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il 14 Ott 2011

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Barare al casinò grazie ad “occhi bionici” ?

Barare al casinò grazie ad “occhi bionici” ?

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Da sempre uno degli aspetti più intriganti del mondo dei casinò sono i “bari” : scaltri giocatori in grado di escogitare ogni sorta di sistema per poter prendere vantaggi sul baco o sugli altri giocatori. Singolare la notizia che un terzetto di incalliti giocatori italiani si sia reso protagonista di una delle più astute e tecnologiche truffe mai messa in atto nei casinò della Costa Azzurra.

Stefano Ampollini, Gianfranco Tritto e Rocco Grassano tre insospettabili giocatori dall’aria altolocata sono stati arrestati dalla polizia francese con l’accusa di truffa aggravata. Secondo gli inquirenti alleggerivano i casinò della costa azzurra adoperando, con la collaborazione di croupier compiacenti, mazzi di carte segnati con un liquido molto simile al luminol (utilizzato dalla polizia per individuare tracce di sangue visibili sono in particolari condizioni di luce) reso visibile grazie a particolari lenti a contatto.

A quanto pare i mazzi di carte utilizzati venivano seganti con una particolare simbologia : una croce individuava i Re, una Sbarra gli Assi e via dicendo tutte le carte del mazzo. Il sistema adoperato prevedeva che uno dei tre spennasse i mal capitati ai tavoli dei casinò  e gli altri due dirigevano suggerendo all’amico quanto vincere, quando fingere di perdere e quando alzarsi dal tavolo. Talvolta la direzione avveniva direttamente dal tavolo verde in cui i tre si ritrovavano fingendo di non conoscersi.

Al momento l’ipotesi è di circa 60 mila euro sottratti con questo sistema, ma si ritiene che ad essere truffati siano stati più di un casinò. Le indagini sono partite dalla squadra mobile di Torino quasi per caso attraverso la denuncia anonima di una gola profonda e si sono protratte poi con sistemi “vecchio stile” : ore di pedinamenti e fonti anonime.

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Ora resta da scoprire se la truffa potesse essere messa a punto solo in particolari condizioni di luce, in grado di rendere visibili i segni sulle carte e soprattutto gli inquirenti stanno tentando di risalire ai produttori dei mazzi di carte truccati.

Di sicuro questa truffa potrà diventare la trama perfetta per un film, dopo i ragazzi del MIT che contavano le carte al black Jack in “21” e i trucchi da prestigiatore di Edward Norton in “Rounders” forse sarà questa la prossima trovata Holliwodiana.

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