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il 30 Gen 2013

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Gianni Giaroni vittima di collusion al Partouche 2009?

Gianni Giaroni vittima di collusion al Partouche 2009?

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Gianni Giaroni lo aveva detto, proprio al termine del tavolo finale che ha rappresentato l’apice della sua carriera pokeristica.

Dopo essere stato eliminato in terza posizione dal tavolo finale del Partouche Poker Tour 2009, con un premio di 350.000 €, il compianto player bolognese aveva esternato i suoi sospetti di collusion, soft play (mani giocate in modo da far “risparmiare” chips ad un altro giocatore) e “mosse strane al tavolo” che coinvolgevano i due giocatori arrivati all’heads up, Cedric Rossi e Jean-Paul Pasqualini – i quali, nonostante i cognomi italofoni, sono di nazionalità francese.

A distanza di ben quattro anni, dopo la triste scomparsa di Gianni e la chiusura dei battenti del Partouche stesso, arriva un video su Youtube, pubblicato da tale Nourdine Bouya, che dà molto da pensare.

Dal montaggio di questo video, infatti, sembra evidenziarsi un sistema di “segnalazioni” tra i due player francesi che, toccandosi varie parti del viso e del corpo, potrebbero essersi comunicati a vicenda le carte in loro possesso, riuscendo in questo modo ad arrivare all’heads up senza rischiare che uno eliminasse l’altro. Di fatto, questo video è un’accusa a Rossi e Pasqualini di aver truffato Gianni Giaroni e gli altri giocatori del tavolo finale!

Ecco il video in cui vengono lanciate queste accuse:

httpv://www.youtube.com/watch?v=b42KbfyDxeM

Viste anche le lamentele di Giaroni subito dopo il torneo, le accuse non sembrano certo infondate.

Ad una prima analisi le ipotesi del video sembrano coerenti, ma si deve essere obiettivi, specialmente quando si parla di accuse di truffa per cifre considerevoli, e non lasciarsi prendere la mano dalla foga. Bisognerà esaminarlo più attentamente, confrontandolo con le registrazioni “ufficiali”, per essere sicuri che non si tratti di un montaggio fatto “ad arte” per screditare i due francesi.

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Certo è che il Partouche Poker Tour non è nuovo alle polemiche, specialmente quando riguardano i giocatori francesi! Nel 2010 Mustapha Kanit fu eliminato dopo che ad un avversario fu permesso di riprendere le carte dal muck una volta visto che Musta aveva rilanciato in bluff, situazione che scatenò le ire non solo degli italiani, ma di molti altri giocatori internazionali, tra cui Mickey “mement_mori” Pedersen che si trovava allo stesso tavolo, e che fu uno dei primi a lamentarsi perché le comunicazioni del floorman avvenivano soltanto in lingua francese e rivolgendosi esclusivamente ai giocatori transalpini.

Nella stessa edizione scoppiò un putiferio ancora più acceso quando al tavolo finale furono scoperte le scorrettezze di un giocatore, Ali Tekintamgac, che si faceva comunicare le carte degli avversari da blogger e giornalisti disonesti. Il giocatore tedesco di origini turche fu squalificato e le sue chip vennero rimosse dal final table, lasciando comunque la certezza di un torneo svolto in maniera scorretta.

L’ultimo scandalo del Partouche Poker Tour, la misteriosa sparizione del montepremi garantito di cinque milioni di euro, ha fatto prendere a Mr. Patrick Partouche la decisione di chiudere definitivamente i battenti del torneo, dopo varie edizioni che avevano fatto registrare grandi numeri ma anche grandi, e costanti, polemiche.

AGGIORNAMENTO: la risposta di Jean-Paul Pasqualini

Poche ore dopo la pubblicazione del video e il conseguente “rimbalzo” della notizia sui portali di poker francesi e non solo, il vincitore del Partouche Poker Tour 2009 ha pubblicato la sua risposta. Ecco le parole del player francese:

In questo video, l’autore è riuscito a mettere insieme quattro minuti di tavolo finale del Partouche, con i quali mi accusa di aver barato. Ciò che l’autore del video non ha rivelato, però, è che due o tre anni fa egli stesso si era rivolto al Groupe Partouche chiedendo ulteriori indagini sulle mie “mosse” al tavolo finale.

Il Groupe Partouche, di conseguenza, ha visionato l’intero filmato del lunghissimo tavolo finale, senza accontentarsi di quei quattro minuti! Risultato? Non hanno trovato assolutamente nulla di anormale.

Credo che la serietà del Groupe Partouche non sia da mettere in discussione: una prova ne è la squalifica di un giocatore nell’edizione successiva [il già citato Ali Tekintamgac].

Ci tengo inoltre a precisare che prima di questo torneo non conoscevo il signor Cedric Rossi: io vengo dalla Corsica, lui no.

Perché questi quattro minuti? Perché proprio io? E soprattutto, perché fare uscire questo video proprio adesso? Perché l’autore non l’ha pubblicato due o tre anni fa? Forse perché allora non aveva nulla da pubblicizzare…

Già da questo video si vede, inoltre, che molti altri giocatori si grattano il viso, e questo è ovviamente riscontrabile anche nelle riprese del final table nella sua interezza. Ci tengo a ricordare che questo tavolo finale si è svolto a porte chiuse, sotto i riflettori, per più di diciotto ore – dalle 14 fino alle 8.30 della mattina successiva. Quattro minuti di montaggio video devono conseguentemente essere messi nella prospettiva di questo lunghissimo final table.

 

Come gli argomenti del video, anche la “difesa” di Pasqualini sembra convincente: rimane comunque un final table con mani che continuano a sollevare dubbi, in particolare un fold di AK contro AA in una situazione di cooler che, secondo molti, sarebbe dovuta senza dubbio finire in all-in.

Forse non scopriremo mai la verità, anche se a noi italiani la “serietà del Groupe Partouche”, visti i già citati episodi, potrebbe non apparire così limpida e cristallina come il player francese sostiene.

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