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il 18 Mar 2014

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La ‘Mossa del Pitone’ spiegata dall’ideatore, il SNE Pete Marras: “Efficace contro chi chiama gli all-in a sfida!”

La ‘Mossa del Pitone’ spiegata dall’ideatore, il SNE Pete Marras: “Efficace contro chi chiama gli all-in a sfida!”

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Il texas hold’em è in perenne evoluzione: il livello medio migliora in ogni specialità, i ‘fish’ abboccano sempre meno all’amo ed è necessario trovare nuovi modi per far soldi con continuità. Certo, questo stato delle cose tange poco a chi fa del poker una semplice passione, ma è invece fondamentale per chi vede come un lavoro l’attività di grinding.

Tra questi c’è senza dubbio il Supernova Elite Pete ‘Pit0ne’ Marras, istrionico regular dei tavoli cash game di Pokerstars, tra i pochi giocatori a potersi vantare di avere dato il nome a una specifica azione di gioco. Stiamo parlando della ‘Mossa del Pitone’, una azione che Pete, parole sue , usa con regolarità contro ‘i banditi veri’, ovvero quei giocatori occasionali che, nonostante provino a scoppiarlo con inseguimenti degni del miglior Lance Armstrong, gli regalano stack dopo stack.

In sostanza, per chi ancora non ne avesse sentito parlare, la ‘Mossa del Pitone’ è una overbet per valore che porta il giocatore occasionale, sicuro che dietro alla size esagerata si nasconda un bluff, a chiamare eroicamente e… perdere. Almeno il più delle volte.

Pete spiega come questa mossa abbia origini lontane:

“‘E’ nata verso la metà degli anni ottanta nel poker a cinque carte – dice – dove rilanciavo per tre. La prima volta che l’ho applicata nel nlhe, è stato durante il mio primo tavolo di cash game live a Santo Domingo nel luglio 2006: prima di andare all-in al turn, visto che avevo cambiato solo 250$, chiesi al dealer di poter cambiare altri soldi. Il mio avversario, che aveva colore, deve avermi fatto bianco, mi ha snap-callato e gli ho girato full di quattro già al turn!”

In otto anni di ‘scientifica’ applicazione ai tavoli della sua ‘Mossa’, Pete ha capito bene quali sono le prede da ‘stritolare’:

“L’avversario ideale per mettere in pratica la Mossa è il bandito vero, il rovina-famiglie, quel balordo che non crede a nulla e non può foldare, quindi chiama gli all-in a sfida. Gliela faccio quando pensano che io sia in bluff e credo possano chiamarmi con bottom pair o A high. Alcuni vengono a cercarmi su Pokerstars solo per scoppiarmi e godere, così mi chiamano i push preflop atc…”

Nonostante la dissacrante ironia di Pete, questa azione, decisamente particolare nel suo genere, porta notevole profitto al Supernova Elite di Latina: “Mediamente con la Mossa vinco due o tre stack a sessione, in alcuni casi posso perderli, ma a volte riesco a farci anche dai sette ai dieci stack in una giornata di grinding piena di banditi e senzatetto. Ci sono dei player che stanno iniziando a praticarla, postano le mani sui forum e mi ringraziano”.

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Per mostrarne efficacia e applicazione concreta, ecco alcuni esempi di ‘stritolamento dei banditi’ con la ‘Mossa del Pitone’. Qui Pete massimizza un set floppato pushando al river riuscendo a farsi chiamare dall’avversario con second pair:

In questa situazione, invece, dopo un’azione molto forte al flop ‘Pit0ne’ prende l’intero stack dell’avversario al turn. Il suo all-viene chiamato da top pair no kicker:

Nell’ultimo spot esplicativo, la Mossa arriva al flop con top set. Due avversari seguono con progetti di colore:

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