Sunday, May. 5, 2024

Strategia

Scritto da:

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il 4 Ago 2006

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Analisi di un semi-bluff sul turn

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Una delle cose che più penalizza i giocatori intelligenti volenterosi ed appassionati che affrontano da poco il poker e che vogliono imparare le strategie leggendo i classici è, a mio avviso, la loro difficoltà di dare il giusto peso a ciò che leggono. Se in questa settimana hanno studiato per la prima volta il check-raise, allora tenderanno check-raisare piu’ spesso, o a prendere in considerazione quella mossa piu’ spesso. Non che questo sia sbagliato, ma chi vince molto, non solo considera in un attimo tutte le strategie possibili e valuta quella che meglio si presta alla situazione di gioco, ma lo fa in maniera intuitiva senza andare a sfogliare nella sua mente i libri letti e studiati.Come ho già detto altrove, questo intuito, sebbene ormai lontano dalle fredde tecniche dei libri di poker, può e deve essere rinnovato e allenato anche fuori dal tavolo, tenendo presente che tutto ciò che si legge è solo una minuscola tessera di strategia pokeristica e che il mosaico che si rappresenta al tavolo dimentica le singole parti di cui è costituito. Senza tessere, però, non c’è mosaico…

Voglio illustrare in questo articolo come una mossa potente ed usatissima come il semi-bluff, non sempre sia la mossa migliore. Il semi-bluff è un tema ricorrente nei libri di poker famosi, ma non dimentichiamo ciò che rende questa mossa così potente e quali condizioni devono essere rispettate affinchè sia corretto semibluffare.

Supponiamo che in una partita di Limit Hold’em in un tavolo di 10 giocatori (full game) siamo sul bottone ed un giocatore rilancia in media posizione con JJ.

Noi controlilanciamo con AK. Tutti passano e il rilanciatore chiama.

Il flop viene: Q83.

Il nostro avversario fa check, noi scommettiamo e il nostro avversario chiama.

Turn: 2

Il nostro avversario fa bet.

La tentazione di semi-bluffare qui è forte, soprattutto se abbiamo appena finito di leggere il capitolo del testo di Sklansky che tratta del semi-bluff. Abbiamo 9 outs per il colore nuts e forse altri 6 se il nostro avversario (come in questo caso ma noi non lo sappiamo) viene battuto da una coppia d’assi o di re.

Un raise come semi-bluff in questa situazione è un ottima mossa se c’e’ una decente probabilità che il nostro avversario foldi la sua mano. Nel caso non lo facesse siamo comunque su una flush draw.

Questo dicono i libri. Un raise qui è forte perche’ vince in due modi: quando il nostro avversario passa e quando il nostro avversario chiama e perde da un colore. Lui vince in un modo solo: quando chiama e noi non leghiamo il colore.

Questo non significa che il semibluff sia SEMPRE la mossa giusta, anzi in alcuni tipi di gioco meglio dimenticare questa strategia completamente!!!!

Non vi e’ mai capitato di essere in un gioco dove siete sicuri che il vostro avversario non passerà mai?

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Bhè se il giocatore con JJ è di questo tipo allora non ha senso rilanciare. Con un giocatore di questo tipo, il vostro rilancio vi fa pagare la quinta carta 2 big bets. Possiamo solo sperare di legare il colore.

Supponiamo che il nostro avversario sia il tipo descritto cioè il tipo di giocatore che non passa mai (ingl: calling station) e calcoliamo il valore atteso di un nostro call sul turn e poi calcoliamo il valore atteso di un nostro raise sul turn e mettiamoli a confronto:

Calcolo dell’ EV di una chiamata sul turn (suppongo qui che il mio avversario chiami il 100% delle volte sul river quanto noi facciamo bet col colore e che noi passiamo sempre quando non leghiamo uno dei nostri 15 outs):

vinciamo quindi 7 big bets 15 volte ( i nostri outs) su 44 ( le carte rimaste nel mazzo) e perdiamo 1 big bet ( quella della chamata) 29 volte (i nostri non-outs) su 44 ( le carte rimaste nel mazzo)

quindi alla lunga vinciamo:

(15/44 X 7 big bets) – (29/44 X 1 big bet) = 1,73 big bets

Calcolo dell’ EV di un rilancio sul turn contro un giocatore che non passa mai:

(15/44 X 8 big bets) – (29/44 X 2big bets) = 1.41 big bets

Come si vede dai calcoli rilanciare contro una calling station ha un EV inferiore. Questo se la calling station chiama il 100% dele volte (assunzione abbastanza realistica contro molti giocatori)

Se facciamo calcoli analoghi (non li riporto per semplicità) supponendo che il giocatore ha la capacità di passare più del 10.3% delle volte al nostro rilancio scopriamo che il raise ha un EV maggiore del semplice call. Quasi tutti i giocatori passano in questa situazione almeno il 10.3% delle volte ma NON TUTTI ! Alcune calling station non passano realmente mai qui. Chiediamoci se chi ci sta davanti appartiene o meno a questa categoria prima di pensare che il nostro raise abbia valore come semi-bluff.

 
Concludendo quindi ricordiamo che ogni stategia nel poker trae vantaggio da una tendenza dell’ avversario e che non esiste una strategia sempre corretta. Abituiamoci a pensare in questi termini al tavolo da gioco e non dimentichiamo di analizzare molto bene le ipotesi di gioco che gli autori fanno quando illustrano una determinata strategia.
©2006, Paulfish, ItaliaPokerClub™

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