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il 30 Apr 2011

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Il Venerdì Nero del Poker secondo la Poker Player Alliance

Il Venerdì Nero del Poker secondo la Poker Player Alliance

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Sono passate ormai quasi due settimane dal Venerdì Nero del poker ma ancor oggi la situazione è tutt’altro che chiara. Con il passar dei giorni la lista dei siti che non accettano più players americani si fa sempre più lunga tant’ è che sembra sia imminente la chiusura del servizio negli states per Sportsbook.com e PlayerOnly.com che addirittura potrebbero togliere anche la possibilità ai loro clienti attuali di effettuare scommesse o giocare nei propri casinò virtuali.

Nel frattempo la mutazione del mercato del poker online continua, con gli ultimi dati sul traffico che fanno registrare nel complesso dal Black Friday ad oggi un -28% degli accessi su PokerStars, -35% degli accessi su Full Tilt Poker ed infine un pesante -65% per Cereus Network che a differenza dei primi due (i quali riescono a conservare rispettivamente prima e seconda posizione) deve cedere il passo nelle classifiche dei più grandi siti di poker, passando dal settimo al ventesimo posto.

Per quanto riguarda il punto di vista legale la situazione è, se possibile, ancora più confusa. Maggio, a detta di John Pappas (direttore esecutivo della Poker Player Alliance), dovrebbe essere un mese decisivo per la legalizzazione in quanto il congresso potrebbe o capire che il poker rappresenta per milioni di americani un hobby e in qualche caso un un lavoro e quindi affrettarsi alla legalizzazione o essere troppo spaventato per trattare in breve tempo un caso così importante portando ad una conseguente dilatazione dei tempi.

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Inoltre, a parer di Pappas, la direzione intrapresa pochi giorni fino a pochi giorni prima del Venerdì Nero nella direzione della legalizzazione e regolamentizzazione era quella giusta e le accuse ed i recenti provvedimenti potrebbero aver rallentato o addirittura bloccato i progressi fatti dalle grandi case da gioco online e live causando l’annullamento degli accordi intrapresi da Wynn Resorts e Fertitta Interactive rispettivamente con PokerStars e Full Tilt.

Ed in conclusione Pappas afferma: ”La premessa che il poker sia qualcosa di illegale è intollerabile per noi, non ci sono state vittime in questi eventi fino a quando il Dipartimento di Gustizia ha deciso di chiudere i siti facendo di milioni di poker players americani le vere vittime dato che non avevano più accesso ai propri fondi”.

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