene i risultati sperati!

 

Roberto Romanello 2010

Roberto Romanello è nato negli anni ’70 in Italia, anche se la sua famiglia si è trasferita in Galles quando Roberto era giovane.

La famiglia Romanello, infatti, da generazioni lavora nel settore della ristorazione, e i genitori di Roberto hanno deciso di investire nell’apertura di un ristorante a Swansea, in Galles, subito dopo la nascita del loro figlio.

Questo fa sì che Roberto nasca e cresca nella capitale gallese, dedicandosi – oltre ovviamente agli studi – al gioco del calcio: il suo imprinting italico, del resto, si fa notare e pare ci siano tutte le premesse per la coltivazione di un talento del pallone.

Il destino, però, sa essere beffardo, e poco prima della maggiore età Roberto subisce un grave infortunio, in cui si rompe tibia e perone, che lo costringe (tra operazioni, riabilitazione e fastidi di ogni genere) ad accantonare l’idea di diventare un calciatore professionista.

Durante la sua guarigione, però, col fratello inizia a vedere in TV le World Series of Poker, e qualcosa dentro di lui scatta. E’ il 2005.

Roberto chiede al fratello (maggiorenne) di comprare un laptop e aprirgli un conto online, versando l’irrisoria cifra di 50 pound.

L’impatto col poker online è devastante: Roberto, pur col conto intestato al fratello, vince incredibilmente un pacchetto premio di $ 15.000 al Mirage Poker Showdown del World Poker Tour a Las Vegas, che si sarebbe svolto di lì a due mesi.

Quei sessanta giorni risultano, per Roberto, estremamente concitati: gioca instancabilmente, con l’obiettivo di riuscire a costruire un bankroll sufficiente per sé stesso e per il fratello per l’imminente trasferta di Las Vegas. Ci riesce, e i due volano a Las Vegas per un’esperienza folgorante.

Pur senza vedere il fratello in the money, Roberto si convince che quella sia la sua strada, e al ritorno in Galles (una volta compiuta la maggiore età)  diventa un regular dei Casinò britannici. Nel 2006 conquista il suo primo ITM a Swansea, e quello stesso anno – durante una trasferta spagnola a Barcellona – trova la sua prima grande affermazione, in un side event EPT da 550€, per oltre 42 mila euro di premio.

Da lì, Romanello non si ferma più: diventa uno dei torneisti più rispettati d’Europa, e si fa conoscere anche a Las Vegas con svariati piazzamenti alle WSOP. Il 2010, poi, è il suo anno migliore: dopo un tavolo finale all’EPT di Copenaghen, infatti, arrivano svariati piazzamenti negli Stati Uniti, due vittorie prestigiose in Galles ma soprattutto la conquista dell’EPT di Praga a dicembre.

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Roberto Romanello lascia il segno anche il WPT, vincendo un bel side event, ma più in generale si conferma poi negli anni successivi un temibile regular dei tornei di Hold’em, presenza fissa agli EPT e alle World Series.
La sua enorme disciplina gli permette di calcolare sempre quelli che siano i giusti rischi, senza mai eccedere nell’aggressività.

Il braccialetto WSOP, che tanto gli mancava nella sua carriera, è arrivato nell’estate 2020, con una vittoria online ad un 1500$ No Limit.

 

David Vamplew 2015

David Vamplew nasce nel 1987 nella regione del Fife, in Scozia, non lontano da Edimburgo.

Nella sua gioventù, i genitori lo abituano a lavorare per portare a casa qualche soldo: prima, da giovanissimo, distribuisce i giornali per conto dell’edicolante del proprio quartiere, poi – negli anni del liceo – affianca la passione del nuoto all’attività del bagnino nelle piscine comunali.

All’Università, poi, troverà il modo di arrotondare lavorando come commesso in un supermercato. Università che ha frequentato con passione, essendosi laureato in matematica pura nel 2009 all’ateneo di Edimburgo.

Gli anni universitari, però, hanno rischiato di non filare via troppo lisci, dal momento che David – proprio in quel periodo – aveva iniziato a venire a contatto col poker online. Ma con grande disciplina, decide di approfondire solo una volta conseguito il prezioso titolo di studio.

Così in effetti fa, e laurea in tasca inizia a giocare online nel 2010, dove repentinamente trova una grande confidenza col Texas Hold’em, tanto da potersi finanziare un viaggio a Las Vegas e il buy-in per un evento da 2500$. Abbastanza sorprendentemente, nonostante l’esigua esperienza, arriva ITM al suo primo torneo, così torna in Scozia e continua a grindare, per perfezionarsi.

Nel settembre 2010 tenta di cimentarsi in un secondo prestigioso torneo, l’EPT di Londra: clamorosamente, Vamplew lo vince, battendo in heads-up nientemeno che John Juanda.

Come spesso capita ai predestinati, da lì Vamplew non si ferma più: inizia a frequentare con costanza i circuiti pokeristici internazionali, attestandosi come un vero e proprio regular. Arriva terzo al WPT di Venezia del 2011 (quello vinto da Alessio Isaia), coglie svariati ITM alle WSOP e agli EPT (in cui, in particolar modo nei side-event, ha una costanza spaventosa).

Dopo aver sfiorato il braccialetto a Las Vegas più volte nel 2013 e nel 2014, apre il 2015 col botto, vincendo il PCA alle Bahamas, riuscendo poi a inanellare una serie infinita di ITM e tavoli finali sia in Europa (continuando ad affermarsi nei side event) che alle WSOP.

Gioca con frequenza sino al 2016, per poi tirare un pizzico i remi in barca e godersi i frutti del suo lavoro: a 31 anni, infatti, aveva già vinto qualcosa come 4 milioni di dollari solo nei tornei live.

 

L’Heads Up Virtuale

Roberto Romanello e David Vamplew sono due tra i migliori torneisti d’Europa. Disciplina e mindset, unitamente a efficienti studi probabilistici, sono per entrambi la parola d’ordine.

Prendendo in considerazione il migliore anno della loro carriera (il 2010 per Romanello e il 2015 per Vamplew), riteniamo che un ideale heads-up, fra i due, sarebbe finito pari: 2-2 nel derby britannico, con buona pace della Regina.

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