William Kassouf bannato anche dal Venetian per il WPT

Del comportamento di Will Kassouf abbiamo parlato decine e decine di volte, fino al momento in cui è scattato il ban per tutto il 2025 dai tornei con il marchio World Series Of Poker. 

Ma ci sono delle novità, perché tale squalifica non è la sola e ultima a carico del giocatore inglese, visto che un paio di giorni fa, ne è scattata un’altra.

No WSOP, no WSOPE, no Paradise

Come vi avevamo spiegato al termine del Day 7 del Main Event WSOP, il comportamento di Will Kassouf in quella e nelle giornate precedenti, deve aver fatto inviperire e non poco sia i giocatori, consumati dalla continua parlantina del player britannico, sia il direttore del torneo, che i vari floorman.

Immediatamente dopo quella che per alcuni è stata una sorta di liberazione, per via dell’eliminazione di Kassouf dal Main Event per mano di Kenny Hallaert, è stato comunicato al fumino inglese che non avrebbe di lì a tutto il 2025 partecipato a nessun torneo con il marchio WSOP.

Fuori da tutti i tornei che avrebbero completato questa edizione 2025 delle World Series Of Poker, nessuna possibilità di partecipare le WSOP Europe a Settembre, nessuna possibilità di giocare le WSOP Paradise a dicembre.

Will Kassouf courtesy Pokernews

Il Venetian si adegua

La nuova novella, per niente benevola con Kassouf, è invece stata resa nota da Matt Savage, il Direttore Esecutivo del WPT Tour, il quale ha comunicato su X che Kassouf non avrebbe preso parte al WPT Venetian Las Vegas Poker Championship. 

Nei meandri della comunicazione sui social, Matt Savage tiene a precisare che non è stata una decisione presa dai vertici del WPT, ma che ” “I casinò partner stabiliscono le regole al riguardo e noi sosteniamo le loro decisioni . Non è una mia decisione; Sosteniamo le decisioni dei nostri casinò partner”.

All’indomani della decisione di vietare la partecipazione ai tornei WSOP fino a fine 2025, più di un giocatore ha preso posizione in riferimento ai successivi impegni del protagonista di questo pasticcio.

Come scrive poker.org, ad esempio, David Baker, evidentemente intenzionato a giocare il torneo del WPT al Venetian, si è affrettato a capire di che morte doveva morire, prima della decisione di bannarlo anche dal Venetian: “Kassouf sarà lì. Qual è la politica su di lui che si lamenta e parla? Voglio solo sapere quando deciderò dove andare domani”.

Un altro giocatore ha provato a trovare una soluzione: “Se il WPT implementa già l’action clock, che neutralizza efficacemente il comportamento scorretto di Kassouf, allora perché non sarebbe stato in grado di giocare al WPT?”

Anche in questo caso, come in quello per la decisione presa dai vertici WSOP, si tratta di un ban temporaneo e non di lungo termine, con lo scopo di “raffreddare gli animi” del giocatore inglese.