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il 29 Gen 2012

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Giocare i tornei online: ecco i problemi

Giocare i tornei online: ecco i problemi

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L’INFERNO DELL’MTT GRINDER

Nonostante l’avvento del cash game, i tornei continuano ad attirare moltissimi giocatori e gli specialisti della disciplina non hanno di certo abbandonato il loro main game, continuando a giocare quotidianamente. Da sempre però il grinder dei multitavolo si trova di fronte un numero infinito di problematiche tali da rendergli la vita veramente difficile: vediamo quali sono i principali problemi con cui deve convivere un giocatore dedito al poker sportivo per antonomasia.

1. STANCHEZZA
Sicuramente uno dei fattori di maggior disturbo è la lunghezza dei tornei e l’impossibilità di prendersi pause. A differenza di sit and go e cash game dove siamo noi a decidere quando iniziare e quando terminare una sessione di poker online, i tornei non possono essere interrotti e quindi dobbiamo stare davanti al pc per alcune ore senza poter staccare gli occhi dal monitor. Ovviamente ne deriva che la stanchezza accumulata sia tanta e sia testa che fisico sono messi a dura prova. La conseguenza più facile da intuire è la quasi impossibilità di abbinare il grinding di mtt a un altro lavoro poiché spesso si arriverà alle fasi cruciali della sessione con sonnolenza e estrema voglia di finire il prima possibile.

2. NOIA
Soprattutto durante le prime fasi di una sessione o quando abbiamo aperto pochi tavoli, giocare può diventare noioso. Se siamo abituati a giocare contemporaneamente su più di dieci tavoli, quando saremo impegnati solo su due o tre la noia potrebbe affiancarsi alla stanchezza rendendo il tutto molto difficile da gestire. Saremo spinti a entrare in un maggior numero di piatti rischiando più del dovuto o comunque invogliati a speware più del necessario. Naturalmente per alcuni potrebbe essere un vantaggio poiché favorisce maggiore concentrazione sugli spot e possibilità di analizzare al meglio le caratteristiche dei nostri avversari.

3. ALIMENTAZIONE
Stare davanti al pc per otto o più ore senza nutrirsi è impensabile, per cui saremo necessariamente portati a consumare cibi veloci e spesso poco salutari tra una mano e l’altra. A ciò dobbiamo aggiungere il fatto che solitamente una sessione di grinding mtt inizia attorno alle 18.30, rendendo praticamente impossibile una cena normale; senza parlare della domenica in cui l’inizio scaglionato sulle varie room non consente di giocare con la pancia piena.

4. PAUSE DEI TORNEI
Per assurdi motivi commerciali e per alcuni dettagli tecnici le poker room italiane non si accordano su una comune pausa per i tornei multitavolo sul modello di ciò che avviene su Pokerstars la quale garantisce un break di cinque minuti poco prima dello scoccare di ogni ora. Ci si trova per cui spesso a non potersi alzare dalla propria sedia a meno di essere disposti a perdere qualche mano, cosa che di per sé non sarebbe così drammatica. Ma prima o poi vi capiterà di scoprire di aver foldato pre-flop una coppia di assi nel momento di un all-in di altri due giocatori e inizierete a rinunciare alle pause.

5. SCHEDULING GIORNALIERO
La vita di un grinder mtt deve essere programmata minuto per minuto. Solo quando siamo eliminati da tutti i tornei potremo alzarci. E ciò avverrà solo verso la una di notte, quando organizzare la serata sarà ormai molto difficile: questo è solo un esempio. L’essere alienati dalla vita reale è la più comune sensazione che si trova ad affrontare un giocatore di tornei che difficilmente riesce a organizzare delle uscite di puro piacere, a meno di prendersi un giorno di ferie dal proprio lavoro o di riempirsi di aperitivi tra le 19 e le 20.30!

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6. MULTITABLING
Una delle cose più difficili da fare è mantenere sempre alta la concentrazione. Abbiamo già parlato della noia che può scaturire per vari minuti durante il grinding; al contrario vi capiterà spessissimo di trovarvi di fronte a due o più spot difficili nello stesso momento. Dovremo essere in grado di prendere la decisione giusta in un tempo brevissimo, dopo magari dieci minuti passati a foldare. L’altra enorme difficoltà è giocare su poker room diverse che hanno meccanismi di azione e tasti differenti, alcune con timer di azione, altre senza. L’esperienza e la continua pratica sono l’unico rimedio per abituarsi a software completamente differenti l’uno dall’altro.

7. DOMENICA AL LAVORO
La domenica è il giorno del grinder di tornei multitavolo. E’ l’unico giorno obbligatorio per un giocatore che si rispetti. Ovviamente ciò non facilita la vita sociale: per esempio in estate tutti sono al mare e noi dovremo lasciare la compagnia nel momento più bello della giornata, al tramonto, per poter andare a giocare i domenicali. E magari trovarci a mezzanotte fuori da tutti i tornei.

8. STUDIO
Imparare a giocare i tornei multitavolo è indubbiamente difficile: non basta la matematica dei sit and go né la tecnica del cash game. Per vincere con successo bisogna unire la conoscenza degli avversari data dall’analisi delle history hands, la gestione dei ranges, data dallo studio con programmi specifici quali pokerstove, l’abilità nel gioco post flop che possiamo costruire facendo attenzione a ogni singolo spot. Per essere vincenti nei tornei bisogna in pratica studiare tutti gli aspetti del poker dal gioco con cento bui del cash game a quello short stack dei sit.

9. TILT
Prima o poi il tilt se giocate tornei colpirà anche voi. E addirittura potrebbe essere che sarà per un podio sfiorato che comunque vi ha portato in tasca centinaia di euro. Solo chi coglie l’occasione della vita potrà ritenersi, mantenendo il giusto mindset, esentato dal tilt: altrimenti o per una bad beat contro un donk, o per un nostro banale errore di valutazione del range o per una serie di sfortunate bolle, il tilt sarà dietro l’angolo. L’unica soluzione è conservare comunque la voglia di mettersi in gioco giorno per giorno.

10. VARIANZA
Ho volutamente lasciato per ultimo il capitolo più delicato per ogni giocatore di tornei multitavolo: la varianza è micidiale, molto più che nei sit e nel cash. Potreste passare intere serate a non ottenere lo straccio di un piazzamento a premio o a fare solo bolle di tavoli finali. Per questo e per la lunghezza delle partite l’unica cosa importante è fare massa: giocare tanti tornei del vostro livello di buy-in in modo da abbattere la statistica e poter ottenere la giusta ricompensa.

Articolo pubblicato su Poker Sportivo: il magazine del Poker ogni mese in edicola. Abbonati subito!

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