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il 27 Giu 2022

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Las Vegas in crisi idrica. Dovremo chiudere i rubinetti? Le fontane del Bellagio…

Las Vegas in crisi idrica. Dovremo chiudere i rubinetti? Le fontane del Bellagio…

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Il simpatico divulgatore scientifico Andrea Moccia, con il suo ultimo video sul noto canale YouTube Geopop, ci informa di una situazione di cui non eravamo a conoscenza su una città che ci sta particolarmente a cuore: Las Vegas.

A quanto pare a Las Vegas si comincia a parlare di crisi idrica, un campanello d’allarme non indifferente considerando le cause in gioco e le difficoltà nel trovare risposte adeguate.

Las Vegas sorge vicino al Lago Mead, che grazie alla rinomata diga di Hoover risponde al 90% delle risorse idriche della città immersa altrimenti nel deserto e fornisce il 100% dell’energia elettrica, e il livello del lago sta scendendo in maniera critica.

Possiamo immaginare che Las Vegas nella sua sfacciata esagerazione sia una regina nei consumi di energia, ma anche di acqua. Per mantenere le aree verdi in territorio desertico, offrire spettacoli acquatici come le fontane del Bellagio e i canali del Venetian, ma soprattutto dissetare cittadini e turisti, la Sin City consuma ogni anno un’incredibile quantità di acqua.

Il consumo medio per persona è di 800 litri all’anno, e per mettere questo numero in proporzione, Los Angeles ne consuma 500 e Milano meno di 300.

Per capirci meglio, riportiamo l’esempio del video: il solo golf club di Angel Park consuma ogni anno più di un miliardo e mezzo di litri d’acqua, più di una città italiana di 20.000 abitanti.

I motivi di questa crisi idrica sono da ricercarsi in varie fonti: Las Vegas continua a crescere ed espandersi, e più la popolazione aumenta più sale la domanda d’acqua. Considerando che il Lago Mead rifornisce anche alcune città dell’Arizona e della California, è difficile riuscire a soddisfare il fabbisogno.

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A questo si aggiunge il rischio desertificazione della zona, e l’aumento della temperatura globale che impatta su ghiacci e nevi a monte che riversano nel fiume Colorado e fanno evaporare sempre più acqua.

Inoltre la pioggia scarseggia sempre più. C’è stato un periodo, l’altro anno, in cui a Las Vegas non ha piovuto per 240 giorni. Chi vi scrive, però, è stato abbastanza fortunato da godersi un diluvio nella Sin City che ha oltrepassato tetti e soffitti, al punto da vedere dei barili in mezzo alle poker room per raccogliere l’acqua piovana.

Per fortuna gran parte dell’acqua utilizzata dalla città per le attrazioni e gli sfarzi viene rimessa nelle tubature e riciclata.

Lo sapevate che l’acqua delle fontane del Bellagio è acqua usata presa dagli scarichi di docce e lavandini? Forse ora vi verrà voglia di stare un po’ più lontani dagli schizzi.

In questo momento gli americani stanno provando a trovare delle soluzioni. Ci sono investigatori che controllano che non venga usata troppa acqua per innaffiare le piante, i privati ricevono incentivi per rinunciare ai prati, si mira a ridurre gli spazi verdi su rotonde strade etc, puntando a un calo dei consumi del 15%.

Nessuna risposta definitiva ancora pronta quindi, ma prendere consapevolezza è già un primo passo. Il futuro dirà il resto.

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