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Negazione della equity avversaria: cosa significa e come funziona
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Uno dei concetti chiave del poker è la realizzazione della equity, che indica quanto spesso la nostra mano arriverà ad ottenere la sua giusta quota del pot.
Per vincere a poker sul lungo periodo devi puntare a massimizzare la realizzazione dell’equity.
Dall’altro lato, vuoi minimizzare quella degli avversari: è qui che entra in gioco la negazione dell’equity.
Sull’argomento ecco la lezione che Dara O’Kearney ha pubblicato sulle colonne di PokerStrategy.
Cosa è la negazione dell’equity
La negazione della equity si riferisce al far foldare agli avversari delle mani che hanno una buona equity contro la nostra mano o contro il nostro range.
Non è un bluff visto che non prevede il fold della mano migliore da parte dell’avversario: quando neghiamo l’equity, di solito la mano migliore è la nostra.
Nonostante ciò, la negazione della equity non può essere vista nemmeno come una valuebet, visto che non vogliamo che l’avversario chiami ma foldi.
Un esempio
Per capire la negazione della equity, prendiamo a esempio una mano in cui hero ha 55
su flop 9
8
8
.
“Molto spesso hai la mano migliore, ma ci sono pochi turn e river che vuoi vedere. Un’altra cuori chiuderebbe colori, un 6,7,T o J potrebbe far chiudere una scala, un altro nove causerebbe il counterfeit della tua coppia e ogni carta dai dieci a salire potrebbe dare al tuo avversario una coppia migliore, dando per scontato che non ne abbia già una”.
In questo spot, O’Kearney assegna a oppo questo range cappato:
“Contro la tua coppia di cinque l’avversario ha il 55% di equity, quindi se gliela lasci realizzare sono i favoriti per vincere la mano. Significa che checkare per pot controllare o bluffcatchare su questo flop sarebbe un disastro. Molto meglio bettare con la mano migliore, sperando che l’avversario foldi in modo che non possa realizzare la sua equity. In questo caso quando foldano gli neghi il 55% di equity”.
Un altro esempio
Coach O’Kearny delinea poi un’altra situazione di gioco in cui hero ha KT
su flop K
7
2
: qui un check per indurre l’avversario al bluff è una opzione migliore.
“Se punti ricevi un call solamente da mani forti, quando checki non sei preoccupato dai draw avversari, l’unica carta alta che non vuoi vedere è un asso e se l’avversario trova una coppia sarà la seconda migliore dopo la tua”.
Questi esempi mostrano la differenza tra l’avere la mano migliore e avere la equity migliore. La negazione della equity entra in gioco ogni volta che la tua mano, dopo il flop, vuole evitare di vedere tante carte nelle due strade successive.