Friday, Apr. 26, 2024

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il 30 Set 2021

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Strategia: 7 preziosi consigli per alzare il livello del proprio poker

Strategia: 7 preziosi consigli per alzare il livello del proprio poker

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La maggior parte dei giocatori di poker, perlomeno di quelli che iniziano a studiare e ad applicarsi, spesso passano per una “tassa” vera e propria: ovvero, quella di far continuamente più o meno pari, senza mai riuscire a spiccare il volo verso risultati e profitti considerevoli.

In questi casi, non bisogna farsi sopraffare dalla delusione; bensì, sono utili solo alcuni piccoli aggiustamenti alla propria strategia di gioco , che possono portare il proprio poker ad un livello più alto ed aiutare a vincere.

In questo articolo, forniremo sette consigli per il poker, all’apparenza semplici e banali ma in realtà molto efficaci per portare il proprio gioco al livello successivo.

Occhio ai range, non alle singole mani

Una delle discriminanti che differenziano principianti e professionisti è determinata dal capire come si pensa alla mano del proprio avversario. I giocatori di poker principianti cercano di attribuire all’avversario una specifica mano di poker; i più esperti, invece, ragionano in termini di range. Questo tipo di pensiero diventa importante nel momento in cui si calcolano le odds in ogni singolo piatto.

Come sappiamo, un range è l’intero spettro di mani di poker che qualcuno può avere in una situazione specifica. Ad esempio, il giocatore X può avere un colore, una coppia alta, una coppia media, una coppia bassa, un progetto, un asso alto o un bluff completo. L’attribuzione del range presuppone l’accantonare il proprio “istinto”, quando verrebbe da assegnare una singola mano all’avversario. Chiamare perché si pensa che l’avversario abbia quella specifica mano, alla lunga non pagherebbe.

Dimenticare la propria mano preferita

Quante volte abbiamo sentito le frasi, specialmente nei circoli e nei casino italiani “Ho chiamato perché erano le mie carte” o “Ho chiamato la puntata perché è la mia cifra preferita”.

Nulla di più sbagliato: poker e superstizione non vanno d’accordo. Meglio essere razionali, e avere motivi validi per chiamare o entrare in gioco con una determinata mano.

Applicare una strategia vincente

Un’altra chiave per diventare un grande giocatore di poker (e forse uno dei consigli di poker più importanti in questa guida strategica) è applicare costantemente una strategia vincente.

Una strategia vincente, alla lunga, paga: e pazienza se qualche volta si debba “cambiare marcia” contro un certo tipo di avversari. Quindi, se si è a proprio agio con una strategia tight, conviene perfezionare e applicare quella; così come, se si pensa di essere vincenti con l’aggressività, va battuta quella strada.   

Avere sempre una ragione

Al tavolo, vanno cancellate due affermazioni: non devono esistere decisioni prese per noia o perché si ha voglia di prenderle. Ci devono essere dei buoni motivi sempre, in ogni caso, per adottarle.

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Supponiamo di voler rilanciare da early position con una mano molto marginale, dopo una condotta di gioco particolarmente conservativa: se la mossa è finalizzata a voler “cambiare marcia”, o a voler mettere in difficoltà i giocatori sui bui, può avere senso. Ma se invece è dettata da noia, perché magari “non si vedono carte”, risulterebbe essere un grave errore.

Saper foldare gli assi (e le overpair)

Ok, lo sappiamo . Avere due assi è la massima aspirazione di ogni giocatore di poker, quella mano con cui si ambisce ad andare in all-in e raddoppiare i propri averi, sia nel cash game che nel torneo.

Tuttavia, in alcune casistiche, la differenza tra il principiante e il giocatore esperto passa nella capacità di foldare gli assi (o, più in generale, di una overpair) quando si è palesemente battuti.

Supponiamo che si abbia A A e vi sia un board del tipo 6 – 8 – 9 – J – Q , con l’avversario che va in all-in dopo la nostra puntata. La scelta migliore, probabilmente, è quella di passare. E questo perché non ci deve essere alcun attaccamento emotivo: se si è verosimilmente battuti, si deve foldare. Anche se magari quegli assi non li si vedevano da migliaia di mani.

Capire che il tilt ci danneggia

Capita a tutti, eccome: il perdere il controllo dopo aver subito un colpo particolarmente negativo. Ma in risposta ad una sollecitazione emotiva, che vorrebbe farci perdere il controllo e giocare da arrabbiati con mosse ultra azzardate, va invece ricordato l’assioma per cui il tilt fa male solo a noi stessi. Le emozioni non devono mai prendere il sopravvento, e – specialmente nei momenti di difficoltà – serve quella razionalità utile a parare il colpo e ripartire, seppur con uno stack notevolmente più basso.

Una volta acquisita la consapevolezza che uno stato di tilt, per quanto comune, è solo lesivo… risulterà d’aiuto per superare il momento negativo. Il lavoro e lo studio sostenuto per arrivare fino a quel punto della partita vanno rispettati, e dobbiamo vietarci di gettare tutto dalla finestra se anche le carte non ci hanno supportato.

Saper scegliere le partite

Ci saranno sempre giocatori migliori di noi. Bisogna avere l’umiltà di saperli riconoscere, ed evitare i tavoli in cui questi sono seduti. Vanno scelte (specialmente nel cash game) partite in cui gli avversari fanno errori, e che riconosciamo essere inferiori a noi.

Sedersi ad un tavolo casualmente, senza aver osservato abilità ed esperienza di ogni giocatore, potrebbe risultare molto pericoloso per morale e bankroll.

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