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il 18 Lug 2021

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Eli Elezra, icona israeliana del cash game: biografia e cosa fa oggi

Eli Elezra, icona israeliana del cash game: biografia e cosa fa oggi

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Negli ultimi anni il poker ha avuto un grande sdoganamento grazie a tv e mass media in generale. Ed uno dei maggiori simboli del poker mainstream, quantomeno nella versione cash, è senza dubbio l’israeliano Eli Elezra.

E pensare che l’aspetto pokeristico, della movimentata vita del giocatore mediorientale, probabilmente è addirittura il meno interessante: andiamo a vedere il perché.

Eli Elezra, il militare mancato

Eli Elezra nasce a Gerusalemme nel 1960. Dopo un’adolescenza piuttosto normale, tra studio e sport, nel 1978 decide – dopo gli studi superiori – di non proseguire all’Università, e di arruolarsi invece nelle cosiddette “Brigate Golani”, una formazione speciale dell’esercito di Difesa Israeliano.

Il suo periodo sotto le armi non è tra i più tranquilli, basti pensare che Eli, ad un certo punto, è costretto a scontare tre settimane in prigione per essersi rifiutato di conformarsi ad alcuni ordini militari. Tuttavia, dopo questo “incidente”, Elezra si riabilita totalmente, riuscendo a superare tutti i test e le prove richieste, che lo portano a fare strada fino a diventare tenente di fanteria.

La carriera militare termina nel 1982, quando Eli soffre un grave infortunio alla gamba subito durante la guerra del Libano: viene infatti congedato e, trovatosi disoccupato, decide di lasciare tutto e partire per gli Stati Uniti.

La carriera imprenditoriale negli USA

Eli Elezra, quindi, sbarca in America, più precisamente in Alaska, dove trova lavoro in un’azienda ittica: il suo compito, qui, è quello di sventrare il pesce pescato nei mari del nord.

Nel 1988, poi, si trasferisce a Las Vegas, dove – facendosi aiutare da qualche prestito – riesce ad aprire nel cuore della Strip uno studio per lo sviluppo di foto e filmati: diventa uno dei più gettonati del Nevada, riuscendo a sviluppare un rullino in meno di 30 minuti.

Questa attività, fin da subito di grande successo, permette ad Elezra di guardarsi attorno e di potersi anche interessare d’altro, come ad esempio di poker. Ma il talento imprenditoriale sarà qualcosa che mai abbandonerà l’israeliano, che ad oggi possiede qualcosa come 20 attività differenti in città.

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Eli Elezra e il poker

Godendo di una certa tranquillità economica, dopo qualche anno (a partire dal 1998) Elezra inizia a giocare regolarmente tornei a buy-in medio-alto. La sua prima apparizione alle WSOP è del 1999, quando peraltro compie una clamorosa doppietta agli eventi $2,000 Limit Hold’Em e $2,500 Limit Omaha , terminando in ambo i casi al tavolo finale.

Elezra continua a costruire i suoi successi pokeristici centrando un tavolo finale all’evento WSOP $2,000 Limit Hold’Em del 2001, seguito da un nono posto in un evento $2,500 Limit Hold’Em del 2003. Nel 2004, una troupe cinematografica israeliana documenta l’intera avventura di Elezra al Main Event delle WSOP, in cui  arriva al 170° posto. Niente male, anche se proprio in quel torneo Elezra ha il grande rammarico di aver foldato preflop una coppia di 9 che nel proseguo della mano avrebbe eliminato il futuro campione del mondo Greg Raymer.

Nonostante quella delusione, Elezra si è rifatto qualche tempo dopo, ottenendo una vincita milionaria al WPT Mirage. Elezra vince i suoi tre braccialetti WSOP nel 2007 $3.000 World Championship Seven Card Stud Hi-Lo, nel 2013 $2.500 2-7 Triple Draw Lowball (Limit) e nel 2015 $1.500 Seven Card Stud, ma è nel cash game che si afferma e diventa l’iconico giocatore che tutti conosciamo: è presenza fissa alle trasmissioni High Stakes Poker e Poker After Dark, dove dà saggio delle sue abilità nelle partite high-stakes.

Eli Elezra oggi

Elezra risiede a Las Vegas con la moglie Hila, da cui ha avuto ben cinque figli. E’ curioso come lui (che ha vinto qualcosa come 4 milioni di dollari in soli tornei, ma al cash sia uno dei più forti di sempre) non si definisca un giocatore di poker professionista, bensì “un imprenditore con la passione del poker”. Del resto, le sue attività (che comprendono una vasta catena di negozi e alcuni nightclub, tra cui il “Seven”) ne testimoniano il fiuto per gli affari.

Eppure, chi va a Las Vegas, lo trova regolarmente seduto ai tavoli dell’Aria o del Bellagio, sempre in cerca di misurarsi con gli altri pro della Strip: senza dubbio un personaggio con pochi eguali.

 

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