PCA High Roller 2014: quando Moneymaker ebbe la meglio su Kitai

Vi sono delle correnti di pensiero differenti riguardanti la bravura, nel poker di Chris Moneymaker: lui che ha cambiato la storia dell’Hold’em, con una vittoria che ha aperto le porte a milioni di neofiti, in effetti molte volte si è poi trovato in difficoltà in ulteriori confronti con dei top-pro.

Qualche volta, però, ha saputo dimostrare di essere all’altezza della situazione.

Kitai nel sacco?

E’ l’11 gennaio del 2014, e siamo alle Bahamas. Si sta disputando il PCA High Roller, torneo da 25.000$ di buy-in a cui hanno preso parte 198 giocatori, a formare un prizepool di oltre 6 milioni di dollari.

Siamo nelle fasi intermedie di torneo, a bui 400-800. Siamo ancora lontani dai piazzamenti ITM.

In questa mano, apre il belga Davidi Kitai a 2.200 (suo stack 93.000) da middle position con A K; chiama solo Chris Moneymaker sul grande buio (stack 54.000) con 3 3.

Flop:

10 9 7

Doppio check.

Turn:

9

Moneymaker bet 3.500, Kitai call.

River:

8

Moneymaker check, Kitai 6.600, Moneymaker call.

Il punto focale di questa mano, probabilmente, è il flop: la mancata c-bet di Kitai, che forse può avere senso in tantissimi board, forse in uno che presenta un chiaro progetto di scala esclude quantomeno delle mani contenenti un Jack.  Semmai, la mossa strana di Kitai è al turn, dove solo chiamando sconfessa il ragionamento fatto per il flop.

Presupponendo, quindi, che il turn sia in “floating”, probabilmente il river annulla ogni coppia dal range di Kitai (che farebbe check dietro), e in assenza di Jack (che avrebbe puntato il flop) , a quel punto l’americano sente che la sua pocket pair potrebbe essere buona.

Cosa avreste fatto nei panni di Kitai? Come l’avreste gestita la mano?