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il 2 Mag 2021

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David Vamplew, la storia del mago scozzese dell’Hold’em

David Vamplew, la storia del mago scozzese dell’Hold’em

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Il personaggio di Harry Potter, grazie all’enorme successo generato dalla letteratura e dal cinema, è in qualche modo entrato nell’immaginario collettivo con il suo aspetto caratteristico, fatto di occhialoni e di bacchetta magica.

Ma c’è, nel poker, un altro “Harry Potter”, che ha contribuito in modo significativo a far crescere il Texas Hold’em in Scozia e in Europa più in generale: parliamo di David Vamplew, un vero mago delle due carte.

Andiamo a conoscere la sua storia.

Il matematico di Edimburgo

David Vamplew nasce nel 1987 nella regione del Fife, in Scozia, non lontano da Edimburgo.

La famiglia non è agiatissima, per cui – appena possibile – i genitori lo abituano a lavorare per portare a casa qualche soldo: prima, da giovanissimo, dà una mano all’edicolante distribuendo giornali per conto suo nel proprio quartiere, poi – negli anni del liceo – affianca la passione del nuoto all’attività del bagnino nelle piscine comunali.

Arrivato all’Università, poi, trova il modo di mantenersi agli studi lavorando come commesso in un supermercato.  Università che frequenta con grande passione,  diventando Dottore in matematica pura nel 2009 all’ateneo di Edimburgo, a soli 22 anni di età.

Nonostante una laurea record in termini di tempistiche, c’è da dire che gli ultimi esami sono stati affrontati da David con qualche difficoltà, dal momento che – proprio in quel periodo – inizia a venire a contatto col poker online.

Ma è solo con la laurea in tasca che inizia a giocare online in modo sistematico, dove a partire dal 2010 inizia un rapporto eccezionale col Texas Hold’em, tanto da potersi finanziare nello stesso anno un viaggio a Las Vegas e l’iscrizione ad un evento WSOP dal buy-in di 2500$. Sorprendendo sé stesso per primo, David arriva ITM, risultato che lo convince a continuare a percorrere la strada del poker.

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Il primo grande successo

Nel settembre 2010, infatti, David si qualifica per un altro prestigioso torneo, l’EPT di Londra: clamorosamente, arriva addirittura a vincerlo, battendo in heads-up un campione affermato come John Juanda.

Da lì in avanti, Vamplew non si ferma più: fa del poker il suo mestiere a tutto tondo, iniziando a frequentare con costanza i maggiori circuiti pokeristici internazionali, diventando un vero e proprio “regular” dei grandi tornei.

I risultati non si fanno attendere: Vamplew arriva terzo al WPT di Venezia del 2011 (quello vinto da Alessio Isaia), coglie svariati ITM alle WSOP e agli EPT (in cui, in particolar modo nei side-event, ha una costanza spaventosa).

Dopo aver sfiorato il braccialetto a Las Vegas più volte nel 2013 e nel 2014, apre il 2015 col botto, vincendo il PCA alle Bahamas, riuscendo poi a inanellare una serie infinita di ITM e tavoli finali sia in Europa (continuando ad affermarsi nei side event) che alle WSOP.

Gioca con frequenza sino al 2016, per poi tirare un pizzico i remi in barca e godersi i frutti del suo lavoro: a 31 anni, conta oltre 3 milioni di dollari solo nei tornei live.

Lo stand-by dai tavoli

Al termine del 2016, con la ragguardevole cifra conquistata in termini di vincite, stacca dal poker e decide di ritirarsi a vita privata, apparendo poco o nulla nei social. Si sposa con Mariana , con la quale vive ad Edimburgo.

Qualcuno vocifera circa un suo possibile ritorno ai tavoli post pandemia: staremo a vedere, del resto.. Harry Potter non muore mai.

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