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il 26 Ago 2013

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Poker a Manila: finalmente un torneo… o no?

Poker a Manila: finalmente un torneo… o no?

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Prosegue l’avventura del TonyG nostrano a Manila, la capitale delle Filippine e uno dei nuovi poli mondiali del gioco d’azzardo.

Dopo la prima e la seconda puntata delle sue peripezie, oggi finalmente Tony si dirige verso la sala da poker… o no?

18 agosto 2013

Il torneo di poker è previsto per le 12. Sveglia verso le 10, breakfast dove non posso non provare spaghetti di soia che galleggiano in un brodo di pollo; ci faccio aggiungere delle foglie larghe di lattuga verde è un pò di aglio fritto che all’aspetto sembra pane grattugiato, ottimo!

Vado per iscrivermi al torneo di poker, con i miei 1.200 dollari di hong kong, 120 euro circa. Torneo con rebuy. Arrivo fresco fresco e subito la prima sorpresa: l’iscrizione è 1.200, ma in pesos filippini! Praticamente 22 euro di iscrizione! No grazie, troppo poco; coi rebuy poi potrebbe essere un bingo più che un vero torneo.

Sono un po’ contrariato, perchè questa disattenzione significa comunque che non ero troppo concentrato. Me ne vado in SPA e mi prenoto un massaggio di due ore per togliermi le tossine è riprendersi. La SPA è molto bella, all’altezza delle nostre migliori dei nostri alberghi pentastellati. La sorpresa è al termine: due ore di massaggio al complessivo prezzo di 53 euro! Wow! A Montecarlo (o a Las Vegas) un massaggio del genere sarebbe costato tra i 200 e i 300 euro (o dollari).

Riposino, controllo delle news dall’Italia. Cena al ristorante Impressions. Giusto un filettino e niente altro, ben fatto. E poi pronto per la poker Room per un pò di cash. Alla poker Room si gioca cash no limit l’equivalente dei nostri 0,5/1 e 1/2 e 2/4. Stasera il 2/4 non c’è e così mi iscrivo all’1/2. Vedo che c’è anche Omaha, ma mi dice chi prende le prenotazioni che il tavolo si forma, talvolta, solo il venerdì o il sabato. Mentre attendo sorseggiando un ice tea ai frutti rossi (slurp!) e vedo che tutto attorno è reclamizzato un futuro torneo su più giorni con 1.000.000 di pesos garantiti (17.500 euro!), faccio due considerazioni (e conti economici): è chiaro che il casinò sta cercando di far crescere una nuova generazione di poker player, probabilmente curando con calma la crescita degli stessi. Non è che manchi dove reclutare, visto che i tavoli di punto e banco sono pieni di giocatori. Ma se i nostri salari sono 10, 12 volte quelli locali, vuol dire che giocare 1-2 è per un locale come il nostro 10-20. Quindi sto pensando che, forse, potrei mettere pressione al tavolo con estrema facilità.

Quando mi siedo cerco di orientarmi più velocemente possibile. Un paio di ragazzi giovani, forse cinesi. Un paio che potrebbero essere forestieri, stranieri che forse vivono qui, non credo turisti europei. E tre giocatori anziani, locali probabilmente. Il tavolo è poco aperto. Giochiamo alla vecchia maniera, raise sui blind x 3. Quasi mai re-raise. Il flop lo si vede in 3 o 4.

Dopo una mezz’oretta decido che almeno posso provare a scatenare la baraonda. Incomincio a forzare e fare raise extra-size. Mi guardano, si guardano. Cercano di capire che tipo di pollo sia, allegro o kamikaze. Dopo aver fatto foldare uno degli anziani su un flop J-10-6 con un re raise, lui mostra J8 e io gli mostro 7-9 suited, si dichiara aperta la caccia al pollo sottoscritto e tutti provano a entrare nel piatto quando ci sono io. Mi dico che mi basteranno un paio da mani da nuts o quasi per prenderglieli tutti; ma queste attese mani non verranno. E così perdo in quattro ore circa 25.000 pesos e scornato e con l’etichetta del pollastro attaccata alla t-shirt faccio ritorno in camera.

19 agosto 2013

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Lunedi, giornata di relax. Spuntino, SPA, lettura di giornali sportivi sull’iPad, lettura di Poker Sportivo con i report dalle WSOP di Las Vegas.

Per la sera abbiamo deciso di andare a dare un’occhiata al nuovo Casino Solaire, aperto lo scorso marzo. Il primo di 5 maxi casinò che dovrebbero vedere la luce al ritmo di uno all’anno fino al 2018. Sorge a Manila Bay. Non vi aspettate mare, passeggiate sul lungomare o romantiche viste o affacci sul mare. A Manila Bay non c’è nulla, solo tanto suolo libero dove verranno queste nuove costruzioni. Centinaia di metri di terreno già recintati e con fuori i nomi delle nuove costruzioni. Accanto ai nuovi casinò verranno costruiti anche teatri, centri commerciali e condomini super lusso (Aseana Group, il cui principio è: turning water into land and land into life). Insomma il locale governo ha aperto ai nuovi investimenti stranieri, visto che comunque portano occupazione. I casinò punteranno ad attrarre grossi giocatori cinesi, visto che Manila è a solo due ore di volo dalla Cina.

Intanto sono più di 48 ore che piove ininterrottamente. Più che piovere, si tratta di un vero e proprio muro d’acqua che viene giù senza soluzione di continuità.

Arriviamo al casinò. Attorno alla struttura, niente. Solo terreni edificabili per la futura città del gambling. L’hotel all’esterno è modernissimo e illuminato, con giochi di luci e cascate. Attualmente ha 500 camere (suite), ma il progetto di espansione prevede di arrivare a 1.500 nei prossimi 2-3 anni. Non hanno risparmiato. Non sugli spazi, soffitti alti, molto alti e casinò molto grande. Struttura modello Las Vegas, il casinò al centro, ristoranti e negozi dislocati tutti intorno. Lampadari enormi che pendono dal soffitto. Chiediamo al dirigente del marketing che ci riceve se possiamo dare un’occhiata anche alle camere. Le camere sono belle, moderne, ampie, luminose. Insomma per qualità e stile stiamo parlando di un casinò che potrebbe tranquillamente far la sua figura sullo Strip di Las Vegas, qualcosa ricorda il Bellagio, qualcosa ricorda il Wynn. Mangiamo al ristorante italiano “Fontana”. Non vi aspettate di trovare una perfetta cucina italiana, tuttavia si mangia bene, la qualità del cibo è buona e i prezzi sono giusti (per noi, probabilmente alti per il livello filippino).

Visitiamo poi il privè, al piano superiore. Noto che la puntata minima è l’equivalente di 200 euro, i saloni sono giganteschi rispetto al numero dei tavoli, dà l’impressione di non stare al chiuso ma in una zona di transito tanto ampi sono gli spazi a disposizione.

prive-solaire-manila

Chiedo del poker, perché non ho visto poker room. Mi dicono che attualmente non c’è ancora poker: il casinò ha aperto da solo tre mesi e la richiesta dei clienti è tutta per il baccarat che è il gioco in assoluto più popolare in Asia. Pensano però in un prossimo futuro di puntare sul poker, per sfruttare le sinergie che nascono dall’avere una poker room, anche se dovranno lavorare, e molto, per creare una base di giocatori a livello locale. Comunque il poker in futuro ci sarà. Vuol dire che torneremo a controllare J.

Intanto son le 23 e decidiamo di ritornare al nostro albergo, mentre la situazione metereologica è veramente inusuale: pioggia forte e fittissima ininterrotta……..

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