Thursday, Oct. 16, 2025

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il 16 Ott 2025

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Quando pensi di essere Martin Kabrhel, ma sei solo Imad Derwiche

Quando pensi di essere Martin Kabrhel, ma sei solo Imad Derwiche

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In questi giorni, nelle sale del Casinò Malta che hanno appena finito di ospitare l’European Poker Tour, si sta giocando un altro evento dal respiro internazionale: il PLO Grand Slam.

Molti tra i migliori specialisti del Pot Limit Omaha si sono ritrovati ai tavoli di tornei prestigiosi, come il 10.300€ Championship. L’Italia era presente naturalmente con Dario Alioto, forse il più forte omahista italiano di sempre, ma anche con Youness Barakat che un evento del PLO Grand Slam lo ha vinto qualche mese fa. Per entrambi, come per Filippo Lazzaretto, non c’è stata l’auspicata deep run.

Oggi, tuttavia, parliamo di un altro giocatore con un titolo PLO GS in bacheca: Imad Derwiche, che ha vinto la tappa di Tallinn nello scorso aprile.

PLO Grand Slam: Derwiche parla troppo, Hausen “snasa” il bluff

Il francese, che tuttavia ribadisce sempre di non essere assolutamente un professionista, ma un imprenditore con una grande passione per il poker (PLO in primis), era impegnato anche in questo PLO Grand Slam 10.300€ Championship, ma le cose non sono andate proprio come sognato.

Durante il day 1B, a un certo punto, c’è stata l’apertura di Mads Amot da early position fino a 16.000, chiamata da Derwiche subito dopo di lui. Il turno arriva a Tobias Hausen, che squeeza fino a 75.000 da bottone, ottenendo il call del solo Derwiche.

Sul flop Q A 3 , dopo il check del francese, segue anche quello del tedesco residente a Malta. Tutto ciò sorprende Derwiche che chiede al rivale “perché hai checkato con gli assi?”, tra il serio e il faceto.

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Ad ogni modo, sul turn J, Derwiche decide di mettere dentro i suoi 65.000 residui. Hausen ci pensa unb bel po’. Durante il suo “tanking”, Imad Derwiche non smette di parlare, sostenendo questa volta che il suo avversario abbia KK e insistendo sul fatto che non fossero buoni. Dopo diverse carte timebank sprecate, Hausen effettua il call, girando K K 8 6, praticamente la mano su cui lo metteva Derwiche, che mucka mostrando solo una Q.

Di Martin Kabrhel ce n’è uno

Probabilmente, il marcatissimo table talk del francese e i suoi ripetuti consigli di foldare hanno indotto Hausen, che non è esattamente l’ultimo arrivato, a convincersi che il rivale fosse in bluff.

A Imad Derwiche rimane la magra soddisfazione di avere indovinato la mano dell’avversario, ma questo è uno di quei casi in cui si coglie la differenza tra un disturbatore professionista come Martin Kabrhel e chi non usa quest’arma tattica con la stessa sagacia.

Per la cronaca, Derwiche è rientrato subito dopo questa mano, ma è stato eliminato nuovamente. In tutta evidenza, stavolta non era proprio il suo torneo.

Immagine di copertina: Imad Derwiche (repertorio Eloy Cabacas & PokerNews)

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