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il 24 Gen 2022

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Che fine ha fatto Gus Hansen? La parabola di uno dei volti maggiormente amati del poker

Che fine ha fatto Gus Hansen? La parabola di uno dei volti maggiormente amati del poker

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Uno dei nomi che hanno portato il poker ad essere così mainstream e noto negli ultimi vent’anni è senza dubbio quello di Gus “The Great Dane” Hansen, giocatore che è stato protagonista a lungo di tornei e cash game high-stakes. Tuttavia, dopo una serie di momenti sfortunati, quest’ultimo si è allontanato dai tavoli e sta conducendo uno stile di vita molto diverso rispetto a prima.

Chi è Gus Hansen?

Anzitutto, un breve recap.

Nato nel 1974 in Danimarca, Gus Hansen ha iniziato la sua carriera da giocatore nel 1997, quando è divenuto curiosamente un giocatore di backgammon di alto livello.

Hansen è poi progressivamente venuto sempre più a contatto col mondo del poker, con cui ha preso via via sempre più confidenza. Il colpaccio arriva nel 2002, quando conquista il Five Diamond World Poker Classic da $ 10.000 per $ 556.460. E’ l’inizio di una cavalcata irresistibile: l’anno successivo, Hansen vince il L.A. Poker Classic per $532.490. Dal 2002 al 2012, più in generale, Hansen accumula milioni di vincite in tornei dal vivo, senza che nessuno possa fermarlo.  In particolare, la sua vincita più ricca è del 2008, quando coglie il secondo posto al $25.000 World Poker Tour Championship Event per $1.714.800.

Inoltre, nel 2010 arriva anche l’agognato braccialetto alle WSOP, arrivato dopo la vittoria nell’evento Heads-Up High Roller alle WSOPE 2010.

Tutte queste vittorie torneistiche sono arrivate grazie ad uno stile di gioco iper aggressivo, che lo ha inevitabilmente portato a gareggiare anche ai tavoli cash game High Stakes, divenendo ben presto uno dei preferiti dal pubblico di casa.

Peraltro, Hansen è il protagonista del piatto forse più celebre della storia di questo gioco, quando è riuscito a fare poker contro Daniel Negreanu, a sua volta autore di un full.

La caduta ed il ritorno

Sebbene quella di Gus Hansen potesse sembrare una storia di grande successo, sia live che online, in realtà tutto è crollato a seguito di una clamorosa parabola discendente, iniziata più o meno nel 2011/2012 . Basti pensare che al 2015, le sue perdite online si vocifera sarebbero pari a $ 20 milioni.

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Al termine di questo vortice da incubo, Hansen ha deciso di prendersi una pausa dal mondo del poker e di tentare di recuperare parte delle sue perdite mettendosi a lavorare, semplicemente, in un impiego d’ufficio. Con un lavoro normale, ha ovviamente il tempo di rivalutare quella che è stata la sua avventura nel mondo del poker e di come abbia gestito successo prima e discesa poi.

In un’intervista del 2016, Hansen ha descritto le differenze tra il poker di oggi rispetto a quello di ieri.

All’inizio, la stragrande maggioranza dei giocatori di poker venivano sponsorizzati dalle poker room online, dato che in quegli anni il gioco viveva un vero e proprio boom. Ai tornei arrivavano una serie di giocatori casuali che peraltro sapevano di non rischiare nulla di tasca propria, perchè appunto finanziati. Dal 2016 in avanti, invece, le room hanno chiuso i rubinetti e ogni giocatore che siede ai tavoli immette soldi di tasca propria, col risultato di essere molto più tight e agguerrito“.

Hansen era praticamente uscito dalla scena del poker dal 2014 al 2017 circa, poi sporadicamente è tornato a farsi  vedere a Las Vegas, con qualche partita al Bellagio o in partite trasmesse in TV. Ha pure giocato al Main Event delle WSOP nel 2019 incassando $ 20.200.

Con ogni probabilità, Hansen potrebbe non tornare a raggiungere mai più il livello di successo avuto nei primi anni 2000; tuttavia, il suo recente ritorno al gioco (seppure part time) è una bella storia per coloro che lo hanno visto dominare in passato. Peraltro, Gus ora è padre, e viene da pensare che in periodo pandemico abbia ulteriormente limitato la sua presenza ai tavoli; quindi, una volta che i problemi sanitari saranno alle spalle, possiamo sperare di vederlo a Las Vegas con un pizzico di maggiore frequenza, anche se magari non necessariamente protagonista delle altalene milionarie del passato.

Ma lo apprezzeremmo comunque, perchè quello che ha dato al poker resta incancellabile.

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