Thursday, Apr. 25, 2024

Strategia

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il 19 Mar 2020

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Guida al Poker – Il calcolo degli Outs

Guida al Poker – Il calcolo degli Outs

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In questa Guida al Poker abbiamo dato ormai un quadro generale abbastanza completo di tutte le nozioni indispensabili per poter cominciare a giocare e anche su come affrontare al meglio il “preflop”. Sappiamo identificare bene con quali mani giocare a seconda della posizione, dello stack e dei nostri avversari. Ora però è arrivato il momento di vedere come muoverci al “flop”, e per farlo dobbiamo partire da una base necessaria: conoscere le possibilità matematiche di poter migliorare ulteriormente la nostra mano, ovvero sapere quanti sono in nostri eventuali “Outs“, le carte utili per migliorare il punto.

Cosa sono gli “Outs”

Che siamo stati noi ad aprire il gioco o che invece abbiamo seguito un rilancio avversario poco importa al momento, quello che ci interessa focalizzare è che siamo al flop con tre carte sul tavolo che ci hanno dato la nostra prima combinazione di punto possibile.

Ma, salvo rarissimi casi, le due carte che restano da mettere in gioco nel Turn e nel River potrebbero ancora migliorare il nostro punto e sono proprio queste che ci interessano per definire al meglio quali e quanti sono i nostri “Outs“, ovvero il numero di carte che possono chiudere un punto maggiore per noi. 

Come si calcolano gli “Outs”

In linea di massima il calcolo degli “Outs” è un’operazione che dovrà divenire automatica ogni volta, e consiste molto semplicemente nel contare il numero di queste carte che migliorano il nostro punto, soprattutto in quelle occasioni dove avremo in mano progetti da completare.  Facciamo un paio di esempi per rendere immediatamente chiara l’idea di base:

  • Progetto di colore: abbiamo aperto il gioco con il nostro bel AJ e sul flop ci troviamo di fronte a 1027. Al momento il nostro punto è “Asso Alta”, ma come potete ben immaginare il board in realtà è abbastanza favorevole e interessante perchè ci ha aperto un progetto di colore che ci renderebbe come si suol dire “Nuts”, ovvero con il miglior punto possibile in gioco. Quali sono i nostri “Outs”? Quali carte cioè ci aiuterebbero a migliorare il punto? Posto che in molti casi magari per battere il nostro avversario potrebbe bastare anche un Asso o un Jack (dipenderà poi in quale “range” di mani riusciamo a identificare il nostro avversario per sapere cosa basta per vincere la mano), limitiamoci a considerare quelle carte per cui saremo sicuramente vincenti che sono tendenzialmente tutte le carte di cuori restanti nel mazzo: “9 Outs”.
  • Progetto di scala: altra situazione molto comune è partire con in mano un J10 per esempio, e trovarsi sul flop Q95. In questo caso abbiamo quella che si chiama “Scala Bilaterale”, ovvero possiamo migliorare il nostro punto chiudendo scala sia con il Kappa sia con l’Otto. Quanti sono i nostri Outs quindi? Sono “8” e più precisamente i 4 Kappa e i 4 Otto rimasti nel mazzo.
  • Progetto “combo”: in alcuni casi potremmo trovarci in una situazione ancora migliore con entrambi i casi citati prima insieme. Mettiamo per esempio che in mano abbiamo un QJ e un flop che recita 1092, quanti sono in questo caso i nostri “Outs”? Facciamo il calcolo: miglioreremo la nostra mano sia se esce un altro fiori (colore) sia se esce un Kappa o un Otto per la scala. Saranno quindi 9 (carte di fiori rimaste nel mazzo) più 3 (i Kappa rimasti nel mazzo meno quello di fiori che abbiamo già contato prima per il colore), più 3 (gli Otto rimasti nel mazzo meno quello di fiori). Totale degli “Outs” quindi, 15. Niente male.

Ci sono ovviamente tantissime altre possibilità da analizzare e valutare, e sarà importante allenarsi a riconoscere immediatamente il numero degli “Outs” in ognuna di queste. Ma ora che abbiamo questo numero, perchè è così importante per le nostre scelte di gioco?

Gli “Outs” e le probabilità

Sapere il numero degli “Outs” è fondamentale per poter poi calcolare la nostra percentuale statistica di migliorare il nostro punteggio. Lo abbiamo già visto quando abbiamo parlato delle percentuali di vittoria per le mani di partenza: il poker è un gioco di probabilità e di range, ricordiamocelo sempre.

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In questo caso dopo il calcolo degli “Outs” il passaggio ulteriore è calcolare invece le “Odds” che abbiamo, ovvero appunto la percentuale di probabilità. Per fare un rapito esempio, nel caso di progetto di colore dell’esempio precedente, i “9 Outs” si traducono esattamente in un 35% di possibilità di chiudere il punto. Ovvero circa una volta su tre avremo in mano colore al River.

Come siamo arrivati a quella percentuale e soprattutto, come possiamo utilizzarla al meglio?

Il concetto di “Odds e probabilità” è così importante che dedicheremo tutto il prossimo articolo della Guida per spiegarlo al meglio perchè diventerà poi fondamentale per capire quando è necessario spingere, quando è utile abbandonare il colpo e anche quanto puntare di preciso per rendere profittevole quella scelta. Vi spiegheremo anche un metodo molto semplice per calcolare la percentuale a memoria anche per chi non è molto bravo con la matematica (la famosa regola del “x4 e x2”).

Per ora magari allenatevi con qualche mano che avete giocato o che avete visto, fermandovi al flop per calcolare quanti “Outs” avevate in quel colpo. Prendete dimestichezza con questo calcolo mentale, e preparatevi per il prossimo capitolo.

 

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