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il 2 Lug 2011

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Class Action contro Full Tilt e i suoi pro!

Class Action contro Full Tilt e i suoi pro!

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Una “class action” è un’azione legale, tipica della giurisprudenza statunitense, che non si svolge tra persone singole, ma tra gruppi di persone. E ieri ne è stata presentata una molto importante per il mondo del poker online: tra gli accusati figurano Howard Lederer, Phil Ivey, Chris Ferguson, John Juanda, Jennifer Harman, Phil Gordon, Erick Lindgren, Erik Seidel, Andy Bloch, Mike Matusow, Gus Hansen, Patrik Antonius, Allen Cunningham.

L’azione legale, perpetrata da quattro giocatori che hanno conti bloccati su Full Tilt, chiama in causa anche la società stessa e tutte quelle affiliate, come Tiltware e Pocket Kings. E non è tutto, dato che gli avvocati si riservano di aggiungere alla lista anche altri nomi di giocatori o società, qualora riuscissero in futuro ad identificare altri soggetti coinvolti nella causa.

La richiesta fatta dai quattro players è abbastanza semplice: la restituzione immediata di tutti i fondi bloccati sui conti di Full Tilt , insieme ad un ulteriore processo nel quale verranno stabilite ulteriori cifre da rifondere per i danni provocati dalla quasi-bancarotta della poker room americana.

Il grosso problema per gli accusati è che queste class action creano un precedente nella giurisprudenza americana, precedente che in linea teorica potrebbe venire seguito da tutti gli altri players con i conti bloccati, dando luogo ad una enorme mole di processi con annessi risarcimenti per danni e spese legali. Questo potrebbe infossare ancora di più il già tragico bilancio di Full Tilt. Nemmeno i giocatori professionisti chiamati in causa possono stare tranquilli:  il testo della causa precisa che hanno responsabilità diretta nei fatti accaduti, in quanto azionisti e uomini immagine della società.

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A poche ore dalle voci sull’acquisto di FTP da parte di anonimi investitori europei, la situazione della poker room si complica ancora di più: seguiremo insieme tutti gli sviluppi di questa drammatica ma interessante vicenda, sperando che tutto si concluda in modo onesto per i giocatori di poker online.

Chi volesse consultare il testo originale della causa lo trova a questo indirizzo, in lingua inglese, di seguito uno stralcio :

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