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il 26 Set 2021

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La storia di Andy Bloch: il genio del conteggio delle carte nel blackjack

La storia di Andy Bloch: il genio del conteggio delle carte nel blackjack

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Un genio, nel bene e nel male.

Così potremmo riassumere la vita di Andy Bloch, pokerista in auge in modo particolare qualche anno fa, che ha vissuto momenti di grande euforia alternati ad episodi mai del tutto chiariti.

Nonostante tutto, il classe 1969  ha lasciato un segno indelebile nella storia del gambling, prima ancora che del poker: andiamo a scoprire il perché.

Un mago dei libri

Andrew Bloch è nato il 1 giugno 1969 a New Haven, nel Connecticut. Da bambino e durante il liceo, giocava sempre a diversi giochi di carte con i suoi amici e la sua famiglia.

La sua carriera scolastica è sfolgorante: si laurea infatti al MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston in ingegneria elettronica e più tardi in Giurisprudenza alla Harvard Law School.

Con un curriculum del genere, ci si aspetta un salto a piedi pari nel mondo del lavoro, magari come manager di qualche importante azienda.

Invece, accade tutt’altro: mentre frequentava la scuola al MIT, Bloch è stato reclutato per far parte del MIT Blackjack Team. Grazie alla sua straordinaria capacità matematica, Bloch e gli altri membri del suo team sono stati in grado di vincere milioni di dollari dai casinò di Las Vegas, dando luogo ad una storia che ha ispirato anche Hollywood (del resto, chi non ha mai visto il film ’21’ con Kevin Spacey?)

Con un lavoro di “copertura” in una azienda elettrica nella contea di Westchester, NY, dopo qualche tempo il team ha sospeso (probabilmente per i troppi rischi e per gli utili già conseguiti) l’attività di conteggio, così Bloch ha modo di trascorrere più tempo al casinò Foxwoods.

In questa sala da gioco ha dato nuovamente saggio delle sue abilità matematiche, scovando un gioco chiamato “Hickok 6-card“, per il quale elabora una strategia avanzata che gli ha conferisce un vantaggio del 6% sul banco.

Lo sbarco nel poker

Nonostante abbia trovato il modo di battere il banco ad un secondo gioco oltre al blackjack, Bloch capisce di dover trovare un altro gioco, magari più popolare, su cui cimentarsi.

Così, nel 1993, si iscrive al suo primo torneo di Texas Hold’em, torneo da 100$ che – piuttosto clamorosamente – vince, battendo un centinaio di avversari.

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Per qualche periodo, Andy percorre sia il percorso di pokerista, che quello di avvocato, non essendo del tutto sicuro di volersi riciclare come poker pro.

Ma nel 1996, col suo primo Final Table a Las Vegas ad un evento WSOP da $1.500 Seven Stud, capisce che forse la strada delle carte può essere quella giusta.

Bloch inizia a studiare approfonditamente anche il gioco delle due carte, ed è nel 2001 che cominciano ad arrivare i primi risultati significativi alle WSOP (con altri due tavoli finali) , seguiti, l’anno successivo, da un terzo posto al World Poker Tour.  Da qui in avanti i piazzamenti importanti non si contano più, tanto da ottenere la sponsorizzazione con Full Tilt Poker, che vede il grande potenziale di questo giovane giocatore.

 

La consacrazione e la caduta

Grazie alla sua grande attitudine matematica, nel periodo del boom post 2003 Bloch si afferma sia al cash che ai tornei come uno dei giocatori più pericolosi in assoluto. Il 2006 è l’anno in cui consegue i maggiori incassi, in particolare grazie ad un leggendario heads-up Chip Reese nell’evento $50,000 H.O.R.S.E, vincendo solo in quella occasione più di $1,000,000.

Il braccialetto arriva poi nel 2012, ad un evento Seven Stud. Bloch, poi, risulta simpatico al grande pubblico per le opere di beneficenza di cui si occupa, donando spesso le vincite del live ad enti bisognosi.

In seguito, però, cala il sipario: Bloch viene coinvolto nello scandalo Full Tilt (vicenda, questa, in cui lui non viene condannato), col risultato di fargli perdere buona parte del suo patrimonio.

A poco a poco, questa situazione lo porta a defilarsi dal mondo del poker e da Las Vegas, dove ha recentemente venduto la sua casa.

Oggi, Andy Bloch è tornato a vivere in Texas, ma siamo certi che sentiremo ancora parlare di lui, magari in relazione ad un gioco da Casinò.

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